Patriarchi
Con l’avvento della moderna frutticoltura, basata su sistemi colturali intensivi, ecologicamente semplificati, dove la produttività è spinta ai limiti della sostenibilità ambientale, vengono da anni privilegiate solo poche varietà. Allo stesso tempo l’abbandono delle terre marginali, non meccanizzabili o comunque scarsamente produttive, ha determinato una profonda trasformazione dei nostri paesaggi storici mediterranei, determinando ormai da decenni la perdita di migliaia di varietà/ecotipi di fruttiferi portatori di genomi unici in quanto selezionati nel corso dei secoli anche per caratteristiche di frugalità, rusticità e lungo ciclo di vita. Nonostante ciò, ancora oggi antichi alberi da frutto sopravvivono in diversi fondi aziendali, nei frutteti familiari, o in aree marginali semi-abbandonate ai limiti del bosco.
Conservare e rinnovare nel paesaggio agrario questi Hub di biodiversità è un’azione sempre più urgente a cui il nostro Paese da anni sta prestando una particolare attenzione come dimostrato dalla normativa nazionale sugli alberi monumentali (Legge 10 del 14 gennaio 2013 - e della Legge n. 194 del 2015 sulla biodiversità di interesse agricolo).