Agrifoglio n. 91 - Gennaio
La coltivazione del peperoncino piccante (Capsicum annuum) è diffusa in tutto il territorio lucano. La convinzione che l’effetto del piccante fosse una panacea per l’organismo umano, lo poneva assieme alla cipolla come un alimento da consumare regolarmente per una efficace prevenzione alle malattie più comuni. La facilità di coltivazione, unita alla facilità di conservazione e trasformazione (secco, sottolio o sottaceto), ne consentiva un utilizzo pressoché costante e quindi si disponeva di una “medicina” per tutto l’anno.
Presente in tutti gli orti familiari, in alcune aree il peperoncino è diventato una fonte di guadagno inaspettata. Nella Valle del Melandro e in particolare a Satriano di Lucania (PZ) la coltivazione si è ormai consolidata e lo comprova la presenza di un panorama varietale rilevante.
L’ALSIA, con il progetto di “Valorizzazione e recupero di ecotipi di peperoncino piccante presenti nelle aree interne della Lucania e negli orti del Melandro”, ha promosso l’incentivazione della produzione attraverso attività di assistenza tecnica e di selezione e caratterizzazione fenotipica del materiale varietale presente e a rischio di estinzione.
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