Cocciniglia bianca, danni su organi legnosi e frutti
Molte le specie vegetali attaccate: in caso di necessità, utili gli interventi a "gemma gonfia" o alla fuoriuscita delle neanidi. I consigli dei tecnici ALSIA
Data : Wed Jan 12 13:45:00 CET 2022
Gelso, pesco, albicocco, pero, mandorlo, ribes, nocciolo, fagiolo e molti altri: un gran numero di vegetali di interesse agrario sono a rischio di infestazioni della cocciniglia bianca (Pseudaulacaspis pentagona).
Si tratta di un Diaspino, e pertanto gli individui dei suoi vari stadi di sviluppo vivono protetti da un follicolo biancastro. Il danno si manifesta sugli organi legnosi ed è determinato sia dalle punture trofiche dei vari stadi, sia dall'asfissia che causano i follicoli sovrapposti l'uno all'altro agli organi legnosi su cui si sono stabiliti.
Il danno provoca stress e deperimento progressivo delle parti colpite. Questa cocciniglia può attaccare anche i frutti che manifestano, attorno ai follicoli, una reazione cromatica che si evidenzia con un alone rossastro. La cocciniglia bianca sverna allo stadio di femmina adulta fecondata, protetta dagli scudetti (o follicoli) sugli organi legnosi. Ad aprile-maggio le femmine ovidepongono sotto il follicolo. Le neanidi, uscite tra maggio e giugno, trovato lo spazio idoneo, si fissano e producono i rispettivi follicoli (prima generazione). Compie 2-3 generazioni l'anno.
Nel caso sia evidente la presenza di follicoli sui rami o quando si sia riscontrata la presenza sui frutti durante la raccolta nell’anno precedente, nella fase di “gemma gonfia” è molto utile intervenire con prodotti a base di olio bianco. In alternativa sarà possibile intervenire con insetticidi alla fuoriuscita delle neanidi (forme giovanili) dai follicoli che avverrà nel mese di maggio.
Michele Troiano