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"Montagna Materana" più avanti, seguita da “Mercure Alto Sinni Val Sarmento”

Due delle 4 aree interne della Basilicata hanno avviato le attività della SNAI. Si punta su agricoltura, turismo, ambiente, saperi tradizionali e servizi alla cittadinanza
didascalia.

Pollino, bosco di faggi secolari.

Data:Fri Aug 21 09:18:11 CEST 2020

La Strategia Nazionale per le Aree Interne, voluta nel 2012 da Fabrizio Barca, allora Ministro per la Coesione, rafforza e istituzionalizza lo sviluppo "dal basso" in quelle aree dove maggiore è lo svantaggio rispetto a tre fattori fondamentali: mobilità, salute e istruzione. La carenza di questi fattori limita, di fatto, la vivibilità di intere comunità interessate da un evidente calo demografico. Se il sistema viario non copre adeguatamente un territorio, ne risentono i servizi di trasporto e, conseguentemente, il sistema sanitario e quello scolastico, entrambi sempre meno accessibili. Se il sistema sanitario non è in grado di garantire almeno un primo soccorso di qualità e i servizi essenziali, fa fuggire i propri abitanti e respinge i visitatori. Se il sistema scolastico non offre ai giovani le condizioni per continuare a studiare nei comuni più interni, questi cercheranno ospitalità altrove, da pendolari o, ancora peggio, trasferendosi con le proprie famiglie nei centri più grossi, spesso nei capoluoghi di provincia.

Da qui la necessità e l’urgenza di adeguare la viabilità esistente in modo da rendere più agevoli gli spostamenti, con mezzi privati o pubblici. Strade migliori e servizi di trasporto pubblico adeguati avvicinano sensibilmente le popolazioni sia ai servizi sanitari che a quelli scolastici, nel frattempo conseguentemente rivisti e potenziati.

Strade e servizi di trasporto migliori, strutture sanitarie in grado di affrontare ogni tipo di emergenza, direttamente sul posto o, grazie al servizio di elisoccorso, nei centri ospedalieri più grandi, scuole vivibili in grado di accogliere al meglio gli studenti, offrendo e assicurando loro sia la necessaria base formativa che la possibilità di accedere facilmente ad attività extra-scolastiche differenziate e diversificate, alzeranno il livello della qualità della vita nelle aree interne, frenando l’esodo e assicurando le condizioni per avviare e condurre attività economiche in grado di generare redditi, sviluppare attività sociali, promuovere un turismo alternativo verso luoghi unici, a contatto con ambienti e  paesaggi in molti casi ancora incontaminati, dove le tradizioni hanno ancora senso, i prodotti sono tanti, hanno caratteristiche sempre diverse ma sono sempre ugualmente buoni, dove è facile entrare in sintonia con le popolazioni locali e il turista viene accolto come ospite temporaneo in una comunità di cui, seppure ospitato solo per un limitato lasso di tempo, sente di farne parte per sempre.

Quattro delle 72 Aree Interne selezionate si trovano in Basilicata. Tra queste, l’area “Montagna Materana” e  l’area “Mercure Alto Sinni Val Sarmento”, la cui attuazione ha già preso avvio.

 

Più visionaria e più legata ad una nuova idea di “fare sviluppo” la strategia della “Montagna Materana”, più ancorata ai destini del Parco Nazionale del Pollino quella del “Mercure Alto Sinni Val Sarmento”. Entrambe, però, puntano a fermare lo spopolamento dell’area e ad invertire una tendenza in atto che, senza adeguati correttivi, più per la prima che per la seconda area, è già abbondantemente delineata: brutalmente, fine delle “trasmissioni”.

La Strategia della “Montagna Materana”.

Immettere la gioia nello spazio sociale come elemento cruciale: questo l’ambizioso obiettivo della strategia. Pertanto, si punta sulle persone più che sulle carte, immettendo enzimi dall’esterno e portando nelle montagne i pionieri del nuovo umanesimo. Più dei soldi, infatti, servono persone di valore.

Due le direttrici di intervento: da una parte lo sviluppo economico, dall’altra quello dei servizi fondamentali, fattori limitanti per eccellenza per la sopravvivenza dell’area, come già evideniato.

Il binario dello sviluppo passa dall’agricoltura, dal turismo e dai servizi di cittadinanza, con l’intento di aiutare il territorio a irrobustire la propria economia puntando sulle grandi risorse ambientali: produzione, cura, bellezza, questo il percorso immaginato.

Da una parte l’agricoltura e il turismo, con le rispettive eccellenze e peculiarità, a proporre esperienze uniche e irripetibili, dall’altra investimenti mirati alla salute, che è il benessere dei fragili, alla scuola e al sistema dei trasporti, consolidando, rafforzando e qualificando i servizi e le infrastrutture esistenti, anche aggiungendovene di nuovi quando necessario.

La Strategia del “Mercure Alto Sinni Val Sarmento”.

Obiettivo della Strategia d’area è il riequilibrio del saldo naturale, con l’intenzione di portarne il valore, nell’arco di un quinquennio, da -6,7% al minor valore tra quelli delle 4 aree interne lucane (-4,2 del Marmo Platano) per poi tendere alla parità entro il decennio. L’ambizioso traguardo verrà perseguito grazie a quello che l’area ha definito il “piano del buon vivere”, da realizzare attraverso due direttrici d’intervento: Pollino open future e Patchwork services.

Attraverso la prima direttrice si innescherà la scossa per dare un nuovo impulso all’economia dell’area, puntando sulla valorizzazione del patrimonio ambientale e dei saperi tradizionali.

Attraverso le seconda direttrice saranno fronteggiati i disservizi a cui i cittadini sono costretti dalla marginalità dell’area. Si tratta di:

  • assicurare servizi adeguati di mobilità;
  • rafforzare la rete dei servizi sociali per contribuire ad attenuare la sensazione di isolamento e di abbandono spesso accentuata in categorie svantaggiate come anziani e disabili;
  • diminuire le imposte comunali sui cittadini, ad esempio attraverso l’efficientemente energetico del patrimonio pubblico (reti di pubblica illuminazione, sedi di istituzioni pubbliche, edifici scolastici ecc.) per produrre il duplice effetto di alleggerire la contribuzione ed infondere una percezione nuova più green, più smart o semplicemente più positiva del proprio luogo di residenza;
  • garantire un agevole e immediato accesso alla salute (se costruire nuovi ospedali è utopia quantomeno accedervi in modo più immediato è un diritto a cui tendere).

Il contributo del PSR Basilicata 2014-2020

In questo impegnativo e importante processo di sviluppo dal basso, il PSR Basilicata 2014-2020 interviene nelle due aree soprattutto a sostegno dello sviluppo economico legato alle attività agricole e ai servizi rurali, tenendo conto delle specificità delle due aree. Dovendo utilizzare determinate misure del PSR, le soluzioni adottate per le due aree potrebbero apparire identiche, ma, anche se in alcuni casi lo sono, come per  strade e acquedotti, negli altri casi, al massimo si può parlare di metodologie simili.  Sicuramente differente è, infine, l’integrazione con l’altra strategia operante sulle medesime aree: quella Leader di cui alla Misura 19 del PSR, nota come Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo.

Montagna Materana

Un tempo ricchissima di boschi e pascoli, con tanti seminativi e molti uliveti, l’area ha visto nel tempo il proprio patrimonio boschivo impoverirsi, perdere sensibilmente consistenza alla pastorizia, ma ha visto anche migliorare il patrimonio olivicolo e cerealicolo, senza però che le aziende ne traessero particolari benefici economici, rimanendo queste produzioni confinate in un mercato non in grado di riconoscere il loro giusto valore. Il paesaggio agrario che oggi ne risulta non è molto diverso da quello di un tempo, ma incomincia a mostrare evidenti i segni di un preoccupante abbandono, soprattutto laddove mancano, o sono insufficienti, strade e acquedotti, dove maggiore è stato lo spopolamento, dove cominciano a mancare le testimonianze dell’antica civiltà contadina, ricca di storia e tradizioni.

Da qui la necessità di supportare l’inversione di tendenza, promuovendo la valorizzazione delle migliori produzioni dell’area, recuperando i pregi e le meraviglie di una pastorizia ormai agli sgoccioli, assicurando accesso e acqua potabile alle aziende più marginali, nonché il recupero del patrimonio rurale e culturale che di quest’area ha rappresentato la storia.

Riprendendo le parole di Franco Arminio, il motto di questa parte della strategia è <<vogliamo aiutare l’agricoltura che produce e fa paesaggio, che riscopre vecchie pratiche e si apre alle ricerche più innovative. La vita rurale come palestra di salute morale e non come sinonimo di arretratezza. É importante dare alla parola "contadino" un prestigio che non ha mai avuto. É importante che le persone del posto consumino quel che si produce nella propria terra. I lucani dovrebbero consumare sempre di più i prodotti della loro terra.>>

Quattro le azioni a valere sul PSR programmate per l’area “Montagna Materana” nell’ambito della SNAI: “Aiuti a supporto delle filiere produttive dell'area”, “Investimenti pubblici in infrastrutture rurali a supporto delle filiere”, “Pastorizia sostenibile” e, infine, una quota parte dell’azione “Monatgna experience – Sistema museale diffuso”, finanziata anche dal PO FESR.

Rispondendo ad una specifica richiesta della programmazione regionale 2014-2020 nell’ambito dello sviluppo rurale, in ogni area interessata sia dalla strategia SNAI che da quella Leader, è stata richiesta una forte integrazione tra le due strategie, che, in quest’area, è avvenuta già nella fase di costruzione avendo, lo stesso partenariato che ha proposto la strategia SNAI, concepito anche quella Leader di cui alla Misura 19 del PSR che, al momento, è sospesa per effetto di un contenzioso in corso.

Mercure Alto Sinni Val Sarmento

Il contributo del PSR è qui indirizzato alla prima direttrice di intervento (Pollino open future), con riguardo alla componente agricola, in un’area, da una parte,  particolarmente caratterizzata da Prodotti Agroalimentari Tradizionali e da un alto livello di biodiversità, dall’altra, da forte individualismo, da eccessivo frazionamento e da scarsa organizzazione. Con questa strategia si ripensa anche lo sviluppo agricolo, a partire da una opportuna azione di coordinamento delle differenti politiche di sviluppo in atto, evitando il proliferare di singoli progetti, proposti ed attuati senza una visione d’insieme, in favore di progetti di filiera ampi e condivisi, maggiormente orientati al mercato, supportati da una adeguata infrastrutturazione dell’area, che copra quelle contrade attualmente non adeguatamente servite. Non una distribuzione a pioggia quanto piuttosto la concentrazione di risorse in investimenti da ultimo miglio, che assicurino la realizzazione del “pezzo mancante”, quello necessario ad accorciare le distanze tra i primi e gli ultimi, a raggiungere quel mercato capace di riconoscere il giusto prezzo a produzioni di fatto uniche e non ripetibili altrove. Importante, in tal senso, l’integrazione con l’altra strategia operante nell’area nell’ambito del PSR: quella Leader di cui alla Misura 19 – Sviluppo Locale di tipo partecipativo – attuata dal GAL La Cittadella del Sapere, in quest’area raggiunta a valle, quando la strategia Leader era già in fase di attuazione.

In sostanza, si punterà su investimenti pubblici in grado di rendere adeguatamente accessibili più aree di produzione e conservazione, nonché su investimenti privati in grado di potenziare il sistema produttivo, migliorare i sistemi di raccolta e di trasformazione delle produzioni, divulgare i prodotti attraverso campagne pubblicitarie mirate sui mercati extraregionali e, infine, si punterà a rafforzare la biodiversità dell’area attraverso un itinerario sempre più definito e sempre più partecipato.

Tre le azioni programmate per l’area “Mercure Alto Sinni Val Sarmento” nell’ambito della SNAI: l’itinerario della biodiversità, le filiere della biodiversità, le infrastrutture di supporto.

La situazione

L’attuazione della componete PSR della strategia ha già preso avvio nello scorso mese di dicembre con la pubblicazione di un primo bando riservato ai soli comuni delle due aree interne, a valere sulla sottomisura 4.3.1 del PSR, utile a finanziarie la viabilità e gli acquedotti rurali in quelle contrade ad oggi ancora non servite o scarsamente servite. Inoltre nella scorsa primavera è stato anche pubblicato un secondo bando, questo riservato ai soli comuni dell’area interna “Montagna Materana”,  a valere sulla sottomisura 7.6 del PSR, utile a finanziare la componente FEASR del Sistema museale diffuso.

Non si tratta di risorse sostitutive, ma aggiuntive: questo significa che i comuni delle Aree Interne SNAI avranno una doppia possibilità, potendo partecipare sia ai bandi pubblicati dalla Regione per l’intero territorio regionale, che a quelli, definiti “Bandi Speciali SNAI”, riservati solo a tali aree.

Agrifoglio n. 98 -  

Temi
Autori
Vincenzo  Viola

Esperto di Sviluppo Rurale

Le donne vittime di violenza e stalking attraverso il numero verde 1522, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le pari opportunità, attivo 24 ore su 24 e accessibile da tutto il territorio nazionale, possono chiedere aiuto e sostegno nonché ricevere informazioni. L'assistenza telefonica consente un graduale avvicinamento ai servizi con assoluta garanzia di anonimato.
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