La Fattoria didattica, un luogo ideale per la pedagogia attiva
Cresce il comparto in Basilicata, con un trend sempre positivo. L'offerta riguarda anche percorsi specializzati ed esperienziali
Data:08 Nov 2021
Le Fattorie didattiche nel nostro paese sono una realtà consolidata. Ad oggi in Italia sono più di 3.000, e rispondono efficacemente alla diffusa esigenza della scuola di integrare i programmi con attività di apprendimento attraverso il “fare”, con un approccio di “pedagogia attiva” e di educazione ambientale.
Le fattorie didattiche, appositamente formate e riconosciute dalle Regioni, possiedono competenze ed esperienza nella didattica del fare, dispongono di locali e laboratori attrezzati, di spazi aperti e percorsi strutturati, rispondono a protocolli di qualità e sicurezza, sono periodicamente monitorate dagli uffici regionali. Sono quindi luoghi ideali per insegnare ai bambini con attività laboratoriali ed esperienziali. Rappresentano anche luoghi privilegiati di contatto e scambio tra il mondo rurale e il mondo urbano. Aprendo le porte a scuole e cittadini, queste aziende agricole sono diventate uno strumento fondamentale per:
- Educazione alimentare e promozione di stili alimentari sani;
- Educazione ambientale e alla sostenibilità;
- Conservazione della biodiversità;
- Promozione turistica;
- Conoscenza del patrimonio eno-gastronomico locale e orientamento al consumo di prodotti locali;
- Trasmissione della cultura agricola e delle tradizioni rurali e contadine;
- Offerta di servizi di welfare a persone svantaggiate e fasce deboli della popolazione.
L’esperienza in fattoria è caratterizzata da un forte coinvolgimento sul fronte emotivo, sensoriale ed esperienziale e il suo impatto ha una ricaduta nel tempo nella vita quotidiana di ragazzi e famiglie.
La valenza pedagogica dei percorsi proposti dalle fattorie didattiche rientra a pieno titolo nell’alveo di quella “didattica del fare” che, come più volte ribadito da pedagogisti illustri e dalle più moderne politiche nel campo dell’istruzione, è un elemento centrale per la crescita di una scuola focalizzata sullo sviluppo di competenze oltre che sulla trasmissione di conoscenze.
Le fattorie didattiche, aziende agricole con una loro struttura e vocazione produttiva, offrono opportunità impareggiabili di crescita educativa per tutti, in uno scenario reale che favorisce la comprensione di quanto la realtà sia complessa e di quanto sia importante cogliere i rapporti di interdipendenza uomo-agricoltura-ambiente.
L’emergenza del coronavirus ha imposto un cambiamento radicale dei comportamenti di tutti e, in quest’ultimo periodo di ritorno graduale alla didattica in presenza, le fattorie didattiche hanno assicurato l’accoglienza di ragazzi e bambini nelle proprie strutture, come già avvenuto nei centri estivi, campi scuola, asili nel bosco, ecc., contribuendo ad un graduale ritorno, in sicurezza, alla socializzazione e alle attività di gruppo all’aperto.
Le fattorie didattiche, con strutture e spazi aperti adeguati e con l’organizzazione di laboratori, possono diventare soggetti importanti per le scuole poiché forniscono attività didattica esperienziale e all’aperto. Questo modello, già consolidato nella scuola del Nord Europa, oggi più che mai può venire incontro alle esigenze di scuole e famiglie.
La crescita di tale collaborazione potrebbe mettere le basi per una futura “educazione rurale” nelle scuole, in modo strutturato e permanente nei programmi scolastici della scuola dell’infanzia e primaria, con modalità innovative, così come è successo per le scuole superiori con l’introduzione dell’alternanza “scuola/lavoro”.
La “visita in fattoria” da evento sporadico e occasionale potrebbe trasformarsi in relazione costante e continuativa, cosa che può essere assicurata solo dall'inserimento dei percorsi in fattoria in un progetto integrato e curriculare (POF) adottato in primis dalle istituzioni scolastiche per ridisegnare una scuola moderna ed inserita nel territorio, in linea con gli obiettivi delle politiche europee che nell’agricoltura e nell’ambiente identificano i punti cardine per assicurare una migliore qualità della vita di tutti i cittadini.
L’idea che si può fare scuola diversamente è apparsa improvvisamente, specialmente dopo questo grave periodo di emergenza sanitaria, come una necessità anche a chi aveva sempre guardato con sospetto a forme alternative di organizzazione della didattica.
Costretti dall’emergenza, con la didattica a distanza ci siamo accorti che sono possibili modelli alternativi a quelli considerati “normali”, come già da anni l’educazione all’aperto è diffusa in diversi Paesi del nord Europa.
Il Comparto in Basilicata
Con un trend sempre in crescita dal 2009 ad oggi, in Basilicata sono presenti 81 fattorie didattiche iscritte nell’elenco regionale (Figura 1) distribuite su tutto il territorio regionale, con una maggiore presenza nella Provincia di Potenza (55 aziende), rispetto alla Provincia di Matera (26 aziende) (Figura 2).
Figura 1. Numero di fattorie didattiche iscritte in Basilicata dal 2009 al 2021
Figura 2. Distribuzione delle fattorie didattiche (rappresentate con un triangolo rosso) sul territorio della regione Basilicata
Nel complesso sono presenti in 50 comuni della Regione. Delle 81 fattorie didattiche totali, il 56% (ovvero 43) sono aziende agrituristiche, mentre il 44% (ovvero 38) sono aziende agricole. Da punto di vista del metodo di conduzione, il 49% (cioè 39) praticano il metodo dell’agricoltura biologica mentre il 51% (cioè 42) sono aziende convenzionali.
E’ da notare che nel 39% dei casi il titolare è una donna, mentre se si considerano gli operatori di fattoria e/o i coadiuvanti nelle attività proprie dei laboratori didattici l’occupazione femminile è prevalente.
Le fattorie lucane stanno allargando i loro orizzonti ad altre fasce di utenza interessata all’apprendimento laboratoriale/esperienziale, non solo bambini di scuole elementari ma anche studenti di scuole superiori, famiglie, gruppi organizzati, associazioni.
Si osserva anche la tendenza ad innovare l’offerta attivando iniziative diverse o servizi ricreativi non propriamente legati ai processi agricoli o agroalimentari, proponendo percorsi specializzati, come per esempio: piante officinali, estrazione di oli essenziali, minicorsi enogastronomici, coloranti e saponi naturali, orienteering, nonché percorsi naturalistici, culturali, religiosi e archeologici, in funzione dell’ubicazione della fattoria. Alcune fattorie, inoltre, hanno dedicato spazi dove vengono proposti suoni, musiche e canti popolari, mostre di piccoli e grandi attrezzi utilizzati in agricoltura, veri e propri musei di storia e cultura contadina.
L’ALSIA (cerca nel sito web in "TEMI" il settore “Fattorie didattiche e sociali”) sostiene, promuove e valorizza questo settore organizzando seminari informativi, corsi specifici di aggiornamento, materiale didattico (per le schede didattiche clicca QUI), progetti pilota, eventi, scambi di esperienze e viaggi studio sui principali aspetti tecnici e di sviluppo della fattoria didattica, ed ogni anno organizza il corso di formazione “Avvio e gestione delle fattorie didattiche” propedeutico all’iscrizione nell’elenco regionale. L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha bloccato l’inizio dei corsi previsti per il 2020 e al momento sono in attesa di formazione oltre 50 aziende che hanno presentato domanda.