Sostenibilità in vitivinicoltura: una "torre" misurerà i flussi di carbonio
Nell'azienda Battifarano di Nova Siri (MT) il primo esempio al Sud. Parla il referente, Giuseppe Montanaro
Data : Wed Feb 12 10:16:00 CET 2020
Viticoltura lucana sempre più green. Dal 1° febbraio nei vitigni dell'azienda Battifarano di Nova Siri sarà la torre Eddy Covariance a misurare i valori di CO2 rilasciati dalle piante, utili a supportare i dati della rete del Servizio Agrometorologico dell'ALSIA e a migliorare le strategie di difesa per arrivare a maggiori livelli di sostenibilità.
In sostanza, si tratta di uno strumento che rientra fra le attività del progetto #GO_Prosit della sottomisura 16.1 - Sostegno per la costituzione e gestione dei Gruppi Operativi del Pei in materia di produttività e sostenibilità in vitivinicoltura. Spiega Giuseppe Montanaro dell'Università di Basiicata, referente del progetto insieme a Vitale Nuzzo dello stesso ateneo: "tra gli obiettivi del progetto c'è il trasferimento di informazioni in tema di sostenibilità e promozione delle produzioni. La torre è l'unica installata in Basilicata". "I dati verranno raccolti con un sistema gestito da remoto - prosegue Montanaro - che analizza in scala di minuto e oraria tutti gli elementi necessari a computare il bilancio di carbonio fra l'atmosfera e l'ecosistema vigneto, capendo così se è stato assorbito più di quanto rilasciato". Esperienze simili sono state avviate solo in poche altre regioni italiane. “In Veneto – precisa Montanaro – sempre su vigneti sono state installate due stazioni, ma in particolare sulle coltivazioni arboree in tutta Italia non andiamo oltre le tre regioni; un’altra regione che lavora su questo stesso tema è la Sardegna”.
L’approccio della torre fa riferimento alla micrometeorologia e si basa su diversi sensori (anemometro sonica, analizzatore all’infrarosso di umidità e CO2 atmosferica) che si trovano a 2 metri sopra la chioma del vigneto. La torre lucana resterà al suo posto per un lungo periodo: “Presumo che resterà lì per alcuni anni – conclude Montanaro – per consentirci di avere elementi di lungo termine su cui lavorare”.
Antonella Ciervo
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