PAT, sale a quota 163 l'elenco della Basilicata
Altri 14 Prodotti Agroalimentari Tradizionali lucani sono stati inseriti dal MIPAAF nell'aggiornamento del 26 febbraio
Data : Fri Mar 05 19:00:00 CET 2021
Dopo l’ingresso di altri 14, siamo a quota 163. Sono i PAT, i Prodotti agroalimentari tradizionali della Basilicata, dopo la 21ª revisione dell’Elenco curato dal MIPAAF, il Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
I PAT sono “prodotti le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo e praticate sul proprio territorio in maniera omogenea e secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, comunque per un periodo non inferiore ai venticinque anni”. L’aggiornamento dell’Elenco, distinto per Regioni, è arrivato con il Decreto Ministeriale n. 48 del 26.2.2021 pubblicato sulla G.U. n. 15 del 26.2.2021. Sono stati aggiunti:
- “Salsiccia Castelluccese” di Castelluccio Inferiore,
- “Pop Corn” di Castronuovo di Sant’Andrea,
- “Finocchio” di Senise,
- “Dolce con naspro” di Spinoso,
- “Insalata di arance staccia” di Tursi ,
- “Percoco di Tursi sciroppato”,
- “Percoco di Tursi con il vino”,
- “a Scorz di Tursi”,
- “Mastaccera” d’Irsina,
- “Pezzetti” d’Irsina,
- “Pastinaca dei Certosini della Grancia di San Demetrio”,
- “arruca dei Certosini della Grancia di San Demetrio”,
- “Semola Marzudda dei Certosini della Grancia di San Demetrio”,
- ”Uovo fresco dei Certosini della Grancia di San Demetrio”.
L’ALSIA ha curato le proposte dei primi 10 prodotti, oltre a definire le modifiche delle schede di altri 3 già presenti nell’elenco dei PAT della Basilicata:
- “Pomodoro di Maratea” (Miscuglio)
- “Pomodoro di Rotonda” (Miscuglio)
- “Passata di pomodoro di Rotonda
“La numerosità dei prodotti PAT di Basilicata – ha commentato in una nota Francesco Fanelli, assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali - che per loro caratteristica sono fortemente radicati al territorio di produzione e in qualche modo di nicchia rispetto ai prodotti a marchio europei, ben rappresenta le piccole realtà che per il loro portato di memoria e tradizione gastronomica costituiscono il patrimonio identitario della ruralità lucana. Prodotti che sono la risultante di vocazioni territoriali precise, riportate alla luce anche da un costante lavoro di studio e ricerche del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali in stretta collaborazione con l’ALSIA, nell’ambito delle attività di valorizzazione della biodiversità, oltre che attraverso il costante lavoro della figura dell’agricoltore e dell’allevatore custode”.
“Il riconoscimento di questi nuovi PAT – ha aggiunto Fanelli - che hanno un legame intenso con il territorio, radicato nel tempo, e che ne sono diventati un’espressione con la loro unicità, se per un verso contribuisce ad aumentare la visibilità delle produzioni tipiche e tradizionali della Basilicata, per l’altro rappresenta una buona occasione per generare nuova occupazione soprattutto nelle aree rurali più interne della regione”.
CLICCA QUI e scarica l'aggiornamento per Regioni del MIPAAF
Redazione
Tema
PAT