Agrobiodiversità, il punto sui progetti ALSIA FiNoPom e BioDruBa il 4 e 5 ottobre a Matera

Contributi scientifici per strategie di conservazione e valorizzazione. Oggi si conclude con le relazioni sulle caratterizzazioni agronomiche e genetiche

Il direttore dell'ALSIA, Aniello Crescenzi, ha aperto i lavori del convegno

Il direttore dell'ALSIA, Aniello Crescenzi, ha aperto i lavori del convegno

Data : Wed Oct 05 10:21:00 CEST 2022

Dove si pone il confine tra l'importanza di salvaguardare le antiche varietà di specie frutticole e orticole dall'estinzione, e la possibilità concreta di una loro valorizzazione nei mercati, nei quali le esigenze spesso si muovono in altre direzioni? E' stato uno dei temi discussi nel corso della Tavola rotonda su "Conservazione, tutela e valorizzazione dell'agrobiodiversità a rischio di estinzione" che nel pomeriggio del 4 ottobre 2022, a Matera, ha chiuso la II Sessione del Convegno del 4 e 5 ottobre organizzato dall'ALSIA nell'Hotel San Domenico su "Le risorse genetiche autoctone di pomacee e drupacee - Risultati dei progetti FiNoPom e BioDruBa", finanziati dalla sottomisura 10.2 del PSR Basilicata 2014-20.

Un convegno, quello a Matera, congiunto tra i progetti FiNoPom e BioDruba per divulgare e discutere, insieme ad esperti nazionali ed internazionali, i risultati sinora raggiunti. I due progetti, realizzati rispettivamente dall’ALSIA e dall’Istituto per le Bioscienze e le Biorisorse di Bari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBBR-CNR), riguardano la caratterizzazione fenotipica, genetica e nutrizionale, e la conservazione di moltissime varietà autoctone di meli, peri, ciliegi, susini, fichi e noccioli censiti in Basilicata dai tecnici dell’ALSIA in molti anni di attività. Un enorme lavoro di caratterizzazione che ha consentito di creare presso i siti di conservazione dell’ALSIA una banca del germoplasma, e presso l’ALSIA ed il CNR una banca dei geni (geneBank), che sono a disposizione per programmi di propagazione e per attività di riconoscimento e controllo.

Dopo la presentazione dei due progetti a cura di Gabriella Sonnante, genetista del CNR-IBBR, e di Pietro Zienna, funzionario esperto dell'ALSIA, ecco quindi i contributi scientifici al tema nel corso della I Sessione - moderata da Rosario Muleo, dell'Università della Tuscia, con le relazioni su "Le antiche varietà di pomacee" dello stesso Muleo, su "Le antiche varietà di drupacee e conservazione presso l'Università di Bari" di Marino Palasciano (Università di Bari), sul "Censimento degli alberi padri fruttiferi della Basilicata", di Gianluca Piovesan, Michele Baliva e Jordan Palli (Università della Tuscia), sulla "Determinazione dell'età degli alberi padri con il metodo del radio carbonio, di Lucio Calcagnile e Gianluca Quarta (Università del Salento), sulla "Caratterizzazione della diversità genetica di ciliegio e il suo utilizzo ottimale in programmi di miglioramento genetico", di Josè Quero Garcia (INRAE Bordeaux, Francia), e infine sulla "Indagine sulla diversità genetica del germoplasma di ciliegio dolce di 12 regioni italiane", di Annalisa Marchese (Università di Palermo).

Alla Tavola Rotonda della II Sessione hanno partecipato Pietro Zienna, Gabriella Sonnante, Sara Giancola, vice presidente dell'Associazione di agricoltori custodi "Vavilov", Mosè Antonio Troiano, del direttivo dell'Ente Parco Nazionale del Pollino, Vincenzo Corbo, funzionario della Regione Basilicata, e Vincenzo Montalbano, del MIPAAF, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Nel fare il punto sullo stato di attuazione della sottomisura in Basilicata, e sugli orientamenti di programmazione della Regione in linea con il Piano Strategico Nazionale, l'incontro ha messo in luce - ancora una volta - il ruolo strategico svolto dagli agricoltori-custodi per la tutela dell'agrobiodiversità. Ma ha anche sottolineato l'esigenza di coinvolgere l'intera comunità in questa attività di custodia, fondamentale sia per la valorizzazione dell'agrobiodiversità in sé stessa che per attivare circuiti virtuosi in grado di raccontare - attraverso questo patrimonio di varietà antiche - il territorio e le sue genti. Una esigenza, si è detto, colta dall'ALSIA con il progetto Patrinet.Bas, finanziato dal MIPAAF per tramite della Regione Basilicata, con il quale l'Agenzia realizzerà 3 itinerari che "uniranno" alcuni degli antichi "patriarchi fruttiferi" finora censiti, per raccontare le storie di quei luoghi e delle persone che vi abitano - con il coinvolgimento, tra l'altro, delle scuole della Basilicata e del Veneto. E contribuire, in sinergia con le istituzioni e gli operatori locali, a sviluppare le potenzialità culturali e turistiche di quegli stessi territori. Grande attenzione - si è detto pure - ha posto il MIPAAF per il potenziamento delle azioni di omogeneizzazione degli interventi sul territorio per la tutela e valorizzazione dell'agrobiodiversità da parte Regioni - in ciò peraltro riconoscendo all'ALSIA e alla Basilicata un attivismo non comune - come attraverso l'anagrafe unica e il portale degli eventi e delle attività del comparto.

Chiusura del convegno, oggi 5 ottobre, con la III Sessione moderata da Gabriella Sonnante, e dedicata alla relazioni sulle caratterizzazioni morfologiche, fenologiche, genetiche e nutrizionali di fruttiferi. 

Redazione

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Il Comitato Unico di Garanzia dell' ALSIA