Settembre 2023, temperature al di sopra della media stagionale

La siccità comincia a diventare critica. Il commento climatico mensile dei tecnici ALSIA del SAL

Campagna lucana

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Data : Tue Oct 10 15:06:00 CEST 2023

Anche al termine di settembre e per tutta la prima decade di ottobre, possiamo dire che l’estate continua! Infatti, dopo i record registrati a giugno, luglio e agosto, anche settembre non è stato da meno. Questo, grazie al campo di alta pressione di origine africana che staziona ormai da lungo tempo sul Mediterraneo e impedisce alle perturbazioni il loro ingresso nell’area, confinando le precipitazioni più abbondanti nella parte settentrionale dell’emisfero boreale.

Le elaborazioni di Copernicus riportate in fig. 1, evidenziano che le anomalie termiche degli ultimi quattro mesi, sono tra quelle più elevate in assoluto. Inoltre, le stesse elaborazioni hanno stimato un aumento della temperatura media di 1,75°C rispetto alla media preindustriale (periodo compreso tra 1850 e il 1900). A ciò si deve aggiunge che, a livello globale, settembre 2023 è stato il più caldo di sempre con una temperatura media dell’aria di 16,38°C, ossia 0,93°C al di sopra della media del periodo 1991-2020.

Figura 1. Le anomalie termiche dei 30 mesi più caldi della storia con giugno, luglio, agosto e settembre 2023 in grassetto (Fonte: Copernicus)

 

 

Inoltre, la fig. 2 evidenzia le temperature particolarmente elevate nel continente europeo, con un surplus pari a 2,51°C rispetto al periodo di riferimento 1991-2020.

Figura 2. L’anomalia termica di settembre 2023 nel mondo e in Europa (Fonte: Copernicus)

 

 

A livello nazionale, secondo le elaborazioni di ISAC-CNR, l’anomalia termica di settembre è stata pari a 2,17°C e, come accade da tempo, al nord il surplus è stato più elevato rispetto al sud (fig. 3).

Figura 3. Anomalia della temperatura di agosto 2023 (Fonte: ISAC-CNR)

 

Evidenti differenze sono state registrate anche per quanto riguarda la piovosità, con il sud leggermente più piovoso rispetto al nord (fig. 4, 5).

Figura 4. Confronto delle precipitazioni cumulate al nord Italia (Fonte: ISAC-CNR)

 

Figura 5. Confronto delle precipitazioni cumulate al sud Italia (Fonte: ISAC-CNR)

 

A livello regionale, l’andamento termico non si discosta molto dalle elaborazioni a scala nazionale, confermando il trend di valori al di sopra della media stagionale. Infatti, si contano circa quindici giornate con significative differenze tra la temperatura media giornaliera e quella del periodo 2000-2022. Ricordando che tra il 12 e il 16 e tra il 24 e il 26 ci sono state delle ondate di aria fresca dal sapore autunnale, ma a parte queste parentesi, in molte giornate lungo la valle del Bradano e nelle aree interne a sud della regione la temperatura massima è stata superiore ai 30°C, anche per oltre sette giorni consecutivi (fig. 6). L’unico accenno autunnale è tutt’ora fornito dalle temperature minime che nelle ore notturne, in molte località, sono scese al di sotto dei 12°C (tabella n. 1).

Figura 6. Temperatura massima di settembre 2023 (Fonte: SAL-ALSIA)

 

 Tabella 1. Dati medi settembre 2023 (Fonte Servizio Agrometeorologico Lucano – ALSIA)

 Area

t med °C

t min °C

t max °C

ur med %

ur min %

ur max %

prec mm

Et0 mm

Metapontino

23.9

14.0

34.9

61.4

22.4

97.9

11.6

5.5

Collina Materana

23.4

12.8

37.7

58.2

18.8

94.3

12.2

5.9

Vulture e Alto Bradano

22.0

12.0

35.6

58.9

15.4

89.7

20.4

5.6

Medio Agri e Basso Sinni

22.9

11.7

36.5

57.6

17.5

95.9

10.8

5.8

Sub Appenino e Alto Agri

19.4

8.5

32.6

62.7

16.6

98.1

17.4

5.2

Mercure e Lagonegrese

21.9

12.0

35.1

63.2

21.9

93.0

13.8

5.5

Le piogge sono state praticamente assenti, a parte qualche evento temporalesco che nella seconda metà del mese hanno per lo più interessato l’area nord e il sub Appennino regionale (tabella n. 1 e fig. 7).

Figura 7. Mappa regionale delle precipitazioni (Fonte: Osservatorio Meteorologico Lucano)

Dal punto di vista agronomico, la siccità comincia a diventare critica, soprattutto laddove non si dispone dell’irrigazione. Del resto, dopo le abbondanti piogge primaverili e qualche isolato temporale estivo, il deficit idrico si prolunga da oltre tre mesi, raggiungendo valori molto elevati, mettendo a dura prova anche le colture più resistenti alla siccità come l’olivo. Anche la preparazione dei terreni per la semina dei cerali e i trapianti delle colture ortive fanno registrare difficoltà e disagi, anche perché le elevate temperature diurne fanno aumentare l’evapotraspirazione a oltre i 5 millimetri al giorno.

Ulteriori approfondimenti di tipo agrometeorologico sono disponibili sul portale ALSIA, nelle sezioni TEMI e SERVIZI.

Emanuele Scalcione, Pietro Dichio

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Il Comitato Unico di Garanzia dell' ALSIA