Luglio 2023, mai registrato un luglio così caldo sulla Terra

Superato di 0,3°C il precedente record di luglio 2019. Il commento climatico mensile dei tecnici ALSIA del SAL

Vacche podoliche in alpeggio

Vacche podoliche in alpeggio

Data : Thu Aug 10 11:06:00 CEST 2023

“Secondo le prime analisi climatiche luglio 2023 sarà il mese più caldo mai registrato sul pianeta Terra”, questa era la notizia che già intorno al 25 di luglio l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) aveva diramato in seguito a specifiche elaborazioni dell'Università di Lipsia con le rilevazioni del progetto Copernicus. Essi affermavano che la combinazione dei dati delle temperature di luglio 2023, con le proiezioni per i restanti giorni del mese, davano un ampio margine di certezza a questa elaborazione, poiché le prime tre settimane di luglio erano state le più calde mai registrate. Inoltre, l'analisi dell'Università di Lipsia prevedeva che luglio 2023 sarebbe stato di 0,2 °C più caldo rispetto al precedente record (luglio 2019). Ora che luglio è terminato, le elaborazioni del progetto Copernicus confermano che la temperatura media globale di luglio 2023 è stata la più alta mai registrata, con 0,7°C più elevata rispetto al periodo di riferimento 1991-2020 (fig. 1).

Figura 1. Anomalia della temperatura di luglio 2023 a livello mondiale (Fonte: Copernicus)

 

Luglio 2023, inoltre, è stato di 0,3°C più caldo rispetto al precedente record (luglio 2019). Si stima che il mese sia stato di circa 1,5°C più caldo rispetto alla media del periodo 1850-1900. Particolarmente elevate sono state le temperature nell’Europa meridionale (Italia, Spagna e Grecia), con nuovi record termici (48°C in Sardegna e 47°C in Sicilia).

Inevitabilmente, dal punto di vista pluviometrico in tutto il bacino del Mediterraneo ci sono state condizioni di elevata aridità, con l'Italia e l'Europa sud-orientale che hanno avuto le maggiori anomalie, mentre nel nord Europa le piogge sono state più abbondanti (fig. 2).

Figura 2. Anomalie delle variabili idrologiche di luglio 2023 in Europa (Fonte: Copernicus)

 

A livello nazionale, secondo le elaborazioni del NOAA, la terza e la quarta settimana di luglio sono state particolarmente calde (fig. 3 e 4), con un surplus termico compreso tra i 3 e i 7°C. Particolarmente elevata è stata la temperatura massima nella quarta settimana (fig. 5).

Figura 3. Anomalia della temperatura dal 16 al 22 luglio 2023 (Fonte: NOAA)

 

Figura 4. Anomalia della temperatura dal 23 al 29 luglio 2023 (Fonte: NOAA)

 

Figura 5. Temperatura massima dal 23 al 29 luglio 2023 (Fonte: NOAA)

 

Poiché l’Europa meridionale è stata tra le aree più calde del pianeta, ne deriva che anche a livello regionale abbiamo registrato un trend di elevata anomalia termica per effetto dei flussi di aria circa calda di origine africana che, associati ad un tasso di umidità piuttosto elevato, hanno creato molti disagi non solo alla popolazione e agli animali ma anche alle coltivazioni. Infatti, l'Indice di Thom (fig. 6a e 6b), parametro che misura il grado di disagio percepito dall'organismo umano in situazioni caratterizzate da alta temperatura dell'aria combinata ad un elevato grado di umidità relativa, è stato superiore a 32 in molte località della regione. Lungo la valle del Bradano e in molte aree interne a sud della regione, la temperatura massima ha superato i 40°C per circa dieci giorni consecutivi, fino a raggiungere il valore massimo di 46°C a S. Maria d’Irsi il giorno 19 (fig. 7).

Figura 6a. Tabella di classificazione dell’indice di Thom (Discomfort Index - DI)

 

Figura 6b. Indice di Thom in funzione della temperatura e dell’umidità dell’aria

 

Figura 7. Mappa delle temperature massime registrate in Basilicata il giorno 19 luglio (Fonte: Servizio Agrometeorologico Lucano, ALSIA)

Complessivamente, in Basilicata ci sono stati una ventina di giornate con temperature medie al di sopra delle medie stagionali, con una fase particolarmente calda tra il 14 e il 27. Le piogge sono state praticamente assenti a parte qualche isolato evento temporalesco (vedi tabella).

Dal punto di vista agronomico questa persistente ondata di calore, oltre a creare forte disagio per i lavoratori del settore agricolo, ha arrecato importanti danni alle produzioni di frutta e ortaggi per le numerose “scottature”, con rilevanti perdite di raccolto perché danneggiati in maniera irreversibile fino a renderli invendibili. In alcuni casi si sono registrate alterazioni metaboliche che hanno prodotto inibizioni della crescita, rallentamento dell’attività fotosintetica, caduta anticipata delle foglie, fino alla morte improvvisa della pianta (apoplessia). Inoltre, il caldo ha ridotto la produzione di miele perché le api non sono uscite durante le ore di caldo e non hanno trasportano nettare e polline. Con il termometro sopra i 40 gradi ci sono state forti ripercussioni anche per la produzione di uova e latte, nonostante l’uso dei ventilatori e delle doccette refrigeranti nelle stalle. Uno dei pochi aspetti positivi di questo gran caldo è stato quello di rendere agevole la trebbiatura dei cereali, delle leguminose da granella e della paglia, considerando che a giugno non sempre è stato possibile a causa delle cattive condizioni meteo.

Ulteriori approfondimenti di tipo agrometeorologico sono disponibili sul portale ALSIA, nelle sezioni TEMI e SERVIZI.

Emanuele Scalcione, Pietro Dichio

Le donne vittime di violenza e stalking attraverso il numero verde 1522, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le pari opportunità, attivo 24 ore su 24 e accessibile da tutto il territorio nazionale, possono chiedere aiuto e sostegno nonché ricevere informazioni. L'assistenza telefonica consente un graduale avvicinamento ai servizi con assoluta garanzia di anonimato.
Il Comitato Unico di Garanzia dell' ALSIA