Il suino verde è made in Basilicata, e arriva da San Chirico Raparo

Dalle aziende Cafra un esempio virtuoso di filiera sostenibile: from pork to fork
didascalia.

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Data:Wed Oct 28 12:05:24 CET 2020

Il  suino verde c’è, ed è made in Basilicata. A San Chirico Raparo (PZ), alle pendici del monte Raparo lungo la valle del torrente Racanello, opera l’Associazione agraria aziende Cafra. Una "impresa” di famiglia che, nata circa 40 anni fa dalla felice intuizione dei fratelli Raffaele, Antonio e Giacomo Catalano, impegna circa 20 addetti.

“From pork to fork” è la filosofia che anima l’azienda: Cafra segue l’intero processo di filiera dal campo alla tavola. Tutti i suini sono allevati e trasformati nell’azienda di San Chirico Raparo. “Garantire prodotti di alta qualità, senza perdere di vista la sostenibilità ambientale – spiega ad “Agrifoglio" Antonio Catalano, che di Cafra è l’amministratore -  è da sempre il nostro obiettivo primario. È  per questa ragione che i suini sono alimentati esclusivamente con cereali e leguminose coltivati in azienda”.

Cafra, infatti, da tempo ha scelto di auto-produrre il mangime in azienda. Orzo, grano e favette, base indispensabile per un’alimentazione bilanciata e controllata, vengono sapientemente miscelate nel mangimificio aziendale e vengono somministrate sempre fresche, rispettando il fabbisogno di ogni categoria di suini, per ottenere una migliore qualità delle carni.

“In  questo modo – sottolinea Antonio Catalano - si è garantito agli animali un’alimentazione libera dalla chimica che non fa ricorso a sottoprodotti, a tutto vantaggio della qualità dei nostri suini che sono allevati allo stato semi-brado”.

Nel rispetto dell’ambiente circostante, inoltre, l’azienda si è dotata di un impianto di biogas che, oltre ad essere fonte rinnovabile di energia, riduce al minimo l’inquinamento derivante dagli scarti di produzione.

L’allevamento e le nascite sono strettamente controllate grazie ad un programma di inseminazione artificiale, che consente la selezione di riproduttori, iscritti al libro genealogico nazionale. La macellazione è eseguita nel mattatoio aziendale e anche la preparazione e la stagionatura dei salumi avviene all’interno del proprio salumificio. Quella a cui l’azienda Cafra, insomma, ha dato vita è una Filiera del suino lucano completa.

Salsiccia, soppressata, capocollo e guanciale sono le specialità prodotte da Cafra. Gli ingredienti utilizzati, tutti certificati, sono: carne, sale, pepe in grani, polvere di peperone insaccato in budello naturale.

“Tutti i nostri prodotti - ricorda Antonio - non contengono alcun conservante, additivo o colorante. I nostri salumi sono come quello "fatto in casa" dalle nostre nonne. La selezione della carne – prosegue - avviene a punta di coltello, ed in tale fase vengono mondate pellicine, nervetti e grasso. Un lavoro delicato e accurato che la nostra tradizione affida alle donne. E proprio per essere fedeli alla tradizione i nostri salumi vengono preparati dalle sapienti mani di signore che arrivano da Missanello, San Martino d’Agri, Spinoso e tutti i paese della zona. La cura che mettono nel realizzare i nostri prodotti dà vita a salumi naturali, altamente selezionati e dal sapore unico”.

Ma la lungimiranza dei fratelli Catalano hanno portato l'azienda a crescere e ad ampliare ulteriormente le proprie attività.  “Grazie a un progetto POR - spiega l’amministratore di Cafra - nel 2006 abbiamo investito oltre 2 milioni di euro per l’ampliamento dell’azienda. Oltre all’allevamento, la trasformazione e la distribuzione dei nostri salumi su tutto il territorio regionale e nazionale, grazie a una efficace rete di e-commerce, vendiamo anche il fresco alle macellerie di zona e carni in atmosfera modificata a negozi e supermercati”.

I migliori ambasciatori dei salumi Cafra? Antonio non ha dubbi: “Sono i nostri emigranti che fanno conoscere al Nord e all’estero i nostri prodotti. È così che siamo arrivati a essere presenti anche nel menù di ristoranti a Parigi”.

Niente male per un’azienda nata nel 1972 sui terreni ereditati dai genitori. “Adesso Cafra può contare su 5 capannoni - dice con orgoglio Antonio - ma certo non ci fermiamo qui. Sono tanti i progetti e le idee in cantiere”. Una storia che continua e che guarda al futuro. I fondatori, sono pronti, infatti, a passare il testimone alla seconda generazione: a Giulio, Marco e Giovanni il compito di continuare a innovare pur restando nel solco della tradizione Cafra, perché i tempi cambiano ma la qualità e l’attenzione al territorio restano.

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Agrifoglio n. 100 -  

Temi
Rubrica
zootecnia
Autori
Margherita Agata

Fpa srl

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