Viticoltura, per il mal dell'esca è fondamentale la prevenzione

I funghi attaccano la pianta attraverso tagli di potatura, ferite o lesioni. I consigli dei tecnici ALSIA del servizio Fitoconsult

Mal dell'esca sulla vite

Mal dell'esca sulla vite

Data : Tue Nov 22 12:33:00 CET 2022

Il mal dell'esca della vite è una malattia dovuta ad un complesso di funghi (Phaeomoniella chlamydospora, Phaeoacremonium minimum, Fomitiporia punctata, Fomitiporia mediterranea, Pleurostoma richardsiae) capaci di generare diversi quadri sintomatologici che interessano il ceppo, le foglie e i grappoli. Infatti, sul legno si possono osservare venature brune, spaccature longitudinali e processi di carie bianca che interessano un settore o l'intera sezione, sulle foglie necrosi e tigrature internervali (giallo-brunastre per vitigni a bacca bianca o rosso-brune per le varietà a bacca rossa), sugli acini macchie bruno-violacee puntiformi o più o meno espanse. Come diversi sono i sintomi, così diverso può essere anche il decorso della malattia, che può manifestarsi in modo apoplettico o cronico.

La gravità di questa patologia sta nel fatto che attualmente non esiste alcun prodotto in grado di contrastarla, per cui, per quanto riguarda la difesa, la migliore strategia è quella preventiva, evitando che le piante si ammalino o che l’infezione si trasmetta da una vite all'altra. Poiché questi funghi attaccano la pianta attraverso tagli di potatura, ferite o altre lesioni (per esempio quelle provocate dalla grandine), tra le misure preventive si suggeriscono:

  • al momento dell’impianto rivolgersi a vivai certificati per avere piante di qualità, evitando le varietà più soggette alla malattia (Cabernet sauvignon, Trebbiano toscano, Barbera, ecc.), nonché curare la preparazione del terreno garantendone le migliori caratteristiche drenanti;
  • garantire concimazioni equilibrate;
  • durante la potatura rispettare il flusso dei vasi linfatici, al fine di facilitare la cicatrizzazione delle ferite riducendo così le possibilità di ingresso dei funghi patogeni;
  • applicare con l’atomizzatore (dopo averlo ben lavato) prodotti a base di Trichoderma, che possono prevenire le infezioni fungine causa del mal dell’esca, in quanto colonizzano le ferite impedendo la penetrazione di funghi patogeni;
  • distruggere le piante malate, fonti di inoculo di nuove infezioni ed allontanare dall'impianto i residui legnosidi piante malate prima di triturare i residui di potatura e incorporarli nel terreno;
  • ricostituire il fusto da pollone in una pianta con sintomi, effettuando un taglio di ricostituzione al di sopra del portainnesto e sotto la necrosi in modo che la pianta possa essere messa in grado di emettere nuovi polloni sani. 

Camilla Nigro

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Il Comitato Unico di Garanzia dell' ALSIA