Coronavirus, il florovivaismo messo ko dall'emergenza

Agrinsieme chiede misure urgenti al Mipaaf per salvare il settore

Data : Mon Mar 16 11:41:00 CET 2020

Florovivaismo: il coronavirus sta mettendo in ginocchio il settore. A lanciare l’allarme è il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.

“Il protrarsi dell’attuale situazione emergenziale legata alla pandemia del COVID-19 sta mettendo a serio rischio la tenuta del florovivaismo italiano, a causa del mercato fermo, del completo azzeramento degli eventi, della chiusura dei mercati ambulanti rionali, ma anche e soprattutto per le numerose disdette provenienti dal mercato estero, legate alla disinformazione e a fenomeni di opportunismo e concorrenza sleale”. Si legge nella lettera inviata alla Ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova per chiedere interventi immediati.

“Perdere la stagione primaverile significherebbe dire addio al 60% circa dei ricavi annuali dell’intero sistema florovivaistico, con perdite che potrebbero arrivare addirittura al 100% per i produttori che si dedicano a produzioni esclusivamente primaverili”, sottolinea il Coordinamento, ricordando che “il florovivaismo italiano, con una superficie coltivata di 29mila ettari, 27mila aziende produttrici e 100mila persone impiegate, produce un giro d’affari di circa 2,5 miliardi di euro l’anno, per un valore che rappresenta oltre il 5% della produzione agricola totale”.

Moratorie su mutui, finanziamenti e pagamenti per le aziende, cassa integrazione per i lavoratori in deroga alle attuali regole, rinvio del pagamento dei contributi previdenziali e delle imposte, sostegno al reddito per i soci produttori delle cooperative: queste le misure chieste da Agrinsieme al Mipaaf.

E ancora: garantire lo sblocco dei pagamenti dei contributi per le aziende in graduatoria di PIF e PSR che hanno già sostenuto gli investimenti e, a emergenza superata, portare avanti un’ampia campagna di sensibilizzazione della popolazione”, per aiutare la ripresa del settore florovivaistico.

M. Agata

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