Il miglioramento genetico per sostenere il territorio
I progetti di Apofruit sulla selezione varietale delle drupacee, per migliorare qualità e resistenza alle fitopatie
Data:24 Aug 2021
Il Metapontino negli ultimi anni ha subito una importante riduzione delle superfici coltivate a drupacee con particolare riferimento al pesco, dovuta soprattutto all’attacco e insediamento in zona della Sharka, la virosi più pericolosa delle drupacee. L’impegno di Apofruit a tutela di tutti i produttori associati è sempre stato quello di andare alla continua ricerca di nuove varietà resistenti o tolleranti al virus, non tralasciando l’aspetto qualitativo, necessario per proiettarsi nei mercati sempre più esigenti e competitivi. Ciò è stato perseguito con la partecipazione sempre attiva a progetti di ricerca, sia pubblici che privati, per cercare di conseguire varietà che avessero interessanti caratteristiche agronomiche, di resistenza a fitopatie e produttive. Nello specifico si è lavorato sulle seguenti specie e tipologie commerciali:
- PESCHE A PELO: oggi c’è uno scarso interesse, perché il mercato sta andando in un’altra direzione con un maggiore interesse verso le pesche platicarpe, meglio conosciute come pesche piatte. Circa 15 anni fa, forse sbagliando, non abbiamo intrapreso questa strada al contrario di altre nazioni europee che ad oggi forse sono più avvantaggiate a livello di mercato.
- NETTARINE: molta attenzione negli ultimi anni alle prime nettarine piatte bianche di qualità. Abbiamo la possibilità si salire su questo treno prima che altri Paesi prendano il sopravvento, anche perché molte aree vocate, dal Veneto alla Sicilia, le abbiamo perse per la Sharka. Anche altre nazioni europee come la Francia stanno cercando attraverso l’INRA (Institut National de la Recherche Agronomique) di trovare il gene di resistenza al virus. Nel frattempo stiamo perdendo delle quote di mercato a favore di altre specie perché abbiamo dato forse più importanza all’aspetto estetico che al buon sapore della frutta. Ci sono linee di prodotto di qualità attuali, ma ci sono anche grossi limiti come la pezzatura che in questo momento il mercato richiede. Ci sono grandi progetti in corso come quelli relativi alle pesche e nettarine piatte e siamo in contatto con i più importanti Breeder internazionali e mondiali.
- SUSINO: poco apprezzato sui mercati rispetto alle “cugine”. Molte catene distributive non distinguono neanche per colore variegato. La ricerca di oggi sta andando verso ibridi intraspecifici susino-albicocco tra i quali sono presenti al momento due “marchi ombrello”: Metis è il primo in Europa licenziato dal gruppo Internazionale Glen Bradford genetista Californiano e rappresentato in Italia dal Gruppo Granfrutta Zani, e Pluot del Gruppo Zaiger chiamato anche “uovo di dinosauro”. Il frutto è facilmente riconoscibile ed è molto buono da mangiare.
- ALBICOCCO: dopo una sospensione da alcuni anni dei nuovi impianti, per eccesso di superficie e produzione, stiamo implementando con varietà che hanno oltre a un ottimo sapore altre caratteristiche che completano la qualità come il colore, la pezzatura e la qualità in genere. Si cerca di allungare il calendario di maturazione. La Spagna, concentrandosi più sulle pesche piatte, negli ultimi anni non ha puntato molto sull’albicocco.
- ALBICOCCO “ROSSO”: è stato selezionato troppo materiale con un’acidità elevata e soprattutto scarsa tenuta alla maturazione, in qualche caso anche pezzatura medio-piccola. Non maturo come materiale vivaistico. Oggi ci sono tutte le premesse per ripartire con degli spazi sul mercato. L’importante è selezionare materiale buono da mangiare, autofertile, resistente/tollerante a Sharka e, come plusvalore, colore, pezzatura e forma (tonda è meglio che a mandorla).
Apofruit, tramite la New Plant - società che si occupa dell’innovazione varietale nel settore ortofrutticolo a cui afferiscono le Op Apofruit, ApoConerpo e Orogel Fresco - con il progetto Maspes compartecipato dal Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) a cui partecipano anche alcuni vivai italiani, si sta occupando di miglioramento genetico. In particolare sono state selezionate alcune varietà di albicocco come le Nirosa 1 e la Nirosa 2 che sono resistenti/tolleranti a Sharka e sicuramente ci saranno altre varietà in arrivo.
La O.P. APOFRUIT ITALIA oggi
- Cooperativa di I grado con oltre 60 anni di storia;
- 3.200 soci produttori;
- 169.000 tonnellate di ortofrutta conferita;
- 237 milioni di euro di fatturato;
- 101 milioni di euro di patrimonio netto;
- 12 stabilimenti + 11 centri di ritiro/stoccaggio;
- 179 dipendenti fissi + 1.972 stagionali;
- Nel Metapontino presenti 2 stabilimenti con circa 300 aziende associate (figura 1);
- Brand di Apofruit: Solarelli e Almaverde (figure 2 e 3).
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