Valorizzazione delle piante officinali spontanee
Un progetto dell'ALSIA in corso per il recupero degli ecotipi locali e la produzione di materiale di propagazione
Data:Tue Aug 18 20:28:00 CEST 2020
Valorizzare le piante officinali spontanee: è un'attività che risale a tempi antichissimi, e oggi è una delle azioni specifiche del Programma triennale dall’ALSIA. Le motivazioni sono legate principalmente al fatto che sia difficile reperire il materiale di propagazione, per la presenza di poche ditte sementiere in Italia che si occupano nella produzione di seme. Inoltre, gran parte delle sementi commercializzate sono di provenienza estera. A tutto ciò si aggiunge anche la mancanza di un’adeguata attività vivaistica specializzata a supporto della filiera delle piante officinali.
Questo si ripercuote sia sulla poca adattabilità del materiale di propagazione alle diverse situazioni pedoclimatiche, sia - soprattutto - sull'aumento dei costi di produzione per gli operatori della filiera.
Attualmente, in Italia ed in Basilicata, c’è un forte interessamento da parte della filiera delle piante officinali per il recupero di ecotipi locali e la produzione di materiale di propagazione, alla luce dell’aumento delle superficie investite e della necessità di caratterizzare sempre di più la qualità delle droghe con l’utilizzo di specie autoctone.
Pertanto, da qualche anno, l’Agenzia lucana per l’innovazione e lo sviluppo in agricoltura, attraverso la sua Azienda agricola sperimentale dimostrativa “Pollino” di Rotonda (PZ), porta avanti un progetto per la diffusione delle piante officinali ed il recupero di ecotipi locali in Basilicata. Questo progetto, che oltre al recupero prevede la caratterizzazione bioagronomica degli ecotipi individuati, interessa diverse specie. Le fasi iniziali riguardano il censimento e la raccolta del materiale in Basilicata, attività che prosegue in maniera permanente. Da ciò è stato possibile realizzare un campo-catalogo presso l'Azienda Pollino per la produzione del materiale di propagazione.
Le specie raccolte e sotto osservazione presso il campo-catalogo sono circa una ventina, come si evince dalla tabella seguente:
lavanda |
meliloto |
verbasco |
artemisia |
elicrisio |
luppolo |
Siderite syriaca |
genziana |
menta poleggio |
finocchietto del Pollino e di Maratea |
rosmarino |
origano |
iperico |
Cynaria cardenculus |
Salvia sclarea |
menta |
nepeta |
timo |
Achillea moscata |
etc. |
Successivamente è stato avviato, come da progetto, lo studio di caratterizzazione su alcune specie autoctone con l’utilizzo di descrittori UPOV (International Union For Protection Of New Varieties Of Plants) per la descrizione morfologica e fenologia sulle seguenti specie (Salvia officinalis, meliloto, iperico, Siderite syriaca L.) e produzione di materiale di propagazione (seme) per la produzione di piantine. Studio che sarà esteso a tutte le specie individuate.
La tabella sottostante riporta i semi delle spacie citate.
Salvia officinale | Iperico | Siderite | Meliloto |
La fase successiva ha interessato la realizzazione dei primi campi-collaudo presso l'Azienda Pollino dell'ALSIA e in alcune aziende agricole ubicate ad altitudine differente (nei comuni di San Giorgio Lucano e di Castelluccio Superiore) per uno studio delle tecniche colturali più appropriate, per rendere economicamente e agronomicamente valide tali colture.
Salvia officinale | Iperico | Siderite | Meliloto |
La prova prevede anche l’adattabilità di queste specie autoctone alla raccolta meccanica, tenendo conto di numerose caratteristiche delle piante come il portamento (compatto o rado, prostrato o ascendente), la distanza ottimale d’impianto e infine l’uniformità di maturazione alla raccolta.
Accanto alle attività sopra descritte è prevista anche una valutazione biochimica e la caratterizzazione genetica con l’individuazione della destinazione del prodotto sull’uso prevalente (alimentare, aromatizzante, medicinale, antiparassitario, cosmetico, etc.).