Focus

Una nuova “governance” per il paesaggio rurale della Murgia materana

Il progetto BioGovUnesco selezionerà degli indicatori per migliorare gli standard ambientali di offerta e di fruizione del patrimonio naturale e culturale
didascalia.

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Data:28 Feb 2022

Il tema di questo contributo scaturisce dalla necessità di ripensare all’attuale governance del sito Unesco de “I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri” di Matera. Il sito rappresenta la legacy più emblematica della Capitale della Cultura Europea 2019 ma al suo interno si verifica una parziale sovrapposizione di tre livelli di protezione istituzionalmente riconosciuti: internazionale (sito Unesco), comunitario (sito ZSC Gravine di Matera) e regionale (Parco archeologico storico naturale delle chiese rupestri del Materano). Oltre al comune di Matera, preposto alla gestione del sito Unesco, l’area ZCS e il Parco delle Chiese rupestri ricadono anche nel comune di Montescaglioso e la loro gestione è di competenza dell’Ente Parco. Una tale complessità rischia, però, di ridurre l’efficacia di una gestione sostenibile del sito materano.

Il Progetto BioGovUnesco1 si propone di sviluppare un modello di governance in cui la biodiversità - considerata ai livelli di paesaggio, habitat, specie e diversità genetica – è il principio ordinatore. Dal punto di vista metodologico il progetto si traduce nella selezione di un set di indicatori trasversali ai diversi livelli di protezione del sito materano con l’obiettivo specifico di contribuire al miglioramento degli standard ambientali di offerta e di fruizione del patrimonio naturale e culturale da parte dei cittadini permanenti e temporanei.

 

Biodiversità e Turismo

Il movente di un viaggio è il godimento attraverso il consumo delle risorse presenti e dei servizi offerti di un territorio. In particolare, l’attrazione esercitata dalle destinazioni turistiche è fortemente correlata alla presenza di particolarità ambientali e paesaggistiche. Pertanto, il Turismo è uno dei settori che maggiormente usufruisce dei servizi ecosistemici garantiti dalla biodiversità quali: la regolazione (clima e regime delle acque), l’approvvigionamento (cibo, fibre, combustibili) e, non ultimo, l’insieme di benefici culturali di natura etica, estetica e ricreativa. Allo stesso tempo, le attività turistiche generano significative pressioni sulle risorse naturali e culturali, non fosse altro che per il peso assunto dal settore Viaggi e Turismo nell’economia mondiale. In assenza -a livello locale- di azioni di conservazione e di gestione della biodiversità, una destinazione è esposta al declino della sua capacità attrattiva, con conseguenti danni in termini economici e di qualità della vita, a carico dei cittadini permanenti.

Il tema del delicato rapporto tra Biodiversità e Turismo non è nuovo e risale alla Convenzione sulla Diversità Biologica (CDB) del 1992, a seguito della Conferenza di Rio. Nonostante la messa in campo di strategie di conservazione della biodiversità, la produzione di linee guida per la gestione sostenibile delle attività turistiche2, il lancio dell’Agenda ONU 2030 …in questi trenta anni la perdita di biodiversità è ulteriormente progredita. La prossima Conferenza delle Parti della CDB (COP 15), prevista nel 2022 in Cina, si intreccia con l’appena conclusa COP 26 di Glasgow sul Cambiamento Climatico, i cui impatti generano ulteriori pressioni su gli ecosistemi del pianeta.

La prospettiva di una drastica riduzione del Capitale Naturale sta rapidamente modificando i sistemi di produzione e i modelli di consumo, comprese le preferenze dei turisti verso destinazioni capaci di operare e di comunicare l’effettiva (e non semplicemente propagandata) gestione sostenibile dei patrimoni culturali e naturali e dei servizi offerti dal territorio.

In un simile scenario, la conservazione e il ripristino della biodiversità diventano strumenti di riposizionamento competitivo alla portata del sito Unesco di Matera in virtù di una governance integrata tra l’ecosistema urbano dei Sassi e l’ecosistema semi-naturale del Parco delle Chiese rupestri.

 

I Pascoli della Murgia Materana: un Paesaggio Rurale Storico “sospeso”

“Il paesaggio agrario è sempre un bene di enorme valore culturale, documentario e storico e può essere anche di valore artistico. In ogni caso è un interesse per l’umanità conservare nonché tramandare questa opera dell’uomo che incide così profondamente sulla realtà naturale e umana” (Emilio Sereni, 1975).

All’esordio del nuovo millennio in Europa si verifica la coincidenza tra la riforma della PAC, che introduce la politica di Sviluppo Rurale come secondo pilastro, e l’adozione della Convenzione Europea del Paesaggio. Una tale combinazione rianima gli studi sul Paesaggio che nella tradizione italiana sono derivati dalla lezione di Sereni, sebbene come componente minoritaria del dibattito scientifico, almeno nell’ambito dell’Economia e Agraria.

Con l’evoluzione multifunzionale dell’agricoltura, alla produzione agroalimentare di qualità si affianca l’offerta di beni pubblici - ambientali e paesaggistici – spostando la visuale dalla dimensione settoriale a quella territoriale che considera anche gli aspetti insediativi e infrastrutturali. E se oggi parliamo di Paesaggio Rurale piuttosto che di Paesaggio Agrario, rimane attuale la lezione di Sereni circa la necessità di conservare e tramandare questo patrimonio culturale.

Un primo passo in tal senso è stato il progetto di ricerca per la realizzazione di un “Catalogo Nazionale dei Paesaggi rurali di interesse storico” (Clicca QUI) su iniziativa del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Il Catalogo ha individuato 123 paesaggi distribuiti in tutte le regioni italiane, per ciascuno dei quali è stata redatta una scheda che ne sintetizza il valore storico e i fattori che ne minacciano l’integrità. Per la Basilicata sono stati selezionati quattro Paesaggi Rurali Storici: gli Oliveti di Ferrandina, i Vigneti dell’Aglianico, i Castagneti del Vulture e i Pascoli della Murgia Materana. Il secondo e decisivo passo è stata l’istituzione dell’“Osservatorio nazionale del Paesaggio Rurale, delle pratiche agricole e conoscenze tradizionali” con la finalità di realizzare un Registro Nazionale al quale iscrivere casi segnalati da amministrazioni locali, enti di ricerca e associazioni (DM 17070/2012). L’iter per l’iscrizione al Registro prevede una prima fase di segnalazione del paesaggio e/o delle pratiche agricole tradizionali, superata la quale, i proponenti devono sviluppare un’analisi di dettaglio di valutazione storica ambientale e produrre evidenze relative alla persistenza, all’integrità e alla vulnerabilità del sito candidato, sulla base di una metodologia e di una documentazione appositamente predisposte (Clicca QUI). 

I Pascoli della Murgia Materana, che si estendono per circa 3.000 ettari all’interno del Parco delle Chiese rupestri, sono stati inseriti ad honorem nel Catalogo dei Paesaggi Rurali Storici e lì sono rimasti in sospeso da oltre 10 anni, senza alcuna azione di monitoraggio della loro evoluzione. Il progetto BioGovUnesco ha, quindi, previsto di adottare la metodologia e gli indicatori impiegati per la candidatura al Registro Nazionale per completare, con aspetti storici, economici e sociali, l’analisi della Biodiversità a livello di Paesaggio.

 

1) BioGovUnesco (Biodiversità come strumento di governance dei siti Unesco) è un progetto di Cooperazione interregionale tra il Dipartimento delle Culture Europee del Mediterraneo e la Cattedra Unesco dell’Università della Basilicata, l’Alsia e l’Università di Salonicco, cofinanziato da PO Fesr Basilicata 2014-2020.

2) Si segnala in particolare la Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle aree protette (Clicca QUI). 

Video

  • 2° Meeting annuale ALSIA - Matera, 2-3 dicembre 2021. SESSIONE III: Giornata della ruralità

Agrifoglio n. 107 -  

Temi
Biodiversità
Autori
Mariafara  Favia

Università degli studi della Basilicata

Le donne vittime di violenza e stalking attraverso il numero verde 1522, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le pari opportunità, attivo 24 ore su 24 e accessibile da tutto il territorio nazionale, possono chiedere aiuto e sostegno nonché ricevere informazioni. L'assistenza telefonica consente un graduale avvicinamento ai servizi con assoluta garanzia di anonimato.
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