Carta e penna

Bianca e volta

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Due facciate contrapposte dello stesso foglio. "Bianca e volta", direbbero in tipografia, tanto per restare in tema. Sulla prima, Lato A, sono racchiusi più di 30 anni di carriera nell'ESAB e nell'ALSIA, di cui 20 da dirigente. Tanti progetti agroambientali, tante attività in campo e di comunicazione, tanti eventi, tante innovazioni divulgate. E, per 18 anni, centoundici numeri alla guida di "Agrifoglio", che con i suoi quasi 50 supplementi monografici è tra le riviste più longeve e "ricche" di una pubblica amministrazione. Sulla seconda, Lato B, c'è un titolo: Perché? Sotto, alcune righe, ma ci sarà molto altro da scriverci. Ci vorrà tempo prima di "andare in stampa" con tutta la storia. Sì, perché questo numero 111 di Agrifoglio sarà il mio ultimo da direttore responsabile della rivista, nell'ultimo mese da dirigente dell'ALSIA. 

Nessun disegno arcano, nessuna trama occulta, e neanche un prepensionamento. Solo una scelta di vita. Che dal 1° gennaio 2023 mi vedrà tornare a fare il forestale a tempo pieno, impegnato altrove, fuori dall'Agenzia, a contribuire alla lotta alla crisi climatica decidendo come e dove piantare alberi giusti nei posti giusti, e come gestirli.

Lavoro da sempre cercando di scegliere le parole più appropriate, adoro sceglierle con cura. Ma, nonostante questo, trovare quelle più adatte ora mi è piuttosto difficile. Qualsiasi termine per tentare di racchiudere, o descrivere, quel Lato A sarebbe riduttivo. Così, scelgo di dire solo "grazie". Grazie per le opportunità che mi sono state offerte e che ho potuto cogliere per crescere, per la collaborazione di tanti, per la comprensione e anche per i confronti forti e per la dialettica. Siamo quel che siamo, e ogni cosa, ogni momento vissuto, ci ha resi tali. Se ho potuto rimettermi in gioco, e lanciarmi in una nuova avventura professionale, è grazie a tutta l'esperienza e alle conoscenze acquisite anche con l'ALSIA e i colleghi in tutti questi anni.  

Poi, c'è la voglia di conoscere il nuovo, di cominciare a percorrere una nuova strada fluida. C'è stato il tempo dell'ascolto paziente, e ora che il "perché?" è chiaro, e lo è anche il "cosa", l'ignoto pian piano si rivelerà. Con tutto il suo fascino. 

Buone cose, sempre.