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Sud Officinale: il comparto in Basilicata chiede più attenzione dalle istituzioni

Intervista di Agrifoglio a Vincenzo Amato, uno dei 2 soci fondatori della "storica" cooperativa di Irsina (MT), nata nel 1984
didascalia.

Campo di salvia.

Data:Thu Jul 01 09:39:57 CEST 2021

Sud Officinale Coop. Agricola s.r.l. è un’azienda che opera in Basilicata dal 1984 nella produzione di piante officinali biologiche, con sede a Irsina, in provincia di Matera. La cooperativa possiede 16 ha, ma ne coltiva circa 10 ogni anno per effetto delle rotazioni. Il processo produttivo riguarda soltanto la coltivazione, l’essiccazione e la prima lavorazione.

Sud Officinale, inoltre, opera in stretta collaborazione con BIOPLANTA s.a.s., con sede sempre ad Irsina, che si occupa della estrazione dei principi attivi e della preparazione di tinture, miscele, estratti idroalcolici, nonché della commercializzazione di prodotti erboristici.

La Redazione di AGRIFOGLIO ha rivolto alcune domande ad uno dei due soci fondatori, il dottor Vincenzo Amato.

 

Dottor Amato, come e da chi è nata l'idea della vostra azienda?

L’azienda è nata nel 1984 su iniziativa di due amici, all’epoca laureandi, sulla base di una tesina che il socio fondatore, Francesco Campagna, aveva fatto durante un corso di studi universitario in Farmacia presso l’Università di Bari. L’idea di puntare sulla produzione di piante officinali fu sorretta da molto entusiasmo e determinazione, con l’obiettivo di crearci un lavoro, nonostante le risorse economiche fossero molto limitate. Partimmo con ricerche di mercato, di macchinari adatti al nostro scopo (in vari casi li adattammo noi), e anche dei terreni, che in un primo momento ci furono dati proprio dall’Alsia, allora ESAB Ente di Sviluppo Agricolo in Basilicata. Successivamente costituimmo una cooperativa con nove soci, che nel tempo ha mantenuto questo numero, anche se alcuni dei soci sono cambiati.

 

Quanti tipi di piante, tra specie e varietà, coltivate?

Parliamo di 25 – 30 tipi. Tra le più importanti in termini di superficie dedicata, ci sono: basilico, menta piperita e menta dolce, passiflora, bardana, carciofo, tarassaco, achillea, malva, salvia, biancospino, ortica. In quantità molto ridotte, invece, proprio per accontentare qualche cliente, coltiviamo alcune specie, come ad es. pelargonia, assenzio, ginko.

Le piante che coltiviamo vengono raccolte, essiccate, vagliate, defogliate (in molti casi si usano soltanto le foglie), ridotte in polvere e confezionate.

In alcuni casi procediamo anche alla raccolta dello spontaneo ma su specifica richiesta del cliente, e ciò riguarda solo alcune specie: biancospino, rosa canina, prugnolo, marubbio.

 

Su quali mercati arrivano i vostri prodotti?

All’inizio ci rivolgemmo ad aziende italiane. Poi abbiamo ricercato mercati più remunerativi ed attualmente i nostri maggiori clienti sono in Germania, Francia, Svizzera. Il nostro prodotto è molto richiesto per l’elevato standard di qualità che offre. Quindi la maggior parte dei nostri clienti sono grossisti esteri.

 

Quante unità lavorative/anno occupa l’azienda?

Solitamente ci avvaliamo del lavoro di 7-8 persone, massimo 10 nei periodi di maggior fabbisogno.

 

Sulla base della vostra esperienza, quali sono i maggiori punti di forza e di debolezza del settore delle officinali?

Tra i punti di forza c’è sicuramente il “made in Italy” e ancora di più il “made in Basilicata”, una regione diventata ormai nota grazie alla città di Matera che è stata la capitale europea della cultura nel 2019. La Basilicata gode di un ambiente salubre con zone incontaminate, e questo è ciò che ci riconoscono i nostri clienti.

Al contempo, un importante punto di forza è l’elevato standard qualitativo a cui prestiamo grande attenzione lungo tutto il ciclo produttivo. L’ambiente pedoclimatico, anche questo è un punto di forza, perché è favorevole alla crescita di molte specie che qui ben si adattano. Inoltre, si può dire che questo settore non ha mai manifestato crisi.

Tra i punti di debolezza possiamo attestare di non aver quasi mai riscontrato attenzione verso il settore delle piante officinali da parte delle amministrazioni, in particolare quelle locali: regione, provincie, comuni. A differenza di trent’anni fa, oggi in regione ci sono diverse realtà che operano nel settore delle piante officinali e includerle nei bandi del PSR, Piano di Sviluppo Rurale della Basilicata, come fatto da altre Regioni, potrebbe essere di impulso per l’intero il settore. Proveremo a farci sentire nuovamente.

 

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Per contatti: info@bioplanta.it 

Agrifoglio n. 103 -  

Temi
Piante Officinali
Autori
Maria Assunta Lombardi

Funzionario Alsia

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