Siccità in Basilicata: in aumento dagli anni '80, specie in autunno-inverno

Applicazione dell’indice standardizzato di precipitazione ai dati del Servizio Idrografico Nazionale e del Servizio Agrometeorologico Lucano (SAL) dell’ALSIA relativi a 7 stazioni
didascalia.

Lago Camastra con un evidente basso livello.

Data:Fri Aug 07 09:23:31 CEST 2020

Il presente articolo è un estratto di quello, più ampio, pubblicato sempre nel sito dell'ALSIA, nella sezione TEMI/Agrometeorologia/Studi e Approfondimenti.

La siccità è un fenomeno determinato da una condizione temporanea di riduzione della disponibilità idrica, ovvero uno scostamento rispetto alle condizioni climatiche medie di un determinato luogo. Occorre comunque specificare se si tratta di:

  • siccità agricola, in caso di deficit del contenuto idrico al suolo, che determina condizioni di stress idrico per le colture;
  • siccità idrologica, nel caso di un apporto idrico scarso al suolo, nei corsi d’acqua o nelle falde acquifere;
  • siccità socio-economica, nel caso di impatti negativi sui consumi della popolazione e delle imprese del territorio.

Se la siccità è riferita ad un periodo limitato di tempo (< 3 mesi) ha effetti sull’umidità del suolo e quindi sulla resa delle colture, specie se si prolunga nel tempo (3-6 mesi). Nel caso in cui la siccità dovesse protrarsi ulteriormente nel tempo (6-12 mesi), essa diventa idrologica, con effetti negativi sulle portate fluviali e gli apporti di falda.

Diversi studi hanno evidenziato - nel periodo 1951-2015 - un aumento della frequenza e della severità degli eventi siccitosi nel sud Europa, non solo nel periodo estivo ma anche in quello invernale. In letteratura, uno degli indici statistici proposti per quantificare lo stato di siccità è l’indice standardizzato di precipitazione (Standardized Precipitation Index) o SPI. Questo indice viene utilizzato per monitorare il deficit di precipitazione in serie storiche di dati mensili.

Lo studio climatico che si riferisce al periodo 1951-2020 è stato eseguito elaborando i dati di sette stazioni agrometeo (figura n.1) della Basilicata, utilizzando i dati pluviometrici del Servizio Idrografico Nazionale e del Servizio Agrometeorologico Lucano (SAL) dell’ALSIA.

Figura n 1. localizzazione delle stazioni agrometeorologiche

 

In tabella 1 si riportano le altitudini dei siti e le loro caratteristiche climatiche.

Tabella 1. Altitudine ed indici climatici delle stazioni agrometeorologiche

Località

   Altimetria    (m slm)

Temperatura annua (°C)

Pluviometria annua (mm)

Indice di aridità (De Martonne)

Clima

Metaponto

24

16,4

547,7

20,7

sub-umido

Policoro

10

16,1

548,5

21,0

Matera

262

15,1

554,4

22,1

Lavello

180

15,6

570,3

22,3

Melfi

560

14,1

830,2

34,5

umido

Villa D’Agri

595

12,6

876,3

38,8

Nemoli

500

14,1

1684,2

69,9

pre-umido

 

Nella tabella n. 2 si riporta la classificazione dell’indice SPI e la sua variabilità rispetto al dato normalmente atteso alla scala di tempo utilizzata.

Tabella n 2. Classificazione dell’indice standardizzato di precipitazione SPI

 

Risultati e discussione

Nella tabella 3 si riportano i dati di precipitazione nei periodi di studio, a partire da febbraio 2020 fino a 24 mesi precedenti, per i sette siti considerati, confrontandoli con il dato climatico. Sia febbraio che la stagione invernale e quella autunno-invernale presentano sempre segni negativi in tutti i siti, indicando una condizione di scarsità di precipitazioni nel breve periodo. Se si analizzano i dati nel lungo periodo (12 e 24 mesi) le condizioni di scarsità di precipitazioni si riducono considerevolmente ad eccezione di Villa D’Agri, che conferma valori negativi anche nel lungo periodo.

Tabella n 3. Confronto dei dati climatici di precipitazione (mm) con quelli del periodo 2019/2020

Stagione

Tipologia

Metaponto

Policoro

Matera

Lavello

Melfi

Villa D’Agri

Nemoli

Media

Febbraio

Climatico febb 20

49,7

53,2

42,6

44,9

76,9

87,5

182,5

76,8

2019/20media febb 19e 20

13,9

14,8

32,6

22,0

38,0

18,4

76,2

30,8

Differenza %

-72,0

-72,2

-23,5

-51,0

-50,6

-79,0

-58,2

-59,8

Inverno

Climatico

169,5

185,4

170,9

166,8

239,0

265,4

519,7

247,9

2019/20

43,0

39,4

79,8

58,8

100,5

127,2

482,0

133,0

Differenza %

-74,6

-78,7

-53,3

-64,7

-57,9

-52,1

-7,3

-46,4

Autunno inverno

Climatico

357,7

372,9

325,4

316,6

492,9

559,2

1158,9

511,9

2019/20

191,7

259,6

275,0

168,0

274,2

395,0

938,4

357,4

Differenza %

-46,4

-34,4

-25,5

-53,9

-52,1

-32,7

-25,6

-36,2

12 mesi

Climatico

547,7

548,5

554,4

570,3

830,2

876,3

1684,2

801,7

mar19/feb20

445,0

445,4

587,4

452,4

703,2

575,0

1444,4

664,7

Differenza %

-18,8

-18,8

5,9

-20,7

-15,3

-34,4

-14,2

-16,6

24 mesi

Climatico

1.095,4

1.097,0

1.108,8

1.140,6

1.660,4

1.752,6

3.368,4

1.603,3

mar19/feb20

1.155,4

1.110,2

1.326,4

1.223,2

1.795,6

1.366,8

3.038,2

1.573,7

Differenza %

5,4

1,2

19,6

7,2

8,1

-22,0

-9,8

1,4

 

Nella tabella 4 si riportano i valori dell’indice SPI nei periodi di studio e per i diversi siti considerati. Anche questo indice risulta in tutti i siti sempre negativo per i mesi invernali e la stagione autunno invernale, nel lungo periodo invece (12 e 24 mesi), l’indice SPI evidenzia situazioni nella normalità, ad esclusione di Villa D’Agri che presenta valori tra il molto e il moderatamente siccitoso.

Tabella n 4. Indice standardizzato di precipitazione (SPI) calcolato per vari periodi precedenti marzo 2020

 

Nella tabella 5 si riportano i casi in cui l’SPI è stato inferiore al valore di -1, ovvero la numerosità degli eventi siccitosi e moderatamente siccitosi occorsi nel periodo 1960/2020, raggruppati in tre ventenni nei diversi periodi di studio.

Il ventennio 1981/2000 ha fatto registrare il maggior numero di eventi siccitosi per tutti i periodi considerati, ad esclusione del periodo autunno-invernale. Considerando i numeri di eventi siccitosi l’analisi evidenzia una tendenza all’aumento dei casi di siccità per i siti più interni di Melfi, Villa D'Agri e Nemoli, specie nel ventennio più recente per i periodi invernale ed autunno-invernale. Mentre nei siti di Metaponto, Policoro, Matera e Lavello la maggiore numerosità di casi di siccità è rilevabile nel ventennio intermedio.

Tabella n 5. Numero di casi siccitosi e moderatamente siccitosi (SPI <-1) nel periodo 1961/2020 per le diverse località

Stagione

Tipologia

Metaponto

Policoro

Matera

Lavello

Melfi

Villa D’Agri

Nemoli

Somma

Febbraio

1961/80

1

4

3

2

2

1

1

14

1981/00

7

4

7

5

7

4

4

38

2001/20

2

4

1

4

4

4

4

23

Inverno

1961/80

1

1

1

0

0

0

3

6

1981/00

4

4

7

5

4

4

3

31

2001/20

2

2

3

3

5

4

3

22

Autunno inverno

1961/80

3

1

1

1

1

1

0

8

1981/00

4

2

3

5

3

2

2

21

2001/20

2

3

3

3

5

3

5

24

12 mesi

1961/80

2

1

1

0

0

0

0

4

1981/00

5

4

5

7

6

7

4

38

2001/20

1

2

2

1

2

5

5

18

24 mesi

1961/80

0

0

0

0

0

0

0

0

1981/00

1

2

4

3

4

4

2

20

2001/20

1

1

1

1

1

2

3

10

 

Somma

36

35

42

40

44

41

39

 

 

Conclusioni

L’andamento climatico dell’inverno 2019/2020 ha evidenziato, secondo l’indice SPI, condizioni “estremamente siccitose” in siti localizzati nel Metapontino e nelle aree interne, che possono aver determinato problematiche di disponibilità idrica sulle colture autunno-invernali. Invece, considerando l’analisi nel lungo periodo, solo la stazione di Villa D’Agri ha presentato fenomeni di siccità che possono aver influito sugli accumuli di acqua negli invasi ed in falda.

L’analisi storica degli eventi siccitosi evidenzia, anche in Regione Basilicata, un aumento considerevole a partire dagli anni 80, soprattutto nel semestre autunno-invernale. Comunque una maggiore frequenza è stata osservata nel ventennio 1981/2000. Ciò conferma che i fenomeni di cambiamento climatico a livello regionale hanno modificato il regime pluviometrico.

Quindi, in base alle considerazioni sopra esposte, risulta di particolare importanza il monitoraggio agrometeorologico e l’attivazione di campagne di sensibilizzazione finalizzate al risparmio idrico e al corretto uso dell’acqua non solo in agricoltura, al fine di permettere ai numerosi invasi presenti in regione di raccogliere l’acqua nel periodo autunno-inverno per poi renderla disponibile nei mesi primaverili-estivi.

Agrifoglio n. 98 -  

Temi
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