Protezione e gestione, principi di fondo della Strategia Forestale Nazionale

Il documento avrà validità ventennale e sarà accompagnato da un processo di monitoraggio quinquennale con il supporto del SinFOR
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Data:Wed Apr 13 11:17:00 CEST 2022

Le foreste costituiscono l’ambiente più diversificato della Terra, sono indispensabili per la vita del pianeta e dell’uomo, ma sono sempre più minacciate dalle attività umane e dai cambiamenti climatici. Secondo gli ultimi dati, la superficie forestale italiana è aumentata: è pari a 1/3 di quella totale, circa 11.000.000 ettari, di questi l’80% sono boschi, presenti soprattutto nelle aree montane e interne della penisola.

Molto spesso le iniziative e le politiche legittime per la valorizzazione di questo enorme patrimonio - l’Italia è un importatore netto di legname - sono entrate in contrasto con le iniziative e le altre politiche, altrettanto legittime, rivolte invece alla sua tutela. Con la Strategia Forestale Nazionale (SFN) - pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 9 febbraio 2022 - promossa dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, di concerto con i Ministeri della Transizione Ecologica, della Cultura, dello Sviluppo Economico e della Conferenza Stato-Regioni, in ottemperanza al D.lgs 34/2018 (TUFF - Testo unico in materia di foreste e filiere forestali), si è messo ordine in questa complessa e diversificata materia.

Il principio di fondo della Strategia Forestale Nazionale è proprio questo: le foreste vanno protette ma anche gestite.

Nel documento il concetto di tutela è affiancato e sviluppato unitamente a quello della valorizzazione economica: sono definiti infatti gli indirizzi per la gestione forestale sostenibile, dello sviluppo delle filiere produttive e le attività connesse, si riconosce alle foreste un ruolo trainante per l’agricoltura, l’occupazione, il turismo sostenibile e la valorizzazione delle aree interne; si riconosce il ruolo ambientale, paesaggistico, di tutela della biodiversità, di contrasto ai cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico, emerge la rilevante valenza sociale, si mette a sistema una rete tra istituzioni, proprietari pubblici e privati, società e mondo della ricerca.

La Strategia tiene conto in una logica multi-settoriale e multi-attoriale di tutte le convenzioni e i trattati internazionali in materia di cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile, ed è in piena sintonia con "la nuova strategia forestale europea per il 2030". 

Gli obiettivi generali sono tre: A) la gestione sostenibile e il ruolo multifunzionale delle foreste, che mira proprio a favorire la GFS (gestione sostenibile delle foreste) per garantire a tutte le scale (nazionale, regionale e locale) la fornitura equilibrata e costante di Servizi Ecosistemici. Il secondo B) consiste nell’impiego efficiente delle risorse forestali per lo sviluppo sostenibile delle economie nelle aree rurali (interne e urbane), per promuovere la Bioeconomia e le economie legate alla foresta. Il terzo obiettivo C) è legato invece alla responsabilità e conoscenza globale delle foreste, per far crescere l’attenzione attraverso la ricerca scientifica, la formazione e la promozione sulle pratiche, i prodotti e i consumi sostenibili, per promuovere anche sul piano culturale tra i cittadini il ruolo delle foreste come bene di interesse collettivo.

Per ognuno di questi tre obiettivi si individuano diverse azioni divise in tre categorie: azioni operative, azioni specifiche e azioni strumentali, che sono declinate per competenza e responsabilità dal livello nazionale a livello delle Regioni, delle Province autonome e degli altri enti pubblici e privati per la loro attuazione. Per l’obiettivo A) la prima azione operativa è la programmazione e la pianificazione che è il punto di partenza per realizzare una gestione responsabile del patrimonio forestale; la seconda è legata al pagamento dei servizi ecosistemici, quindi al loro riconoscimento; l’azione tre alle funzioni di difesa e di prevenzione, in particolare di tutela delle acque; la quarta riguarda la diversità biologica degli ecosistemi forestali e la loro conservazione; la quinta, la prevenzione dai rischi naturali e antropici; la sesta riguarda la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici; la settima, la gestione dei rimboschimenti esistenti e il loro recupero, in quanto molto spesso sono mal gestiti o abbandonati.

Per l’obiettivo B) le azioni sono legate alla qualificazione degli interventi: la prima è realizzare la gestione forestale sostenibile; la seconda, per l’appunto, qualificare gli operatori, al fine di migliorare le competenze; la terza, favorire le filiere locali; la quarta, favorire i servizi socioculturali che si possono realizzare e sviluppare nei boschi; la quinta, favorire la tracciabilità dei prodotti forestali anche attraverso le certificazioni; la sesta favorire i consumi e gli acquisti responsabili.

In ultimo, per l’obiettivo C) la prima azione è rivolta all’informazione e alla responsabilità sociale dei cittadini; la seconda alla ricerca, alla sperimentazione e al trasferimento; la terza riguarda invece la dimensione internazionale delle politiche forestali. Su quest’ultimo aspetto l’Italia presenta importanti vantaggi competitivi, come l’estensione e la diversità delle foreste dovuta alle caratteristiche geografiche e storico-culturali, i modelli avanzati nella coltivazione e nella produzione industriale, il ruolo dei demani civici e delle proprietà collettive, la produttività scientifica, e tutto questo può rappresentare una opportunità per promuovere e incrementare all’estero il suo ruolo e peso nelle scelte politiche di interesse forestale.

Le azioni specifiche sono territorialmente particolareggiate e quindi prescindono da un discorso operativo generale o perché sono puntuali, o riguardano aspetti che vanno affrontati con urgenza: 1) la prevenzione e la gestione immediata degli eventi estremi che hanno investito le foreste negli ultimi anni; 2) il coordinamento la prevenzione e lotta degli incendi boschivi; 3) l’attenzione da rivolgere sempre più alle risorse genetiche e al materiale di propagazione forestale, anche alla luce della volontà espressa di impiantare in Italia 60 milioni di alberi; 4) l’arboricoltura da legno, la pioppicoltura e le coltivazioni specializzate; 5) l’attenzione da rivolgere agli alberi monumentali e ai boschi vetusti che incrocia direttamente la strategia europea sulla biodiversità; 6) le foreste urbane e periurbane; 7) i boschi ripariali e planiziali; 8) lo stato di conservazione degli ecosistemi forestali; 9) l’agro-selvicoltura e i sistemi agroforestali, che hanno enormi ricadute sulle aziende agricole e silvopastorali; 10) la gestione degli impatti tra foreste e fauna selvatica.

Le azioni strumentali invece sono generali: 1) monitoraggio delle variabili socioeconomiche e ambientali e il coordinamento e diffusione delle informazioni e dei dati statistici: la conoscenza dei dati in tempi brevi rende le scelte calibrate e efficaci, per garantire una raccolta omogenea e costante dei dati si promuove un’azione di coordinamento tra istituzioni pubbliche, università, enti di ricerca, imprese, soggetti pubblici e privati; 2) adeguamento del quadro normativo di interesse forestale; 3) coordinamento e co-programmazione inter-istituzionale; 4) consultazione e coordinamento dei portatori di interesse; 5) cluster legno.

Tutte le azioni strumentali, poiché si riferiscono ad una scala nazionale e incidono su ambiti diversi hanno bisogno del coinvolgimento, di momenti di consultazione e di coordinamento delle diverse istituzioni. 

La Strategia Forestale Nazionale è un documento con validità ventennale e sarà accompagnata da un processo di monitoraggio quinquennale. Il supporto a questo monitoraggio sarà dato da “SinFOR”, un unico sistema informativo nazionale con tutti i dati e le informazioni che riguardano le foreste, utilissimo per raccogliere e armonizzare le informazioni. Questo supporto rappresenta un punto essenziale per la strategia, che non può avere efficacia se non sarà monitorata e valutata. Per quanto riguarda le risorse economiche, nella legge di bilancio 2022 è previsto uno stanziamento di 420 milioni di euro fino al 2032 (dieci anni) proprio per finanziare l’attuazione della SFN.

CLICCA QUI e scarica la Gazzetta Ufficiale del 9 febbraio 2022 con il Decreto 23 dicembre 2021 del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che approva la strategia forestale nazionale.

 

Agrifoglio n. 108 -  

Temi
Rubrica
coltivando
Autori
Egidio De Stefano

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