"Patriarchi" da frutto: l'ALSIA avvia un censimento

Vengono individuati, mappati e catalogati i grandi esemplari presenti in Basilicata, per tutelare cultura e biodiversità
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Data:Fri Jan 31 13:06:00 CET 2020

Un censimento dei "patriarchi" da frutto presenti su tutto il territorio regionale: lo ha avviato di recente l'ALSIA nell'ambito del progetto “FINoPom”, finanziato dalla Regione Basilicata nell’ambito della misura 10.2 “Agrobiodiversità” del PSR, il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Un'iniziativa, quella del censimento dei "grandi vecchi" da frutto, che in un certo senso richiama e integra l'elenco dei 137 alberi monumentali di particolare interesse paesaggistico e naturalistico, recentemente aggiornato dalla Regione Basilicata con Decreto del Presidente della Giunta n. 140 del 17 luglio 2019.

Negli ultimi cento anni sono scomparse 3 varietà/ecotipi di frutta su quattro. A fine ‘800 erano presenti in Italia 8.000 accessioni di piante da frutto. Oggi ne sono rimaste circa 2.000 ma, di queste, 1.500 sono a rischio di estinzione. La moderna frutticoltura ha privilegiato solo poche varietà sulle migliaia esistenti e selezionate dall’uomo in migliaia di anni di storia dell’agricoltura. Comportamenti agronomici più rispondenti alle moderne tecniche di coltivazione o frutti più sorbevoli o maggiormente conservabili o più resistenti nelle fasi di trasporto su mercati lontani, hanno fatto sì che poche varietà venissero ancora coltivate, mentre tutte le altre fossero abbandonate a sé stesse.

Alcune di queste piante, però, sono rimaste dimenticate nei fondi aziendali o nei frutteti familiari, giungendo sino ai nostri giorni. Piante che spesso si presentano maestose, con grossi tronchi ed ampie chiome. Piante che il proprietario ricorda presenti "da sempre" nel proprio frutteto, tramandate da lontani avi. Alberi che per la propria vetustà vengono denominati "patriarchi". “Patriarchi vegetali” che hanno sfidato le insidie del tempo, testimoni della nostra storia, contenitori di tradizioni e culture popolari, protagonisti di fiabe, miti e leggende. Alberi antichissimi che hanno assistito e resistito a guerre, incendi, terremoti, devastazioni, malattie, variazioni climatiche, spesso ancora capaci di produrre frutti, e che emanano un alone di magia e d’incantesimo.

E proprio “Patriarca” è denominato il maestoso olivo della varietà Maiatica di Ferrandina (MT), che secondo alcuni avrebbe circa duemila. Con i suoi 8 metri di circonferenza del tronco, è uno degli olivi più grandi della Basilicata per età e dimensioni, nonché uno degli alberi da frutto più antichi del Sud Italia.

Ma il Patriarca di Ferrandina non è il solo albero monumentale presente in Basilicata. Olivi, castagni, fichi, ciliegi, viti, gelsi centenari sono presenti un po’ ovunque sul territorio regionale. Alcuni ancora in buone condizioni meccanico-vegetative, altri malconci e moribondi, anche perché non più curati da custodi che, purtroppo, non ci sono più. La conservazione di questi patriarchi, però, è molto importante in quanto essi rappresentano la nostra storia, la nostra cultura, le nostre tradizioni, oltre che essere un antico ed irripetibile patrimonio genetico vivente.

Ecco il motivo del censimento dei patriarchi degli alberi frutto presenti in Basilicata avviato dall'ALSIA. Le piante oggetto del censimento dovranno avere determinate caratteristiche, come ad esempio la dimensione della circonferenza del tronco, la longevità, la rarità della varietà, il rischio di erosione genetica. Il censimento consentirà d’individuare, mappare e catalogare tutti i patriarchi di fruttiferi presenti in regione, costituendo così la base per future politiche di conservazione e valorizzazione. L’obiettivo del progetto, infatti, è quello di frenare non solo il fenomeno dell’erosione genetica di antiche varietà da frutto, ma anche di contenere la perdita di tutti quei prodotti e produzioni agroalimentari tradizionali legati ai territori, e che rappresentano la conoscenza ed i saperi legati alle attività agricole tradizionali orami patrimonio solo degli agricoltori più anziani.

Tutto il patrimonio genetico censito sarà oggetto di tutela e di conservazione ai sensi della normativa nazionale sugli alberi monumentali - Legge 10 del 14 gennaio 2013 - e della Legge n. 194 del 2015 sulla biodiversità di interesse agricolo.

Per eventuali segnalazioni, gli interessati possono rivolgersi agli uffici e alle aziende sperimentali dell’ALSIA.

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Agrifoglio n. 91 - Gennaio 

Temi
Biodiversità
Autori
Pietro  Zienna
Domenico Cerbino

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