Le biotecnologie parleranno sempre più l'italiano

Il progetto Biotech del CREA migliorerà la qualità delle piante e delle colture. Nostra intervista al responsabile, Luigi Cattivelli
didascalia.

Il progetto Biotech del CREA riguarderà molte specie presenti in agricoltura.

Data:Tue Oct 20 11:43:15 CEST 2020

Piante resistenti alle malattie, risultato di ricerche italiane sul miglioramento genetico e dell'applicazione di tecniche come il genoma editing e la cisgenesi. E' il progetto Biotech del CREA, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, avviato nel 2018 e oggi al lavoro su esemplari qualitativamente superiori e decisive nella sfida internazionale targata Italia sulle biotecnologie applicate all'agricoltura. 

E' questo il focus di una delle azioni più importanti del CREA, illustrata da Luigi Cattivelli, responsabile del progetto. 

Il progetto Biotech rappresenta una sfida e al tempo stesso una nuova chiave di lettura nella genetica vegetale. Dal punto di vista della ricerca, quale è la posizione dell'Italia nei contesti internazionali?

Il progetto Biotech è la risposta italiana alle nuove tecnologie. Biotech vuole sviluppare in Italia il know how relativo alle nuove biotecnologie per far sì che il Paese (comunità scientifica ed industria privata e consumatori) sia preparato a gestire l’innovazione e a utilizzare al meglio e nella massima sicurezza le opportunità che le nuove tecnologie offrono alla società.

Lei ha recentemente sostenuto che il premio Nobel per la chimica assegnato alle ricercatrici che hanno scoperto la tecnologia che induce mutazioni nel genoma, darà impulso al progetto Biotech. In che modo?

L’assegnazione del premio Nobel agli scopritori del genome editing, la tecnica che induce mutazioni controllate Dna, testimonia la rilevanza di questa metodologia per la società. Il genome editing ha innumerevoli applicazioni in particolare nella medicina e nell’agricoltura, ed il progetto Biotech applica questa tecnologia per migliorare le piante che coltiviamo. L’assegnazione del premio Nobel contribuisce a diffondere la conoscenza di queste tecnologie nella società e spero favorisca la definizione di una normativa capace di cogliere i vantaggi di questa tecnica per l’agricoltura italiana ed europea.

Gli effetti del Covid influiranno sulla parte del progetto riservata alle scuole superiori?

"Biotech  sta proponendo un concorso dedicato alle scuole superiori, il Biotech school contest (https://www.crea.gov.it/-/biotech), che si terrà interamente online per ovviare alle restrizioni dovute alla pandemia Covid. Si tratta una sfida a colpi di video clip per discutere con esperti i temi della genetica e delle biotecnologie che sono al centro dell’attenzione mediatica ma tanto presenti nella vita di tutti".

Quali sono le caratteristiche di questo progetto e quali saranno gli effetti futuri?

Il cuore scientifico di Biotech è rappresentato dall’applicazione delle nuove biotecnologie per il miglioramento genetico, in particolare la cisgenesi e il genome editing, alle filiere produttive nazionali, al fine di innalzare la qualità e/o la sostenibilità delle colture. Nel caso della cisgenesi, il gene che viene trasferito deriva esclusivamente da piante della stessa specie, o da specie sessualmente compatibili, senza ricorrere a geni chimerici (cioè assemblati in laboratorio usando pezzi di origine diversa) o provenienti da specie diverse.

Per genome editing si intende l’insieme di quelle tecniche che consentono di modificare in maniera mirata specifici geni, inducendo tagli nel doppio filamento di Dna. Questi tagli vengono poi riparati, ma frequentemente, durante il processo di riparazione si determinano piccole mutazioni, che possono modificare la funzionalità del gene. In entrambi i casi le piante ottenute non contengono Dna diverso da quello presente naturalmente nella loro specie e, di fatto, sono del tutto equivalenti a quelle che potrebbero risultare utilizzando tecniche convenzionali di miglioramento genetico basate su incrocio, selezione e mutagenesi. La potenzialità di queste tecniche è enorme, il progetto Biotech lavora per produrre piante migliorate per tolleranza a stress biotici e abiotici e caratteristiche qualitative superiori utilizzando metodi molto più precisi e mirati che in passato, e valorizzando le varietà più rappresentative dell’agroalimentare italiano. 

Il progetto è cominciato nel 2018. Quali sono i risultati ottenuti ad oggi?

Stiamo lavorando allo sviluppo di piante resistenti a malattie: è il caso del frumento, pomodoro, melanzana e vite, di piante capaci di esprimere una produttività più sostenibile (frumento, orzo, riso) e di piante qualitativamente superiori (agrumi, uva da tavola, pomodoro, frumento), utilizzando soprattutto le tecnologie appena insignite con il Nobel. Oggi un miglioramento genetico sicuro e preciso è una realtà, che potrebbe essere decisiva sia nella sfida della produttività sia in quella della sostenibilità.

 

 

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Autori
Antonella  Ciervo

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