Le Tavole di Eraclea: il ritorno a Policoro celebra il 50° anniversario del Museo archeologico della Siritide

Crescenzi: "Per l'Alsia la partecipazione alla mostra è un passo importante per la valorizzazione dell'Archivio storico della Riforma fondiaria"
didascalia.

La locandina della mostra Le Tavole di Eraclea.

Data:31 Mar 2020

“Le tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma” è la mostra che celebra il 50° anniversario della fondazione del Museo archeologico nazionale della Siritide di Policoro. Il percorso espositivo ruota attorno a un prestito straordinario: le Tavole di Eraclea, considerate tra i più importanti documenti epigrafici della Magna Grecia, ritrovate nel 1732 nei pressi del fiume Cavone e conservate al MANN- Museo archeologico nazionale di Napoli.

Le due lastre di bronzo costituiscono il più importante documento scritto della Magna Grecia. Incise sui due lati, in greco e in latino, permettono di ricostruire le trasformazioni della città di Herakleia dalla sua fondazione da parte di Taranto alla fine del V secolo a.C. fino all’acquisizione dello statuto di municipio romano, attribuito alla città, ormai Eraclea, nella prima metà del I a.C.

L’iscrizione greca è un regolamento per la gestione dei terreni dedicati a Dioniso e ad Atena e per la loro redistribuzione a scopi produttivi; quella latina è un compendio di leggi municipali di età tardo-repubblicana. Le Tavole sono un documento fondamentale per comprendere la storia sociale, politica e economica del territorio della Siritide.

La mostra, organizzata dal Polo museale della Basilicata in collaborazione con il Mann, il Museo archeologico nazionale di Taranto, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata, e  promossa con il Comune di Policoro, si propone di intrecciare la lunga tradizione classica di esegesi delle Tavole con i risultati delle indagini archeologiche dalla scoperta della famosa Tomba del Pittore di Policoro nel 1963 fino agli scavi e alle ricognizioni tuttora in corso nella città e nel territorio.

Allo stesso tempo la storia di Eraclea tra la fine del IV sec. a.C. e il I sec. a.C, delineata attraverso le due tavole scoperte nel 1732, diventa l'occasione per aprire una riflessione sul fenomeno più recente della Riforma Fondiaria degli anni ‘50 del secolo scorso. Un fenomeno, come si evince dai documenti dell'Archivio storico messi a disposizione dall'Alsia, per diversi aspetti vicino alle dinamiche che traspaiono dalle Tavole, ponendolo in parallelo con il concomitante avvio delle esplorazioni archeologiche nell’area grazie all’azione instancabile di Dinu Adamesteanu, primo Soprintendente archeologo della Basilicata e fondatore del Museo della Siritide.

“La  partecipazione dell’Agenzia lucana di sviluppo e innovazione in agricoltura  a questa mostra di valenza internazionale – spiega il direttore dell’Alsia,  Aniello Crescenzi -  è un momento di estrema importanza che segna una tappa fondamentale nel percorso più complessivo di valorizzazione dell’immenso patrimonio documentale dell’Archivio storico dell’Agenzia. L’idea è di renderlo al più presto fruibile non solo a tecnici e ricercatori, ma anche ad un pubblico più ampio per rendere patrimonio comune  documenti di valore inestimabile”.

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  • Dalla Magna Grecia alla Riforma Fondiaria

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