Focus

Lazio, progetti con Università, Istituti di ricerca e imprese per favorire le produzioni sostenibili

Il supporto dell'ARSIAL per la caratterizzazione e la valorizzazione del prodotto permette di aumentare la competitività e la redditività del comparto
didascalia.

Campi sperimentali del Centro Appenninico del Terminillo C. Jucci di Rieti dell’Università degli studi di Perugia.

Data:28 Jun 2021

L’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (Arsial), istituita con legge regionale n. 2/95, è un ente di diritto pubblico strumentale della Regione. Esso eredita l’esperienza e il patrimonio dell’Ente di Sviluppo Agricolo del Lazio (ERSAL), a sua volta subentrato alla fine degli anni ’70 del secolo scorso all’Ente Maremma che, a partire dagli anni ’50, sovraintese agli interventi previsti dalla riforma agraria del dopoguerra per i territori del Lazio e della Toscana.

Partendo dal comparto orto-florovivaistico regionale, dove il Lazio ha da tempo consolidato le proprie posizioni tra le regioni italiane più produttive (4° posto per il mercato di fiori e piante, con 125 milioni di euro, e 9° posto per il mercato vivaistico, con 42 milioni di euro, - dati: Salone internazionale del Verde, Myplant & - 2019), Arsial ha intrapreso vari progetti di ricerca, promozione e sviluppo del settore delle piante officinali, collaborando con Università, Istituti di ricerca e imprese del territorio per potenziare la redditività e la competitività delle aziende agricole regionali e favorire la diffusione di metodi di produzione sostenibile. Ricordiamo, a questo proposito, il progetto "L'aloe: coltivazione, produzione, caratteristiche nutraceutiche e potenzialità di sviluppo"(2011-12-13) che Arsial ha realizzato in collaborazione con i Vivai Tor San Lorenzo, l'Università degli Studi della Tuscia e il CREA, che si proponeva di definire e standardizzare la produzione vivaistica di Aloe arborescens e Aloe barbadensis.

Altro progetto nato per rispondere alla domanda dei produttori del comparto produttivo delle piante aromatiche in vaso, è “PEPEBIO - il peperoncino piccante in vaso per il mercato delle piante officinali” (2015-2016) che Arsial ha realizzato in collaborazione con l'OP Consorzio Produttori Aromatiche in Vaso Alimentari del Lazio (COPRAVAL) e il CREA. Finalità del progetto era di ampliare l’offerta di prodotti (bio o integrato) ed aumentare la competitività delle aziende vivaistiche regionali che operano sul mercato nazionale ed estero (Figura 1). Per implementare le attività previste in PEPEBIO è stato organizzato, in collaborazione con il CREA e il COPRAVAL, il Workshop “Opportunità ed innovazione nel settore delle piante officinali ed aromatiche” (Arsial, Roma, 21/02/2016), nell’ambito del quale è stato possibile fornire una panoramica delle specie officinali ed aromatiche a livello regionale e nazionale, sulle loro potenzialità agronomiche, sul loro ruolo agroecologico e sulle opportunità di mercato.

Sulla base delle indicazioni fornite dal Piano di settore delle piante officinali ed aromatiche 2014-2016 che ha evidenziato come, per la maggior parte delle piante aromatiche e officinali, scarseggiano nozioni tecniche e agronomiche sulle fasi di coltivazione in campo (materiale di propagazione, nutrizione, difesa, modalità di raccolta e post-raccolta, ecc.), Arsial ha promosso iniziative di ricerca e divulgazione pianificando il coordinamento tra le istituzioni competenti sul territorio e gli esperti degli enti di ricerca. Con l’intento di favorire il potenziamento e la diffusione della coltivazione delle piante aromatiche e officinali nella realtà produttiva regionale e di fornire indicazioni preliminari per la coltivazione in campo di tali specie negli ambienti pedoclimatici della regione Lazio, Arsial, in collaborazione con il Centro Appenninico del Terminillo C. Jucci dell’Università degli Studi di Perugia e con il CREA, ha realizzato il progetto “Produzione sostenibile di specie aromatiche in pieno campo nel territorio laziale: indagini preliminari sulla produttività e sulla sostenibilità del sistema (Pro.Arom) (Figura 2). Il progetto è stato oggetto da parte del CREA di una tesi di dottorato di ricerca in Scienze delle Produzioni Vegetali e Animali - XXXI ciclo – Dipartimento DAFNE dell’Università della Tuscia “Effetti della coltivazione di piante aromatiche sulla conservazione del carbonio organico e della fertilità biologica del suolo: il caso studio di due ambienti della Regione Lazio” che ha valutato l’effetto dell’inserimento delle specie officinali negli avvicendamenti colturali sulla fertilità dei suoli. La ricerca ha dimostrato la diversa azione, nei due diversi ambienti considerati, della fertilizzazione sulla dinamica del carbonio nel suolo e sull’attività microbica funzionale, con potenziali conseguenze sulla conservazione della risorsa organica e quindi sulla fertilità biologica del suolo, la cui entità dipende dalle condizioni pedoclimatiche. Le indagini preliminari hanno fornito indicazioni circa la maggiore suscettibilità al consumo della risorsa organica nel suolo maggiormente dotato rispetto al suolo meno dotato che invece appare avvantaggiarsi della pratica. Quindi, in caso di inserimento di piante aromatiche e officinali negli avvicendamenti colturali, non si può non valutare una fertilizzazione di base dedicata, a seconda dell’ambiente, con un fertilizzante organico o organo-minerale per poter garantire la conservazione della sostanza organica nel suolo e della componente microbica, insieme ad una buona resa e qualità produttiva.

Al progetto ha dato il proprio contributo il Dipartimento di Chimica e Tecnologie del Farmaco della Sapienza Università di Roma (DCTF) che da tempo stava svolgendo studi approfonditi nel campo della trasformazione delle piante aromatiche, con particolare riferimento alla composizione in elementi utili e principi attivi di qualità degli oli essenziali (Figure 3, 4, 5, 6). Il progetto è stato oggetto da parte della Sapienza Università di Roma, Facoltà di Medicina e Farmacia, di numerose tesi di dottorato di ricerca, e per la sua conclusione è stato organizzato il Workshop “Ricerca, Sviluppo e Innovazione nel settore delle piante aromatiche e officinali. L’attività nella Regione Lazio” (Orto Botanico, Roma, 23/05/2019 – Azienda dimostrativa Arsial di Tarquinia, 22/11/2019. Il workshop ha fornito un percorso di divulgazione e informazione per le imprese locali e i consulenti che desiderano approfondire le opportunità offerte dalla coltivazione di piante officinali ed è stata l’occasione per presentare il Decreto legislativo 21 maggio 2018, n. 75 “Testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali”, l’andamento del mercato delle piante officinali e l’esperienza di progetti e network internazionali. Altro evento conclusivo del progetto è stato il Webinar, “Ricerca, Sviluppo e Innovazione nel settore delle piante aromatiche e officinali. L’attività nella Regione Lazio” (02/12/2020) realizzato, in collaborazione con il CONAF, Consiglio Nazionale dei dottori Agronomi e Forestali in cui, oltre a discutere i dati e i risultati raggiunti dal progetto Pro.Arom, sono state presentate altre esperienze di ricerca nel settore delle specie officinali che si stanno realizzando nella Regione Lazio. Il webinar è stato inserito tra le attività formative dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali, mentre il materiale relativo al workshop e al webinar è stato messo a disposizione da Arsial Clicca Qui.

Attualmente Arsial, con l’intento di caratterizzare le produzioni regionali, è impegnata nella realizzazione della seconda fase del progetto Pro.Arom2 (2020-2021) in collaborazione con il Centro Appenninico del Terminillo C. Jucci dell’Università degli studi di Perugia e il Dipartimento di Chimica e Tecnologie del Farmaco (DCTF) della Sapienza Università di Roma. 

L’Agenzia partecipa al Gruppo di lavoro n.4 “Piano di settore” del Tavolo Tecnico del settore piante officinali del Mipaaf (D.D._prot_n.734376 del 19/10/2018) nell'ottica di favorire l’allineamento delle strategie di sviluppo di una filiera delle piante officinali integrata con i pilastri della Politica Agricola Comunitaria (PAC) e con specifiche misure dei PSR regionali, declinando obiettivi e azioni, lavorando di intesa con le Regioni, le organizzazioni e gli ordini professionali.

 

Conclusioni

Il settore delle piante officinali presenta interessanti opportunità di sviluppo per le aziende regionali, tanto più che il Lazio presenta caratteristiche pedoclimatiche ottimali per la coltivazione di molte specie di piante officinali e la loro coltivazione potrebbe avere diverse ricadute positive in termini di vantaggi agronomici, paesaggistico-ambientali, economici-produttivi soprattutto in numerose aree interne regionali. Il supporto, fornito dall’Agenzia, per la caratterizzazione e la valorizzazione del prodotto nei diversi areali di produzione, permette di aumentare la competitività e la redditività delle imprese e di incentivare lo sviluppo di una filiera regionale a carattere innovativo.

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Agrifoglio n. 103 -  

Temi
Piante Officinali
Autori
Claudia Papalini

ARSIAL, Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio

Le donne vittime di violenza e stalking attraverso il numero verde 1522, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le pari opportunità, attivo 24 ore su 24 e accessibile da tutto il territorio nazionale, possono chiedere aiuto e sostegno nonché ricevere informazioni. L'assistenza telefonica consente un graduale avvicinamento ai servizi con assoluta garanzia di anonimato.
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