Focus

La realtà di produzione delle piante officinali in Calabria

Sono 11 le specie coltivate, tra cui le "storiche" bergamotto, liquirizia e cedro. La programmazione e l'attività dell'ARSAC
didascalia.

Coltivazione di piante officinali.

Data:Wed Jun 23 10:03:17 CEST 2021

In Calabria le specie officinali coltivate sono undici e la produzione è caratterizzata innanzi tutto dalla presenza di tre piante storiche: bergamotto, liquirizia e cedro. Il bergamotto conta circa 1800 ettari di superficie coltivata, concentrati nella provincia di Reggio Calabria. La liquirizia (fig. 1 e 2 ) con 1000 ettari di superficie, è concentrata prevalentemente nella provincia di Cosenza e Crotone ma sono coinvolti anche comuni nella provincia di Catanzaro e di Reggio, soprattutto della fascia Jonica. Entrambe le colture hanno una storia di coltivazione e di trasformazione nella nostra regione di secoli ed hanno ottenuto il riconoscimento della Dop. Ad esse si aggiunge il cedro con i suoi circa 100 ettari nella fascia costiera dell’Alto Tirreno Cosentino.

Il resto delle produzioni officinali in Calabria vede come protagonista l’origano che in questi ultimi 10 anni ha visto l’abbandono della raccolta spontanea e l’aumento delle superfici coltivate. Oggi gli ettari investiti a tale coltura sono circa 35 sull’intero territorio regionale e i comuni coinvolti sono in tutte le provincie calabresi. Restano ancora delle realtà di commercializzazione dell’origano che alcune aziende della provincia di Cosenza e di Catanzaro acquistano dai raccoglitori dello spontaneo.

Il goji in Calabria ha una superficie di coltivazione di 38 ettari, tutti concentrati nella provincia di Cosenza e in un’unica azienda produttrice. Anche la lavanda (fig. 3) in questi ultimi 5 anni è entrata nelle coltivazioni calabresi con circa 5 ettari concentrati tra la provincia di Cosenza, (area Parco del Pollino, Morano Calabro) e nella provincia di Catanzaro, (Lamezia Terme). La coltura dello zafferano si estende su una superficie di tre ettari con tre aziende coinvolte, due nella provincia di Reggio Calabria e una nella provincia di Cosenza. La salvia (fig. 4) è coltivata su circa 3,5 ettari, in prevalenza tra le provincie di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Lo stesso è per le specie di alloro e rosmarino (fig. 5). Il gelsomino è ancora coltivato in Calabria anche se solo su una piccola superficie di 5 ettari nella zona della Locride in provincia di Reggio Calabria.

Le realtà vivaistiche produttrici di piante officinali sono invece tre, anche le realtà di produzione di piante officinali di quarta gamma sono tre. Le realtà dei grossisti venditori di spezie importate sono circa dieci, distribuite su tutto il territorio regionale. Tra le specie importate, oltre al pepe nero, bianco, rosso, peperoncino, etc, ci sono anche la liquirizia e l’origano. 

 

Raccolta dallo spontaneo

Liquirizia, origano, finocchio selvatico, ginestra, mirto, anice selvatico, elicriso, sono le specie officinali che provengono abbondantemente dalla raccolta dallo spontaneo. I fiori della ginestra spontanea vengono utilizzati prevalentemente in Calabria dalle aziende produttrici di essenze, soprattutto nella provincia di Reggio Calabria. Per quanto riguarda l’origano, il finocchio selvatico e la liquirizia, la raccolta dallo spontaneo è utilizzata sempre all’interno della regione dalle realtà di trasformazione esistenti. Le cose cambiano con il mirto e l’elicriso che vedono raccoglitori provenienti anche da fuori regione, le due specie sono anche utilizzate a livello regionale, dal settore liquoristico il primo e dal settore cosmetico il secondo. La raccolta spontanea riguarda anche il carciofo selvatico con una realtà del reggino che lo utilizza per produzioni sott’olio. La raccolta spontanea non è controllata e non è regimentata in nessun modo. Coltivare specie officinali, pertanto, diviene di prioritario interesse ai fini conservativi privilegiando quelle che possono adattarsi alle specifiche condizioni climatiche per una fonte integrativa di reddito.

 

Il lavoro dell’ARSAC

L’ARSAC lavora sulle piante officinali sin dal 1994 e diversi sono i progetti a cui ha preso parte insieme ad altre istituzioni a livello regionale, interregionale e internazionale.

Oltre alla partecipazione ai progetti, diverse sono state le attività: creazione di campi catalogo, prove di coltivazione nei vari areali e fasce altimetriche, seminari divulgativi sulle tecniche di coltivazione e sulle buone prassi della raccolta spontanea realizzati sull’intero territorio regionale, indagine etnobotanica sul tutto il territorio regionale, produzione di opuscoli divulgativi, indagine sulle fitocenosi per individuazione della flora officinale spontanea, produzione di un CD Rom sui risultati ottenuti con il progetto POM Regionale, studio e produzione della relazione per la Dop della Liquirizia di Calabria, individuazione della prassi agronomica per la coltivazione dell’origano e della liquirizia, studio sui diversi chemiotipi di origano calabrese in collaborazione con l’Università di Bari - Agraria, domesticazione della Pimpinella anisoides, prove di uso degli oli essenziali per la conservazione di agrumi e fragole, promozione per la costituzione del consorzio produttori delle piante officinali e loro derivati della Calabria, redazione del progetto integrato di filiera piante officinali con l’obiettivo di tutelare e valorizzare in Calabria il comparto delle piante medicinali ed aromatiche in cui sono state coinvolte 129 aziende di tutto il territorio regionale, quattro corsi di formazione professionale per operatori sulle piante officinali.

Il Centro Sperimentale e Dimostrativo dell’ARSAC di Lamezia Terme è dedicato alle piante officinali e comprende campi di coltivazione, campi catalogo e laboratori per la trasformazione. Vi si effettua: estrazione di oli essenziali, estrazione di pigmenti, seconda trasformazione produzioni cosmetiche, studio per l’individuazione dei tempi balsamici di alcune specie ai fini dell’estrazione dell’olio essenziale (cipresso e alloro), recupero del germoplasma locale di Lavandula multifida, prove di riproduzione e tecnica colturale adeguata, utilizzo no food delle principali coltivazioni mediterranee soprattutto olivo e agrumi (compreso il cedro) ai fini officinali, attività didattica con le scuole di ogni ordine e grado, prove di coltivazione di canapa da fibra per il laboratorio di tessitura.

 

La programmazione dell’ARSAC per le piante officinali nei prossimi anni

Stabilire quali specie di piante officinali introdurre in un determinato contesto ambientale, non può prescindere dalla valorizzazione di ciò che è già presente sul territorio in esame, sia in termini di specie coltivate, sia spontanee.

La Calabria conta un enorme patrimonio etnobotanico legato a tradizioni che, a volte, caratterizzano inequivocabilmente intere aree del territorio regionale.

Le condizioni di fattibilità per poter avviare tali coltivazioni sono: la conoscenza di quali piante coltivare, quali terreni ed attrezzature siano indispensabili, quanta manodopera si debba avere a disposizione, quali macchinari siano necessari, quali siano i costi di produzione e/o trasformazione, quali siano le rese ed i redditi e, soprattutto, come commercializzare i prodotti.

Occorre “fare sistema” ma anche realizzare una ristrutturazione (o meglio strutturazione) della filiera. Il settore ha una grande carenza soprattutto per quanto riguarda la meccanizzazione di alcune operazioni colturali e, nello specifico, servirebbe una gamma di macchine agricole medio piccole e multifunzionali per ridurre i costi di produzione.

Al fine di conservare la biodiversità, l’ARSAC ha tenuto conto delle piante officinali della tradizione calabrese, delle piante officinali che fanno parte della flora nativa e delle richieste del mercato. Questo ha determinato la scelta delle specie da proporre per essere saggiate nei vari contesti pedo-climatici che caratterizzano le Unità Territoriali Ambientali della Calabria. La cartina riporta l'elenco delle specie di piante officinali da saggiare e la loro ripartizione territoriale.


Su alcune specie, Pimpinella anisoides, Foeniculum selvatico subsp piperitum, Lavandula multifida, Humulus lupulus proseguirà il lavoro di domesticazione attraverso la micropropagazione in vitro e la moltiplicazione. Gli ultimi due punti di lavoro riguarderanno la meccanizzazione di alcune operazioni colturali e le tecniche di trasformazione.

Galleria immagini

×

Agrifoglio n. 103 - Maggio-Giugno 2021

Temi
Piante Officinali
Autori
Luigia Iuliano

ARSAC - Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese

Le donne vittime di violenza e stalking attraverso il numero verde 1522, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le pari opportunità, attivo 24 ore su 24 e accessibile da tutto il territorio nazionale, possono chiedere aiuto e sostegno nonché ricevere informazioni. L'assistenza telefonica consente un graduale avvicinamento ai servizi con assoluta garanzia di anonimato.
Il Comitato Unico di Garanzia dell' ALSIA