Focus

Il Gruppo Operativo InnforestGO per l’innovazione nel settore forestale

Con la realizzazione di una piattaforma KBS basata sulla conoscenza è possibile supportare Enti e privati nell'adozione di migliori modelli gestionali
didascalia.

Un momento del campo dimostrativo presso l’Azienda IFAL partner del progetto.

Data:Fri Dec 09 09:41:40 CET 2022

Lavoro svolto nell’ambito del PSR Basilicata 2014-2020 sottomisura 16.1 – InnforestGO (Sviluppo della gestione integrata delle foreste della Basilicata). Per saperne di più CLICCA QUI

 

Introduzione

L’attenzione della collettività alle problematiche ambientali ha raggiunto livelli elevatissimi in questi ultimi anni, anche in relazione alla crisi pandemica che ha stravolto completamente l’agenda politica a livello mondiale. Per questo motivo sono state messe in campo una serie di azioni che pongono la questione ambientale e la coesione sociale al centro degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Europa. Su tali questioni si fonda l’European Green Deal, che intende rendere il nostro continente a impatto climatico zero entro il 2050 e che fonda la sua attuazione su alcuni importanti pilastri: la Strategia Europea per la Biodiversità, la Strategia Forestale Europea al 2030, la Strategia Europea per il clima e la PAC con la sua Strategia Farm to Fork.

In particolare, con quest’ultima, la ricerca ed il trasferimento tecnologico vengono posti al centro del dibattito per il raggiungimento dell’obiettivo “produrre di più a minore impatto ambientale”. Già nella passata programmazione con le misure 16.1 e 16.2, la prima finalizzata alla nascita dei partenariati europei dell’innovazione (i cosiddetti Gruppi Operativi, GO) e la seconda al finanziamento di veri e propri progetti di ricerca e sviluppo, era stato sancito che tale obiettivo poteva essere conseguito solo puntando sulle innovazioni di processo, prodotto ovvero organizzative e sul loro trasferimento al mondo delle imprese. Oggi tale obiettivo viene rafforzato attraverso il sistema della conoscenza, AKIS, che diventa a tutti gli effetti uno dei quattro assi su cui la “farm to fork” si fonda.

In questo quadro è evidente la centralità del ruolo delle risorse forestali, tramite le quali è possibile mettere in atto processi di sviluppo trasversali a molteplici settori del sistema economico, soprattutto in quei contesti territoriali dove altre ipotesi di sviluppo non legate all’uso sostenibile delle foreste stentano ad avere successo e dove la crisi economica in atto manifesta gli indicatori più preoccupanti e le maggiori priorità di intervento. Consci del fatto che un settore forestale sostenibile e competitivo può svolgere un ruolo importante nello sviluppo rurale e nell'intera economia delle aree interne, fornendo al contempo benefici per la società (Area Prioritaria 1 della Strategia Forestale Nazionale, SFN). Tutto ciò porta a pieno titolo a considerare le risorse forestali come un asset prioritario su cui fondare il rilancio socioeconomico di buona parte delle aree intere (Cfr. S. Romano, 2021):

  • perché esse rappresentano il più emblematico esempio di risorsa multifunzionale capace di fornire una varietà di beni di mercato e servizi ecosistemici estremamente importanti per la collettività;
  • perché, come recita la stessa strategia forestale nazionale (SFN, 2022), è possibile favorire la nascita di filiere diversificate e sostenibili, da quelle prettamente collegate al sistema foresta-legno a quelle legate alla produzione di energia rinnovabili (ad es. con la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili, CER. In questa direzione si muove ad esempio l’investimento 1.2 della componente 2 della misura 2 del PNRR denominato “Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l'autoconsumo”), a quelle legate al turismo sostenibile, a quelle legate alla chimica verde, ecc., delle Supply chain “verdi”, come auspica anche l’art. 35 bis della L.n. 108/2021, che a pieno titolo possono essere annoverate nell’ambito dell’economia verde e circolare, possano offrire opportunità per mantenere o creare posti di lavoro, diversificare le entrate e favorire la transizione verso un'economia verde e a basse emissioni di carbonio (Area Prioritaria 2 della SFN);
  • perché la loro localizzazione ricade in massima parte nelle aree interne e marginali del nostro Paese, gli stessi territori dove è ipotizzabile progettare la nascita delle green communities e dove favorire lo sviluppo sostenibile legato alle risorse forestali, significa rivitalizzare i territori e favorire la coesione sociale con le aree più forti del Paese, obiettivi prioritari anche della nostra Strategia Nazionale delle Aree Interne (SNAI);
  • perché la realizzazione di tali filiere, a parità di risorse investite, passa attraverso il coinvolgimento di una molteplicità di attori, sia in termini di imprese che di addetti e tecnici, e potrebbe permettere di dare risposta ad un fabbisogno sociale di lavoro lì dove altre politiche “attive” del lavoro, preminentemente “assistenziali”, hanno miseramente fallito;
  • perché la gestione attiva delle risorse forestali garantisce la creazione di boschi più resilienti alle avversità, anche in relazione alla lotta ai cambiamenti climatici, e favorisce la salvaguardia della biodiversità forestale;
  • perché un sistema foresta-legno più “robusto” potrebbe far meglio affrontare momenti critici come quello conseguente attuale della crisi energetica;
  • perché la gestione attiva delle foreste e la certificazione dei piani di gestione possono condurre ad azioni di marketing territoriale che possono favorire le filiere legate all’ecoturismo sostenibile, alla enfatizzazione dei servizi ecosistemici culturali e alla creazione di mercati locali volontari dei crediti di carbonio.

 Molti sono stati i tentativi di proporre e mettere in atto soluzioni in grado di condurre ad una valorizzazione delle risorse ed allo sviluppo del settore forestale, sia ipotizzando innovativi modelli organizzativi, sia introducendo innovazioni di processo o di prodotto che conducessero alla valorizzazione dei prodotti forestali, anche attraverso l'adozione di sistemi di controllo della qualità, riferibili non solo ai sistemi di gestione forestale, ma anche alla tracciabilità dei prodotti, oppure al contenimento dei costi di processi produttivi adottando opportune innovazioni tecnologiche. 

Tali progetti oggi rappresentano delle realtà concrete e vincenti, che però a fronte di numerosi aspetti positivi, mostrano alcune criticità legate in parte alla limitata estensione territoriale dei distretti forestali considerati ed in parte alla sostanziale mancanza di coordinamento tra i vari soggetti coinvolti a vario titolo nella gestione delle foreste e che spesso tendono ad agire in modo autonomo gli uni rispetto agli altri, pur perseguendo gli stessi obiettivi.

Pertanto, è evidente che per favorire lo sviluppo del settore è necessario innanzitutto focalizzare l’attenzione su investimenti che dovrebbero tendere ad elidere i problemi atavici che affliggono il comparto forestale. Fra di essi i più importanti sono rappresentati dal gap di conoscenza delle risorse, dalla necessità di sostenere gli investimenti da parte delle imprese in termini di innovazione e trasferimento tecnologico (Come testimoniato anche dall’obiettivo strategico AKIS del Piano Strategico Rurale Nazionale), dalla necessità di favorire l’associazionismo attraverso la realizzazione di accordi di foresta (cfr. L.N. 108/2021, art. 35bis), ovvero consorzi forestali o reti di imprese, al fine di ampliare la base fondiaria di riferimento e ottimizzare i costi di gestione e di investimento.

Problemi per troppo tempo “dimenticati”, che hanno condotto alla generalizzata “non gestione” delle risorse forestali ed all’abbandono del territorio in termini di presidio.

 

Il progetto InnforestGO

Lo scopo della nascita dei Gruppi Operativi, a valle delle misure 16.1 e 16.2 della passata programmazione, è stato quello di costituire delle camere virtuali, dei momenti di collaborazione diretta fra attori diversi ed in particolare fra i soggetti del mondo della ricerca, dove viene sviluppata la conoscenza (le innovazioni), e il mondo delle imprese che di tale conoscenza hanno bisogno per ambire ad una posizione di vantaggio competitivo sul mercato. Tale necessità scaturiva dal fatto che troppo spesso veniva evidenziato lo scarso collegamento fra i due mondi e si attribuiva una sorta di autoreferenzialità del mondo della ricerca non sempre pronta a travasare l’enorme bagaglio innovativo verso il mondo operativo delle imprese.

Per sopperire a tale questione è stata introdotta nella passata programmazione la misura 16.1, il cui obiettivo prioritario è stato proprio quello di favorire la collaborazione fra i due mondi, per dare diffusione delle innovazioni di processo, prodotto od organizzative già mature sul mercato, attraverso la rete degli enti di ricerca che in qualche modo si trovava a rispondere alla domanda di innovazione delle imprese. La 16.2 invece era la misura più direttamente indirizzata alla sperimentazione, alla realizzazione di nuove innovazioni tecnologiche attraverso le quali si cercava di dare risposta alla domanda espressa dal mondo delle imprese verso le innovazioni ancora non presenti sul mercato.

Il GO InnforestGO, (gruppo operativo per l’innovazione nel settore forestale, Figura 1), essendo stato finanziato nell’ambito della prima misura, si è proposto lo scopo di favorire il trasferimento tecnologico fra gli enti di ricerca e il mondo delle imprese nel settore forestale. Pertanto l’azione prioritaria del gruppo è stata incentrata proprio nel rispondere alla domanda di innovazione che scaturiva dal territorio e nel ricercare quelle innovazioni di processo, prodotto e organizzative, già mature, che potessero far fronte a tali fabbisogni.

La proposta progettuale del gruppo operativo InnforestGo, ha preso le mosse da una consistente azione di animazione territoriale. Infatti sono stati condotti ben 5 incontri territoriali in diversi ambiti regionali nella fase preliminare alla presentazione del progetto, con l’intento di raccogliere le istanze provenienti dal mondo delle imprese presenti in ambito regionale, anche se il costituente GO, essendo il primo a livello nazionale che andava a costituirsi sulla traiettoria forestale, si poneva obiettivi e ambiti operativi che potessero travalicare tali confini.

L’obiettivo prioritario è stato quello di creare un Gruppo Operativo costituito da rappresentanti del mondo della ricerca (impegnati da anni nei settori dell'economia e pianificazione in campo agro-forestale, della selvicoltura, della meccanizzazione forestale e tecnologia del legno e della ricerca applicata ai bio-combustibili), da imprese agroforestali e della trasformazione del legno, a cui si andavano ad affiancare poi rappresentanti del mondo tecnico-professionale, della formazione e della comunicazione con maturata esperienza nel settore.

Il coordinamento del progetto è stato svolto dalla Scuola di Scienze Agrarie, forestali, alimentari e ambientali dell’Università degli studi della Basilicata, a cui si sono affiancati:

  • per il mondo della ricerca l’ENEA, l’istituto per la ricerca sul legno CNR IVALSA (oggi CNR IBE), il CNR IBAM, il CNR IMAA, l’Alsia Agrobios;
  • per il mondo delle imprese le aziende IFAL s.rl., lSpera Michele, Falco Legnami, Salerno Giovanni, Tenute del Vulture e Strozza Rosa;
  • per il mondo professionale e della formazione l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali regionale, l’OPAL e l’Istituto professionale G. Fortunato;
  • per il mondo della comunicazione scientifica la EXO.

 Le attività messe in campo dal GO sono state incentrate essenzialmente per conseguire i seguenti obiettivi:

  1. svolgere una azione di animazione territoriale al fine di rilevare le istanze territoriali;
  2. coordinare le attività degli enti di ricerca impegnati sulle diverse traiettorie tecnologiche, al fine di renderle funzionali all'approccio delle problematiche ed istanze provenienti dal mondo delle imprese del settore forestale;
  3. sulla base di dette istanze realizzare attività di divulgazione e trasferimento delle innovazioni di processo, di prodotto e organizzative che potessero fornire alle imprese una posizione di vantaggio competitivo sul mercato;
  4. fornire supporto scientifico agli Enti pubblici nell’adozione della strategia forestale nazionale a livello locale e mettere in atto azioni di gestione forestale sostenibile e certificata del patrimonio forestale di propria competenza;
  5. fornire supporto scientifico e tecnico agli stakeholders nell’implementazione di forme associative sia pubblico che private per favorire la nascita di filiere sostenibili legate alla gestione forestale;
  6. implementare una piattaforma di scambio della conoscenza relativamente alle innovazioni di prodotto, processo e organizzative nel settore forestale.

Il GO successivamente ha operato cercando di rispondere a pieno agli obiettivi preposti dalla UE alla costituzione dei PEI, favorendo la più stretta collaborazione fra il mondo della ricerca e quello delle imprese e degli enti territoriali, attraverso il trasferimento delle conoscenze in merito ad innovazioni di processo, prodotto o organizzative già mature sul mercato, ovvero rispondendo a precise esigenze, manifestate dagli operatori, attraverso il supporto consulenziale degli enti di ricerca verso questi stakeholders.

Questo è stato realizzato attraverso prioritariamente attraverso la realizzazione di una piattaforma basata sulla conoscenza (Knowledge-Based System, KBS CLICCA QUI), Figura 2. Le informazioni contenute in tale piattaforma sono state opportunamente raccolte e catalogate in aree tematiche in relazione alle esigenze manifestate dalle imprese coinvolte nei diversi eventi di animazione territoriale svoltisi (Figura 3) ed affidate nella loro concretizzazione ad ognuno dei partner di ricerca del progetto.

L’attività di animazione territoriale e di diffusione delle innovazioni sia tecnologiche che organizzative è stata intensa sin dalla costituzione del GO nonostante i limiti imposti dalle norme riguardanti la pandemia COVID-19.

Tramite tale azione è stato possibile accompagnare alcuni Enti territoriali all’adozione di modelli gestionali in linea con al nuova strategia forestale nazionale ovvero supportare le aziende private nell’adozione di innovazioni tecnologiche di processo che potessero favorire il contenimento dei costi di produzione.

Nell’ambito del primo gruppo è possibile annoverare:

  • l’incontro svoltosi a Calvello nell’ottobre 2019 “Nuovo credito alle foreste– Le opportunità della gestione forestale certificata” che ha portato il Comune ad adottare un percorso di ottenimento della certificazione della GFS con lo schema PEFC (Figura 4);
  • il supporto fornito ai comuni di Anzi, Laurenzana e Tito nell’adozione di un modello di gestione  delle proprie risorse forestali con il diretto coinvolgimento di aziende private.

Nel secondo gruppo si ricordano gli eventi che si sono svolti a:

  • Melfi (PZ) su istanza dell’Associazione castanicoltori del Vulture dal titolo “la Castanicoltura da frutto fra gestione e tutela del territorio” in cui sono stati trattati temi legati alle problematiche ecologico-vegetazionali e organizzativi e normativi. Gli aspetti inerenti alla valorizzazione degli assortimenti legnosi di castagno e alla meccanizzazione trattati dalle dott.sse Michela Nocetti e Carla Nati, ricercatrici dell’Istituto per la BioEconomia del CNR di Firenze e San Michele all’Adige. I problemi fitosanitari derivanti dal marciume nero delle castagne dal Prof. Guglielmo Lione del Centro di castanicoltura dell’Università degli Studi di Torino;
  • Brienza (PZ) l’11 e il 12 Ottobre 2021 su istanza delle imprese boschive regionali dal titolo “Il concentramento e l'esbosco per via aerea: l'utilizzo della teleferica”. Grazie alla partecipazione del GO InnforestGO è stato possibile organizzare i cantieri di esbosco dimostrativo e sostenere la partecipazione di alcune aziende produttrici di teleferiche leggere per l’esbosco in ambito appenninico. L’evento ha visto la partecipazione di circa quaranta imprese forestali lucane e campane e grazie all’azione dimostrativa alcune imprese hanno investito nell’adozione dell’innovazione tecnologica che ha consentito di contenere i costi di esbosco (Figure 5 e 6).
  • Presso l’Azienda IFAL, uno dei partner del GO, in cui si è mostrato, ad operatori del settore e agli studenti del corso forestale dell’Istituto Giustino Fortunato, un cantiere forestale operativo per la produzione di cippato da biomassa per fini energetici.

Ma numerose altre sono state le iniziative attivate, la cui consultazione è possibile nella pagina "Eventi" della piattaforma suddetta, come anche molteplici sono state le partecipazioni per tenere interventi ad invito a convegni e riunioni nazionali e internazionali fra cui:

  • il Convegno Internazionale di Selvicoltura Torino 4-7 novembre 2018;
  • la partecipazione agli Stati generali della montagna a Roma il 16 ottobre 2018 organizzati dal Ministero per gli Affari regionali e le autonomie;
  • alla Conferenza Generale della Coldiretti a Cernobbio (CO) nel 2019.

Inoltre l’attività di supporto al mondo delle imprese e agli Enti territoriali continua, e quale risultato tangibile dell'attività del GO è possibile elencare a titolo di esempio:

 a) il supporto alla progettazione e costituzione del consorzio forestale Ge.fo.Cal. (già costituito) tra il comune di Calvello (PZ) e alcuni proprietari forestali privati su bando MIPAAF di cui al D.M. N. 13329 del 22/04/2020. Attraverso il finanziamento ottenuto, l’iniziativa si concretizzerà con la redazione di un piano strategico di gestione che interesserà le proprietà pubbliche e quelle private con l’obiettivo di attivare alcune filiere forestali certificate PEFC fra cui quella legno-energia e quella legata al turismo green care;

 b) supporto all’Unione dei comuni del Lagonegrese alla proposta progettuale “Green Communities” (finanziato) su bando PNRR mis. M2C1 investimento 3.2.

Il GO, ampliato nella sua compagine costitutiva, continuerà a svolgere la propria funzione di divulgazione, trasferimento e coinvolgimento degli enti di ricerca, enti territoriali e imprese del settore forestale per favorire lo sviluppo del settore anche attraverso la costruzione di partenariati per la presentazione di progetti con oggetto la gestione forestale sostenibile, lo sviluppo territoriale e la realizzazione di filiere forestali certificate.

 

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Agrifoglio n. 111 -  

Temi
InnForestGo
Autori
Severino Romano

Dipartimento Tecnico Economico per la gestione del territorio agricolo-forestale, Università di Basilicata

Le donne vittime di violenza e stalking attraverso il numero verde 1522, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le pari opportunità, attivo 24 ore su 24 e accessibile da tutto il territorio nazionale, possono chiedere aiuto e sostegno nonché ricevere informazioni. L'assistenza telefonica consente un graduale avvicinamento ai servizi con assoluta garanzia di anonimato.
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