Commento climatico di novembre 2022

Le piogge a bassa intensità non hanno provocato danni particolari all'agricoltura. Possibili problemi connessi con i ristagni
didascalia.

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Data:Fri Sep 30 10:01:42 CEST 2022

Novembre è stato un mese molto piovoso in cui le oscillazioni della temperatura rispetto alle medie stagionali possono ritenersi nella norma, registrando un lento declino termico soprattutto nei valori minimi a causa dalla prevalenza delle correnti umide e piovose di natura atlantica, rispetto a quelle più fredde e secche di natura balcanica. Inoltre, con l’ingresso di dicembre, la stagione autunnale è giunta al termine.

Da un primo bilancio per quanto riguarda le temperature stagionali, la situazione può essere definita preoccupante, vista la “coda dell’estate” di ottobre, mentre per quanto riguarda le precipitazioni, la situazione è decisamente migliore poiché gli accumuli precipitativi hanno ridimensionato lo stato di grave siccità dei mesi precedenti. Le piogge in molti casi hanno avuto un carattere alluvionale causando danni ingenti e talvolta perdite umane che per fortuna hanno risparmiato la Basilicata, se si esclude il comune di Maratea dove ci sono state frane e danni alle infrastrutture.

A livello europeo novembre 2022 è stato piuttosto caldo, con circa 1°C al di sopra della media del periodo 1991-2020 e temperature particolarmente elevate nella parte occidentale del continente (Figura 1, fonte: Progetto Copernicus).

Anche le elaborazioni a scala nazionale del CNR-ISAC evidenziano differenze a tra il nord e sud del paese, con ampie zone del settentrione più calde delle regioni meridionali, per un surplus medio nazionale di 0,94°C (Figura 2). Anche per quanto riguarda le precipitazioni ci sono differenze importanti tra nord e sud: le Figure 3, 4 e 5 evidenziano che la quantità dall’inizio dell’anno è stata sempre inferiore alla media, con uno scarto più elevato al nord rispetto al sud.

Come sopra accennato, a livello regionale l’andamento termico è stato pressoché nella norma a parte brevi periodi in cui ci sono stati scostamenti significativi dai valori stagionali. Da segnalare due fasi relativamente fredde: una dal 6 al 12 e l’altra nella terza decade, quando è stato registrato soprattutto un sensibile calo delle temperature minime rispetto al periodo precedente. Per contro, tra il 17 e il 20 la prevalenza delle correnti di origine atlantica hanno fatto affluire aria mite e temperata, con valori massimi giornalieri stabilmente al di sopra dei 25°C su quasi tutto il territorio (vedi Tabella 1).

Tabella 1. Dati medi novembre 2022 (Fonte Servizio Agrometeorologico Lucano – ALSIA)

 Area

t med °C

t min °C

t max °C

ur med %

ur min %

ur max %

prec mm

Et0 mm

Metapontino

13.4

5.1

27.4

80.3

30.5

98.4

174.6

2.4

Collina Materana

12.4

2.8

29.4

78.3

24.7

96.6

118.2

2.5

Vulture e Alto Bradano

11.4

2.1

28.6

80.9

23.6

97.6

157.6

2.4

Medio Agri e Basso Sinni

12.1

3.2

28.2

80.7

26.0

99.2

168.4

2.4

Sub Appenino e Alto Agri

9.4

0.5

24.5

82.9

25.4

99.7

222.0

2.1

Mercure e Lagonegrese

12.8

4.8

24.5

82.0

38.9

99.3

380.6

2.2

 

Nel mese in esame, il parametro agrometeorologico che più ha caratterizzato il periodo è stata la pioggia. Le quantità registrate sono state ovunque al di sopra della media stagionale (Figura 6), soprattutto sul versante tirrenico, sub Appennino e Vulture (vedi Tabella 1).

Le località più piovose sono state quelle del Lagonegrese e del Mercure con quantità comprese tra i 380 e 456 mm (Figura 7). Nelle restanti aree l’accumulo pluviometrico mensile è stato compreso tra i 118 mm della Collina materana e i 175 mm del Metapontino (vedi Tabella 1). Il numero di giorni piovosi sul territorio regionale si è attestato fra i 12 giorni registrati a Nemoli e i 6 di Lavello.

Dal punto di vista agronomico le piogge sono state molto importanti per l’agricoltura regionale, specie per le aree interne coltivate a cereali e foraggio, soprattutto per coloro che hanno anticipato la semina. Vista l’elevata quantità di pioggia possiamo ritenerci molto fortunati rispetto alle regioni limitrofe perché, a parte alcune località del versante tirrenico, le piogge hanno avuto quasi sempre una bassa intensità, per cui i disagi e i danni all’agricoltura sono stati piuttosto ridotti. Ovviamente, laddove vi sono ristagni idrici, non sono da escludere problemi di natura fitosanitaria per le colture in atto, e a tal proposito si rimanda alla consultazione dei bollettini fitosanitari dell’Alsia.

Ulteriori approfondimenti di tipo agrometeorologico sono disponibili sul portale ALSIA, nelle sezioni TEMI e SERVIZI.

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