Commento climatico di agosto
Tempo instabile e numerosi temporali, bene per olivi e agrumi ma danni per le colture pronte per la raccolta

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Data:28 Jul 2022
In agosto ha prevalso una generale instabilità causata da infiltrazioni di aria più fresca di origine nord-europea che hanno generato numerosi temporali. Questi hanno interrotto il lungo periodo di siccità e rifrescato l’aria, ponendo fine alla prolungata fase di caldo iniziata sin dalla seconda metà di maggio. Infatti, a parte la prima decade nella quale abbiamo avuto ancora giornate molto calde, nei giorni successivi - complici i temporali - la temperatura ha avuto un deciso calo soprattutto nei valori massimi, in quanto per tutto il periodo le medie si sono allineate a valori medi stagionali.
Con agosto si chiude la stagione estiva, che nel 2022 è stata particolarmente calda e secca in gran parte dell’Europa occidentale, con numerose ondate di caldo che hanno influito sulle produzioni agricole oltre a facilitare la diffusione degli incendi. A livello globale, agosto 2022 è stato il più caldo mai registrato, con una temperatura media superiore di 0,3°C rispetto alla media del periodo 1991-2020 (figura 1).
Le elaborazioni a scala settimanale del NOAA confermano quanto detto sopra, almeno per il sud Italia, sia per quanto riguarda la temperatura (figure 2, 3, 4, 5 e 6) sia per la pioggia (figure 7, 8, 9, 10 e 11).
A livello regionale c’è stato molto caldo e temperature al di sopra dei valori stagionali per quasi tutta la prima decade, con surplus termici anche di oltre 5°C rispetto alla media. Le temperature massime hanno superato i 35°C in quasi tutte le località, ad eccezione di quelle più in quota (tabella n. 1).
Tabella n 1. Dati medi agosto 2022 (Fonte Servizio Agrometeorologico Lucano – ALSIA)
Area |
t med °C |
t min °C |
t max °C |
ur med % |
ur min % |
ur max % |
prec mm |
Et0 mm |
Metapontino |
25.6 |
16.2 |
38.4 |
61.3 |
19.9 |
95.5 |
72.2 |
7.1 |
Collina Materana |
25.1 |
14.7 |
38.9 |
58.7 |
18.6 |
92.2 |
56.8 |
7.4 |
Vulture e Alto Bradano |
23.7 |
14.2 |
37.5 |
62.7 |
18.6 |
94.1 |
83.8 |
7.0 |
Medio Agri e Basso Sinni |
24.1 |
14.3 |
38.1 |
64.0 |
17.8 |
97.1 |
87.4 |
7.1 |
Sub Appenino e Alto Agri |
20.6 |
10.8 |
34.8 |
66.6 |
19.5 |
96.2 |
101.0 |
6.6 |
Mercure e Lagonegrese |
23.6 |
14.9 |
37.3 |
72.2 |
23.3 |
98.7 |
102.4 |
6.8 |
La fase di instabilità più intensa è cominciata il giorno 8 e si è protratta per altri cinque giorni con temporali sparsi, in alcuni casi associati a grandine e vento forte. Le piogge più abbondanti sono state registrate nelle aree interne (Appennino, Lagonegrese, Vulture) ma anche in molte località della Collina materana (tabella n. 1 e figura 12). Nonostante il generale raffrescamento, l’evapotraspirazione potenziale è stata elevata, con un valore medio mensile di 7 millimetri al giorno (tabella n.1).
Dal punto di vista agronomico, la riduzione della temperatura e le piogge, pur se a carattere temporalesco, hanno giovato molto alla zootecnia e all’agricoltura, specie all’olivicoltura delle aree interne e alle coltivazioni agrumicole del Metapontino. Danni e disagi, invece, si sono verificati nelle aree colpite da grandine e dagli eventi piovosi molto intensi, soprattutto alle colture pronte per essere raccolte (come l’uva e le ortive in generale) e alle stesse infrastrutture aziendali. In questi casi, si consiglia di consultare sempre i bollettini fitosanitari dell’Alsia (CLICCA QUI) per il controllo delle batteriosi e delle malattie fungine che possono svilupparsi a seguito delle ferite causate dalla grandine e dal vento forte.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul portale ALSIA, nelle sezioni TEMI e SERVIZI.