Carta e penna

Culture flessibili

La schermata principale della app ALSIA.

Certo lo sapevamo anche prima, ma la pandemia da covid-19 ha sottolineato con forza l'importanza di restare collegati. All'informazione, al lavoro, agli amici, ai parenti, al mondo che faticosamente cercava di andare avanti. Internet, almeno per i fortunati che vi avevano accesso, ha fatto la differenza, e le app hanno reso tutto più facile. Anche quando gli utenti erano dispersi a livello globale, garantendo le operazioni e il passaggio di informazioni. E la cultura ha tenuto.

Con il lavoro sempre più remoto e flessibile, l'accesso ai contenuti tramite uno smartphone non solo è diventata la nuova normalità, ma una necessità. Lo aveva intuito da tempo, in modo lungimirante, una nota multinazionale, che nel lontano '97 lanciò la sua prima app. Secondo alcuni studi, oggi quasi la metà delle persone apre un’app almeno 11 volte al giorno, e l’utente medio di smartphone utilizza in media 10 app al giorno e 30 singole app ogni mese.

E così anche l'ALSIA ha realizzato una app, "Agrifoglio", dal nome della sua rivista che con 18 anni di pubblicazione e 109 numeri è diventata per l'Agenzia quasi il simbolo della divulgazione in agricoltura. Una app, si diceva, come nuovo strumento per aggiornare costantemente gli utenti, senza che questi debbano per forza aver accesso a un computer o ad un laptop. E ovviamente "nativa", sia per dispositivi Android che iOS, perché - almeno per chi possiede uno smartphone - nessuno sia escluso.

Un'idea, quella dell'app dell'Agenzia, per la verità partita prima della pandemia, ma che gli eventi successivi hanno reso praticamente indispensabile per permettere anche l'interazione con gli utenti. Per ora basata sull'invio delle informazioni più dinamiche e in costante aggiornamento sul sito dell'ALSIA (notizie, articoli, eventi, bollettini agrometeorologici e fitopatologici, dati meteo), utile supporto per la gestione delle aziende. Ma ben presto ancora più smart, per arrivare alla personalizzazione delle informazioni, delle attività e preferenze dell'utente. Un vero "fascicolo", basato tra l'altro sull'uso dei QR code.

App native, smart, QR Code, smartphone. Tutto bellissimo. E irrinunciabile, peraltro. Ma la pandemia, sempre lei, ci ha fatto comprendere anche quanto ci mancasse l'abbraccio di persone care, o il grande pregio di un confronto diretto, sul campo, tra utenti e professionisti. Così la app diventa solo una freccia in più tra quelle utilizzate dall'ALSIA per raggiungere i propri utenti. Perché come evidenziano anche i recenti bandi per i servizi ALSIA alle imprese pubblicati di recente, una cultura davvero flessibile fa in modo che nessuno resti indietro. Specie chi lo smartphone non ce l'ha.