Basilicata, destinazione cicloturistica e branding territoriale puntando su realtà locali e governance

Dai "portatori di interesse" ai "portatori di conoscenze", per integrare correttamente i temi e i percorsi
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Data:03 May 2022

L’associazione di promozione sociale FIAB Potenza ciclOstile, promuove dal 2015 l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto urbano e di scoperta del territorio. La bici è uno strumento evolutivo importante, perché può supportare e alimentare la revisione del nostro stile di vita quotidiano, può contribuire a ridistribuire equamente gli spazi urbani, ma anche perché è il mezzo ideale di fruizione e di esplorazione lenta di borghi, patrimoni naturalistici e umani.  

Negli ultimi anni la Basilicata sta scoprendo il suo potenziale cicloturistico, posizionandosi tra le mete preferite di chi sceglie questo modo rivoluzionario di fare turismo e conoscenza: l’attraversamento dei territori attraverso il “non-filtro” bicicletta è più cosciente e piacevole. Il ciclo-viaggiatore (così come il ciclo-escursionista, chi cioè affronta una gita o un’escursione in giornata) è naturalmente portato a una fruizione attenta, etica e compatibile con l’ambiente e con le sue risorse naturali: immergendosi lentamente nei paesaggi ha tutto il tempo di riconoscerne le vocazioni e le peculiarità, i silenzi e le storie. La fitta rete di strade provinciali a bassissimo traffico, costituisce il grande attrattore per il cicloturista. Bisogna stare attenti a non snaturarsi per rincorrere obiettivi non perseguibili e non coerenti con la vocazione naturale e naturalistica del territorio: l’identità va anzi preservata e valorizzata.

In più, su un piano più squisitamente economico e di sviluppo territoriale, il cicloturista “vive” i percorsi, sostando per visita, ristoro, ospitalità e necessita di una permanenza prolungata e capillare, incidendo direttamente e consistentemente su aspetti positivi come la microeconomia diffusa. Ecco perché il turismo di qualità (e il cicloturismo ne è un baluardo), ricchissimo da un punto di vista esperienziale e soprattutto eco-sostenibile, rappresenta un prezioso input alla necessità di crescita del territorio.

Questa costituisce una grande opportunità di sviluppo per la nostra regione, ma occorre fare chiarezza sugli aspetti che contribuiscono a creare il concetto “destinazione (ciclo)turistica” e di branding territoriale. Se è vero che si tratta di un tipo di turismo emergente, è altrettanto vero che la sua promozione non si può assolutamente improvvisare, altrimenti si rischia di perdere una occasione più unica che rara: la Basilicata, da questo punto di vista è terra vergine, e per questo bisogna stare particolarmente attenti a quello che si vuole costruire e comunicare. Dal canto loro, i territori dovrebbero essere in grado di fornire una serie di risposte al cicloturista, tra cui ospitalità e ricettività adeguata, comunicazione e informazione corretta, risorse culturali fruibili.

Il concetto di destinazione turistica implica una messa a fuoco puntuale delle realtà locali e della governance, a cui va affidata la gestione di questo fenomeno estremamente complesso che riguarda l’intero SISTEMA TERRITORIO, con il coinvolgimento di settori che, apparentemente, non ne fanno parte. La creazione dell’offerta turistica di qualità, che andrebbe affidata a una cabina di regia unica, ha importanti impatti ambientali, economici ed istituzionali e, soprattutto in una regione interessata da forte spopolamento come la nostra, offre l’opportunità di mantenere vivo il territorio. Per fare ciò, però, occorre una corretta pianificazione e una governance partecipata: la cabina di regia unica, che può concretizzarsi in un ufficio regionale di mobilità ciclistica e cicloturismo, non può e non deve essere autoreferenziale (come accade attualmente per la promozione turistica della Basilicata), ma deve essere in grado di raccogliere gli stimoli di tutte le micro-realtà esistenti, altrimenti si rischia di essere spettatore dello sviluppo turistico del proprio territorio. Occorre puntare sul coinvolgimento dei residenti e delle comunità locali, che si fanno promotori ed educatori: non è la qualità delle risorse a determinare il successo di una destinazione, ma è la capacità organizzativa.

Per spiegare il concetto di complessità, Diego Gallo (tecnico di destination management e membro di ETIFOR, spin-off dell’Università di Padova che si occupa di promozione del turismo sostenibile) utilizza la metafora dell’albero: un organismo vivo e mutevole, in cui ogni singolo elemento ha una funzione specifica e indispensabile al corretto funzionamento dell’intero sistema.

 

Questi concetti appaiono ancora più sostanziali se si parla di cicloturismo: è necessario coinvolgere gli addetti ai lavori (associazioni, proloco, operatori, enti e organismi di varia natura…) per individuare le esigenze e per integrare correttamente i temi e i percorsi (si veda, ad esempio, il concetto di itinerari dell’agrobiodiversità proposti da ALSIA), passando dal concetto di “portatori di interessi” a quello, più coerente e attuale, di “portatori di conoscenze”. Il cicloturismo va raccontato e promosso con il supporto di chi lo pratica, inserito in una visione condivisa e complessa per evitare di lasciarsi sfuggire preziose occasioni (vedi fiera del cicloturismo 2022 tenutasi a Milano nel mese di marzo): le sfide del PNRR possono essere raccolte solo se si programma insieme evitando duplicazioni, inutili sovrapposizioni e progetti autoreferenziali.

Per offrire servizi integrati occorre un mix di fattori che può essere alimentato solo grazie al supporto di chi conosce e pratica il cicloturismo: il cicloviaggiatore, attento e curioso, cerca itinerari chiari ed esperienze immersive. Non basta disegnare percorsi su una mappa senza testarli in sella ad una bici, non serve pensare alla rete trasportistica senza pensare all’intermodalità (servizio bici + treno), non si possono coinvolgere gli operatori senza conoscere le esigenze specifiche di chi viaggia in bici. Le strutture ricettive dovrebbero essere messe nelle condizioni di fornire servizi primari, come un parcheggio sicuro per la bici, attrezzi per manutenzione di base, la possibilità di fare il bucato e  un’abbondante colazione. È necessario che il territorio si doti di una rete di percorsi cicloturistici, supportata da una cartografia e da una informazione adeguata: banalmente, un cicloturista non può permettersi di sbagliare strada, perché costa fatica e frustrazione. In questo, il nostro ruolo di FIAB locale (aderente cioè alla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), è fondamentale e non può essere ignorato.

L’operazione che stiamo svolgendo attraverso il prodotto editoriale Basilicata Bikeways va proprio in questa direzione: una mappa di ciclovie di lunga percorrenza, accompagnata da volumi dedicati al racconto dei singoli itinerari di viaggio, alla narrazione dei territori, alla fornitura di informazioni precise e dettagliate supportate da tracce gps. I livelli di informazione sono molteplici ed esaustivi, come è corretto che sia. Abbiamo immaginato quale guida cicloturistica avremmo voluto trovare sugli scaffali delle librerie e l’abbiamo scritta da cicloturisti. È già stato pubblicato il primo volume, che attraversa la Basilicata lungo la dorsale appenninica da nord a sud; entro l’estate saranno disponibili anche il secondo volume, che racconta l’itinerario Jonio-Tirreno partendo da Matera e la mappa dei 5 macro-percorsi di tutta la regione. 

Promuovere la Basilicata come destinazione cicloturistica implica uno sforzo di collaborazione da parte delle amministrazioni, che dovranno necessariamente comprendere quali sono gli elementi che compongono l’esperienza di viaggio in bici, creare uno scambio costruttivo e costante, innescare meccanismi di partecipazione stabili, facendo squadra per costruire una governance multilivello in grado di offrire esperienze e servizi sempre aggiornati e presidiati.

L’importanza economica e le ricadute positive per l’indotto cicloturistico sono tutt’altro che trascurabili e per questo occorre trattare l’argomento con la serietà che merita.

Per qualsiasi info: ciclostilepz@gmail.com

FIAB Potenza ciclOstile ha un blog ed è presente sui canali social Facebook e Instagram

 

Autori
Manuela Lapenta

Presidente FIAB Potenza ciclOstile, esperto promotore della mobilità ciclistica

Le donne vittime di violenza e stalking attraverso il numero verde 1522, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le pari opportunità, attivo 24 ore su 24 e accessibile da tutto il territorio nazionale, possono chiedere aiuto e sostegno nonché ricevere informazioni. L'assistenza telefonica consente un graduale avvicinamento ai servizi con assoluta garanzia di anonimato.
Il Comitato Unico di Garanzia dell' ALSIA