Analisi climatica del mese di settembre

Temperatura media superiore ai valori stagionali, in un contesto di generale siccità

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Il trend di caldo estivo solo a fine a settembre ha subito una sostanziale interruzione, poiché per buona parte del mese, le temperature hanno superato le medie stagionali, soprattutto nella sua parte centrale.

Del resto, il report del Programma Europeo Copernicus evidenzia che settembre 2020 in Europa e a livello generale è stato il più caldo di sempre, anche di settembre 2019, specie nella parte orientale (fig.1).

A livello nazionale, secondo le elaborazioni dell’ISAC-CNR l’anomalia termica della temperatura media è stata elevata e pari a +1,40°C, con la Basilicata che ricade tra le zone più calde d’Italia (fig. 2). Tra l’altro è stata registrata una tendenza al rialzo sia delle temperature minime che delle massime, ciò dovuto molto probabilmente al lungo periodo di stabilità termica e alle numerose ondate di calore. Dal punto di vista pluviometrico, la situazione è stata sempre molto critica, come del resto in buona parte del paese, ma ancor più al sud per l’acuirsi del trend di siccità iniziata già nei mesi precedenti (fig. 3).

Per quanto riguarda la Basilicata, a parte i primi giorni del mese in cui abbiamo avuto una fase un po’ più fresca, dal 7 al 25, la temperatura media è stata costantemente superiore ai valori stagionali, con surplus termici fino a 5°C nella seconda decade; in questo periodo le temperature massime hanno superato i 30°C in tutte le località (tabella 1) e numerosi sono stati i giorni in cui la temperatura massima ha raggiunto i 35°C nell’Alto Bradano, Collina Materana e Metapontino. Quindi, dal 26 fino ai primi giorni di ottobre, un campo di bassa pressione formatosi sul mar Tirreno, alimentato da aria fredda di origine nord europea, ha decretato la fine dell’estate: in 48 ore le temperature sono bruscamente diminuite, specie nei valori minimi (tabella 1). 

Tabella n 1. Dati medi mensili di settembre 2020 (Fonte Servizio Agrometeorologico Lucano – ALSIA)

Area	t med °C	t min °C	t max °C	ur med %	ur min %	ur max %	Et0 mm	Prec mm
Metapontino	22,8	10,2	34,6	61,7	22,8	97,1	3,2	27,6
Collina Materana	22,3	9,2	34,7	58,6	19,0	91,8	3,3	28,0
Medio Agri e Basso Sinni	22,1	9,5	34,9	61,0	19,0	97,3	3,2	44,0
Vulture e Alto Bradano	21,0	8,4	33,3	60,4	18,7	95,0	3,1	41,2
Mercure e Lagonegrese	21,6	9,7	34,2	69,7	22,7	98,8	3,1	128,2
Sub Appenino e alta Valle dell’Agri	18,6	6,1	31,2	61,2	14,6	92,8	2,9	84,0

 

Come detto, dal punto di vista pluviometrico, settembre è stato un mese siccitoso per buona parte della regione perché le piogge si sono concentrate solo nell’ultimo fine settimana ed hanno avuto un carattere temporalesco. Quantità importanti sono state registrate nel Lagonegrese, Sub Appenino e alta Valle dell’Agri, tanto da superare i 120 mm, superando la media stagionale anche del 70% (fig. 4), mentre sul versante orientale le quantità sono state molto più modeste, per un deficit pluviometrico medio del 30% (tabella 1). Da sottolineare, che molti di questi eventi sono stati localmente molto intensi e per fortuna con danni molto limitati e localizzati.

In conclusione, possiamo dire che l’andamento meteorologico di questa prima parte di autunno è da considerarsi praticamente estivo perché caratterizzato da lunghe ondate di calore, interrotte da una ondata di aria fresca e instabile, in cui i consumi idrici colturali sono stati piuttosto elevati, specie se rapportati al contesto di generale siccità.

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