Analisi climatica del mese di marzo
Freddo e siccità hanno causato qualche danno ad alcune colture
Data:21 Apr 2020
Dopo una stagione invernale che passerà alla storia per essere stata tra le più miti e siccitose dal 1800 ad oggi, anche marzo, almeno nelle prime due decadi, ha avuto le stesse caratteristiche del periodo precedente. Poi, dal 24, una doppia intrusione di aria fredda, balcanica prima e scandinava dopo, ha causato un forte abbassamento delle temperature e il ritorno delle piogge.
A livello Europeo, almeno per la zona occidentale, come pubblicato dal bollettino climatico mensile Copernicus, la temperatura media è stata nella norma, come del resto è visibile in figura 1a. Situazione confermata anche dalle elaborazioni dell’ISAC-CNR a livello nazionale (figura 2).
Per quanto riguarda la Basilicata, come già accennato, dobbiamo distingue due periodi:
- Le prime due decadi miti e siccitose;
- La terza decade molto fredda e piovosa, con precipitazioni nevose al di sopra dei 400 m slm.
Analizzando con maggiore dettaglio quanto è accaduto, dobbiamo evidenziare che nel periodo precedente, un’area anticiclonica presente sul Mediterraneo ha impedito l’accesso alle perturbazioni anche sull’Italia, favorendo la formazione di cielo sereno o poco nuvoloso e temperature giornaliere spesso superiori alla media stagionale, le quali durante le ore pomeridiane hanno superato i 20°C in molte località (tabella n.1).
Tabella n. 1. Dati medi mensili di marzo 2020 (Fonte: Servizio Agrometeorologico Lucano – ALSIA)
Area |
t med (°C) |
t min (°C) |
t max (°C) |
ur med (%) |
ur min (%) |
ur max (%) |
Prec (mm) |
Et0 (mm) |
Metapontino |
10,6 |
-1,1 |
24,0 |
70,3 |
27,2 |
98,7 |
88,2 |
5,4 |
Collina Materana |
9,6 |
-3,0 |
25,4 |
67,8 |
20,8 |
96,2 |
72,8 |
5,5 |
Medio Agri e Basso Sinni |
9,9 |
-2,0 |
26,2 |
70,0 |
20,3 |
100,0 |
110,8 |
5,5 |
Vulture e Alto Bradano |
8,7 |
-3,8 |
24,0 |
70,5 |
23,5 |
97,9 |
66,4 |
5,3 |
Mercure e Lagonegrese |
10,0 |
1,0 |
21,4 |
73,1 |
19,0 |
99,8 |
122,0 |
4,7 |
Sub Appenino e Valle Agri |
6,7 |
-6,1 |
21,8 |
68,8 |
17,0 |
97,1 |
109,6 |
4,9 |
Dal giorno 23, la pressione atmosferica ha cominciato a cedere, e una perturbazione proveniente dai Balcani ha causato una rapida riduzione della temperatura, con cali fino a 7°C della temperatura media dai valori stagionali e ancor di più per le massime, scese da 20°C a meno di 10°C, mentre le minime sono giunte sotto lo zero in molte località, metapontino compreso. L’ondata di freddo e neve per fortuna ha avuto breve vita, non più di 48 ore. Poi un corpo nuvoloso preveniente dal nord Africa ha “portato” con sé le piogge e un aumento della temperatura, soprattutto nei valori minimi. Un’altra rapida riduzione della temperatura è stata registrata tra il 31 di marzo e i primi giorni di aprile, con addirittura precipitazioni nevose al di sopra dei 400 m.
Come detto, per fortuna e non solo per l’agricoltura, dal 25 al 28 sono state registrate piogge ovunque con quantità comprese tra i 60 e i 120 mm; per i dettagli consultare la tabella 1 e la figura 1b.
Per quanto riguarda il soddisfacimento del fabbisogno in freddo delle specie arboree, l’accumulo stagionale medio nell’area del Metapontino è stato di 1.232 unità con il metodo Utah e 700 ore con il metodo Weinberger, con uno scarto negativo di circa il 30% rispetto alla media dell’ultimo ventennio. Vedremo eventuali effetti negativi nel corso della stagione. Per gli interessati, un report stagionale è stato pubblicato nel numero 93 di Agrifoglio (CLICCA QUI), oltre ai dettagli settimanali nei bollettini agrometeorologici del Metapontino.
In conclusione, possiamo dire che l’andamento meteorologico mensile non è stato molto favorevole per l’agricoltura regionale, perché danni da freddo sono segnalati nel Metapontino, Lavellese, Materano per le drupacee e la vite in particolare, ma non si escludono danni anche ad altre colture. Per i cereali, ma per l’agricoltura in generale, la pioggia è da definirsi una vera manna dal cielo, nonostante la situazione molto compromessa nei terreni più poveri e per le semine anticipate. Buona invece la campagna delle fragole che ha beneficiato dell’andamento termico mite dei mesi precedenti e che ha prontamente recuperato l’arresto subito nei giorni più freddi di fine marzo e inizio aprile.
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