Analisi climatica del mese di gennaio

Un mese freddo e piovoso
didascalia.

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Data:Thu Feb 25 12:44:00 CET 2021

Già nel mese di dicembre avevamo registrato le prime ondate di aria fredda, che a gennaio poi si sono intensificate non solo dal punto di vista termico ma anche pluviometrico. Infatti, nel primo mese dell’anno, abbiamo registrato una seconda decade piuttosto fredda, mentre la prima e la terza sono state segnate da valori molto più simili a quelli stagionali, in cui però non sono mancati giorni di gelo e piogge.

A livello europeo, l’anomalia termica di gennaio è stata superiore alla media di riferimento 1991/2020 di 0,24°C. La figura 1 evidenzia che l'Europa nel suo insieme ha registrato temperature vicine alla media o leggermente inferiore ad essa, sia ad ovest che al nord, mentre nel sud-est sono state registrate le temperature più calde. Infatti, in Italia le elaborazioni dell’ISAC-CNR non hanno evidenziato una anomalia termica importante (+0,07°C), con una situazione praticamente nella norma in quasi tutte le regioni (fig. 2).

Anche dal punto di vista pluviometrico la situazione in Europa e in Italia sono molto simili, in quanto ha piovuto più della norma (fig. 1, 3).

In Basilicata, come già accennato, pur con delle differenze importanti tra le varie decadi, il mese può considerarsi freddo e piovoso. Freddo perché oltre alle ondate di aria gelida che hanno caratterizzato le giornate dal 10 al 22, ce ne sono state altre a fine mese in cui lo scarto della temperatura rispetto ai valori stagionali ha superato -5°C, con temperature minime negative ovunque e massime che hanno raggiunto i 10°C solo nelle aree più calde (tabella 1).

Tabella n 1. Dati medi mensili di gennaio 2021 (Fonte Servizio Agrometeorologico Lucano – ALSIA)

 Area

t med  °C

t min   °C

t max  °C

ur med  %

ur min %

ur max %

Prec   mm

Et0 mm

Metapontino

7,8

-1,7

19,5

78,0

27,9

99,1

51,6

3,1

Collina Materana

6,4

-2,5

19,1

71,9

25,9

91,3

52,8

3,0

Vulture e Alto Bradano

5,8

-3,3

16,0

78,0

31,2

96,9

95,4

2,7

Medio Agri e Basso Sinni

6,9

-3,2

17,9

79,3

30,6

99,3

97,8

3,0

Sub Appenino e Alta Valle dell’Agri

4,2

-7,1

14,9

77,6

27,6

96,4

179,2

2,7

Mercure e Lagonegrese

7,9

-2,7

18,9

83,0

24,3

99,5

342,4

3,1

 

In conclusione, possiamo dire che l’andamento meteorologico di questi primi due mesi invernali è da considerarsi positivo, in quanto oltre a soddisfare gran parte del fabbisogno in freddo dei fruttiferi nell’area jonica (oltre 1000 unità di freddo e 480 ore <7°C), le piogge abbondanti ed estese hanno fatto accumulare negli invasi regionali sufficienti scorte idriche. Tuttavia, non sono mancate le giornate miti e temperate, grazie agli afflussi di aria calda provenienti dai quadranti meridionali che oltre a causare un aumento termico, hanno formato una nuvolosità compatta ed estesa, con precipitazioni copiose ed abbondanti su tutta la regione (fig. 4). Del resto come riportato in tabella 1, le quantità sono state decisamente superiori alla media stagionale (fig. 5). Nel Mercure e Lagonegrese sono stati registrati oltre 340 mm (+130%), nel sub Appenino e Alta Valle dell’Agri circa 180 mm (+120%), mentre nelle restanti zone la quantità è stata compresa tra i 51 del Metapontino e i 97 mm del Medio Agri e Sinni, con surplus non superiori al 30% o nella norma come nel Materano. È importante sottolineare l’alto numero di giorni piovosi sul versante tirrenico e Alto Agri (oltre 15) mentre nelle restanti zone il numero è molto inferiore (5). Per fortuna, come già segnalato nei mesi precedenti, molti di questi eventi hanno avuto una bassa intensità oraria, per cui i problemi di allagamento sono stati circoscritti.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul portale ALSIA, nelle sezioni Temi e Servizi.

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Temi
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