Analisi climatica del mese di dicembre

Il 2020 sì è chiuso all'insegna della pioggia, sebbene con giornate miti e assolate
didascalia.

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Data:26 Feb 2021

L’onda lunga dell’instabilità di novembre ha avuto i suoi effetti nel mese di dicembre, soprattutto dal punto di vista pluviometrico. Infatti, l’ultimo mese dell’anno pur non essendo stato particolarmente freddo è risultato molto piovoso, in quanto la prevalenza delle correnti meridionali e/o occidentali hanno portato aria per lo più umida e tanta pioggia. Tra l’altro, numerose sono state le giornate miti e ben assolate in cui la temperatura diurna ha superato i 15°C in buona parte del territorio regionale.

A livello Europeo, dicembre 2020 è stato più caldo della norma soprattutto nei paesi del nord (Norvegia, Svezia, Finlandia) e Balcani rispetto a quelli Mediterranei (fig. 1).

Anche a livello nazionale, secondo le elaborazioni dell’ISAC-CNR, l’anomalia termica è stata elevata (+0,95°C), con la Basilicata tra le aree più calde d’Italia (fig. 2) dove ha avuto una forte influenza l’anomalia delle temperature minime (+1,28°C) con la Capitanata e l’alto Adriatico tra le zone più calde del paese (fig. 3). Dal punto di vista pluviometrico la situazione è in netta ripresa rispetto ai mesi precedenti, anche se l’anno 2020 si chiude a livelli quantitativi inferiori alla media (fig. 4).

Tuttavia, in Basilicata la prima parte del periodo è stata fredda e con numerosi giorni piovosi mentre la seconda è stata molto più mite e piovosa. Infatti, dalla fine di novembre, numerose perturbazioni hanno investito il meridione causando riduzioni di temperatura rispetto ai valori medi stagionali e con numerosi giorni di pioggia consecutivi che hanno causato disagi e allagamenti diffusi. Quindi, dopo una fase di relativa stabilità in cui le temperature massime con facilità hanno superato i 15°C, nel periodo natalizio nuove perturbazioni provenienti sempre dai quadranti meridionali hanno causato ancora pioggia e qualche fiocco di neve in quota (tabella 1).

 Aree

t med °C

t min °C

t max °C

ur med %

ur min %

ur max %

Prec mm

Et0 mm

Metapontino

9,9

2,0

18,0

84,2

44,8

99,0

72,8

1,6

Collina Materana

8,7

1,1

17,3

71,8

35,4

91,5

87,8

1,6

Medio Agri e Basso Sinni

9,2

1,5

19,1

84,6

41,7

99,3

118,0

1,7

Vulture e Alto Bradano

7,8

0,5

16,3

83,1

42,9

98,1

107,8

1,5

Mercure e Lagonegrese

9,8

2,6

18,5

84,8

36,9

99,5

371,2

1,6

Sub Appenino e alta Valle dell’Agri

6,0

-2,4

14,5

81,3

31,2

96,2

197,8

1,4

 

Dal punto di vista pluviometrico, come riportato in tabella 1, tutta la Basilicata è stata interessata da eventi copiosi ed abbondanti, con quantità decisamente superiori alla media stagionale ovunque (fig. 5). Nel Mercure e Lagonegrese sono stati registrati oltre 370 mm (+150%), nel sub Appenino e Alta Valle dell’Agri circa 200 mm (+190%), mentre nelle restanti zone la quantità è stata compresa tra i 70 e 120 mm, con surplus compresi tra il 30 e il 50%. È importante sottolineare che il numero dei giorni piovosi sul versante Tirrenico e zone limitrofe sono stati tanti (16), numero che si è progressivamente ridotto a 6 nelle aree a sud ed est. Per fortuna, sia questi eventi che quelli di novembre hanno avuto una bassa intensità oraria per cui i problemi di allagamenti sono stati piuttosto circoscritti.

In conclusione, possiamo dire che l’andamento meteorologico di questo primo mese invernale è da considerarsi positivo, in quanto è stato accumulato una buona quantità di freddo per i fruttiferi nell’area Jonica e, a parte qualche disagio per gli allagamenti, gli invasi regionali hanno accumulato buone scorte idriche per i prossimi mesi estivi.

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