Agriturismo lucano, trend in crescita delle aziende
Ma prevale la domanda "di prossimità": i turisti provenienti da Campania, Puglia, Calabria e dalla stessa Basilicata sono circa il 50% del totale
Data:19 Oct 2021
L’agriturismo rappresenta la più diffusa attività a valenza multifunzionale per le imprese agricole, consentendo di valorizzare e promuovere il patrimonio ambientale, culturale ed enogastronomico del territorio, incrementando inoltre il reddito dell’imprenditore agricolo.
Il termine agriturismo è stato giuridicamente riconosciuto per la prima volta in Italia con la Legge Quadro nazionale n. 730 del 5 dicembre 1985 “Disciplina dell'agriturismo”. L’agriturismo viene definito come attività di ricezione ed ospitalità esercitata dagli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del Codice Civile, connessa e complementare rispetto all’attività agricola.
La Legge 20 febbraio 2006, n. 96 è intervenuta a sostituire la precedente norma-quadro del 1985, conservandone i principi fondamentali, introducendo alcune disposizioni innovative intese a favorire lo sviluppo del settore.
L’ospitalità e la ristorazione restano le attività prevalenti delle strutture anche se l’attività svolta dagli agriturismi è in continua evoluzione al fine di rispondere alla forte sollecitazione di una domanda molto variegata.
Negli ultimi anni si è assistito ad uno sviluppo del comparto agrituristico, sempre più attento alle esigenze dei consumatori. La ricerca di nuove opportunità da parte dei consumatori e l’insorgere di nuovi bisogni e di nuove tendenze ha reso possibile l’apprezzamento e lo sviluppo dell’agriturismo anche nelle aree rurali della Basilicata.
La prima norma relativa all’agriturismo in Basilicata, la L. R. n° 14, è stata emanata il 07/08/1986, in recepimento della Legge quadro nazionale n° 730 del 5 dicembre 1985 “Disciplina dell'agriturismo”. La L.R. 14/86 è stata successivamente abrogata dalla L.R. n° 24 del 27/04/1996.
Quest’ultima conferisce un impulso importante al settore, consentendo allo stesso di rafforzare la presenza delle aziende agrituristiche nelle aree protette e nelle aree interne della Regione. Il 25 febbraio 2005 il Consiglio Regionale della Basilicata approva la Legge n. 17 “Agriturismo e turismo rurale”, ancora oggi in vigore. La L.R. 17/2005 amplia la capacità di operare degli imprenditori, supera i vecchi limiti numerici di posti ristoro e posti letto ed a garanzia dell’ospite introduce l’obbligo di utilizzare per almeno il 75% prodotto locali, della stessa azienda o di altre ad essa collegate, in un’ottica di miglioramento qualitativo dell’offerta.
Da un’analisi dei dati delle aziende agrituristiche regionali, con riferimento al periodo 2015-2020, emerge una costante crescita del numero delle aziende autorizzate. Le aziende agrituristiche lucane a dicembre 2020 sono 212, in crescita del +4,4% rispetto al 2019, di cui 141 presenti nella provincia di Potenza e le restanti 71 nella provincia di Matera (Fig. 1).
Figure 1. Elaborazioni su dati Regione Basilicata e dati ISTAT
Andamento del numero di aziende lucane nel periodo 2015-2020 | Aziende autorizzate per provincia a dicembre 2020 |
Le aziende lucane sono collocate prevalentemente in montagna (51%), il 32% in collina e il restante 17% in pianura.
Figura 2. Numero di agriturismi per zone altimetriche. Fonte: Elaborazioni su dati Regione Basilicata
Le aziende agrituristiche autorizzate si concentrano prevalentemente nell’area D (Aree rurali con problemi di sviluppo), 63% di agriturismi totali, il 22% nell’area C (Aree rurali intermedie) ed il 15% nell’area B (Aree rurali ad agricoltura intensiva).
Figura 3. Distribuzione agriturismi per aree rurali regionali. Fonte: Elaborazioni su dati Regione Basilicata
In Basilicata la domanda agrituristica è caratterizzata in prevalenza da un turismo di prossimità: i turisti provenienti da Campania, Puglia, Calabria e dalla stessa Basilicata rappresentano circa il 50% del totale delle presenze. Ciò, evidentemente, caratterizza un turismo mordi e fuggi, a bassa capacità di spesa, e quindi modesto potenziale di impatto sul sistema territoriale. Nonostante le potenzialità per un turismo di 360 giorni all’anno, fornite dal patrimonio storico-culturale, balneare, montano escursionistico, la destagionalizzazione dei flussi è un obiettivo ancora mancato. Il periodo di maggior presenza turistica è quello estivo, trainato, in particolare, da quello del Metapontino, di Matera, di Maratea e del Pollino.
Figura 4. Arrivi in agriturismo - Basilicata. Fonte: Elaborazione su dati APT Basilicata
Circa i servizi offerti, l’alloggio e la ristorazione rappresentano da sempre i pilastri dell’agriturismo. Le aziende che offrono alloggio sono pari a 171 per un totale di oltre 2.000 posti letto.
La ristorazione è un valente strumento d’integrazione del reddito aziendale. Il servizio di ristoro per gran parte dell’anno è svolto prevalentemente durante i fine settimana, durante le feste pasquali e natalizie, e nel periodo estivo. Le aziende agrituristiche autorizzate alla ristorazione sono 172 di cui 121 in provincia di Potenza e 51 in quella di Matera con una media di circa 40 posti a sedere per azienda.
Gli agriturismi lucani nel 2019 hanno ospitato 18.004 persone con un incremento del 19,37% rispetto al 2018 e per un totale pernottamenti pari a 46.948 (+11,57% rispetto al 2018).
Tabella 1. Arrivi in Basilicata per tipologia di esercizio (numero di ospiti). Fonte: nostre elaborazioni su dati APT Basilicata
TIPOLOGIA |
2018 |
2019 |
Var% |
Agriturismo |
15.082 |
18.004 |
19,37 |
Alberghi di 5 stelle e 5 stelle di lusso e 4 stelle |
311.402 |
358.745 |
15,20 |
Alberghi di 3 stelle |
251.399 |
206.400 |
-17,90 |
Alberghi di 2 stelle |
23.624 |
26.304 |
11,34 |
Alberghi di 1 stelle |
3.253 |
3.544 |
8,95 |
Residenze turistico alberghiere |
43.601 |
43.729 |
0,29 |
Bed and breakfast |
41.888 |
47.118 |
12,49 |
Altro |
201.838 |
240.264 |
19,04 |
TOTALE |
892.087 |
944.108 |
5,83 |
Tabella 2. Presenze in Basilicata per tipologia di esercizio (pernottamenti). Fonte: nostre elaborazioni su dati APT Basilicata
TIPOLOGIA |
2018 |
2019 |
Var% |
Agriturismo |
42.080 |
46.948 |
11,57 |
Alberghi di 5 stelle e 5 stelle di lusso e 4 stelle |
919.679 |
1.109.777 |
20,67 |
Alberghi di 3 stelle |
616.667 |
524.613 |
-14,93 |
Alberghi di 2 stelle |
65.677 |
69.664 |
6,07 |
Alberghi di 1 stelle |
5.774 |
7.528 |
30,38 |
Residenze turistico alberghiere |
217.491 |
195.093 |
-10,30 |
Bed and breakfast |
75.067 |
86.640 |
15,42 |
Altro |
661.189 |
693.706 |
4,92 |
TOTALI |
2.603.624 |
2.733.969 |
5,01 |
Gli andamenti complessivamente positivi registrati fino al 2019, hanno subìto una importante battuta d’arresto nel corso del 2020. A causa della diffusione della pandemia da Covid-19 e delle conseguenti misure di lockdown e di restrizioni alla mobilità nazionale e internazionale delle persone, il settore agricolo ha sofferto di importanti ricadute negative, che si sono manifestate in modo particolarmente acuto proprio in relazione al settore agrituristico (Fonte: Annuario dell’agricoltura italiana 2019, CREA - Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria).
Tuttavia, la pandemia, insieme agli effetti drammatici ha messo in luce anche una forte capacità di reazione da parte delle imprese e la nascita di nuove opportunità.
In tale contesto, le imprese agrituristiche dovranno riorganizzarsi e individuare nuove strategie in preparazione del post-Covid.
Basti pensare al servizio di e-commerce tramite il proprio sito web aziendale o app telefoniche o il servizio di consegna a domicilio dei propri prodotti, in alcuni casi anche di pasti pronti, soprattutto la domenica e in occasione di festività.
Ancora, riorganizzare il servizio di ospitalità offrendo soggiorni per lunghi periodi e spazi attrezzati per il lavoro a distanza da parte degli ospiti. Anche terminata l’emergenza, probabilmente una quota importante di lavoro delocalizzato resterà. Ciò può rappresentare una opportunità per le aree rurali ed extra-urbane regionali.