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Attualmente in Italia esistono poche ditte sementiere specializzate nella produzione di semi di piante officinali, ad eccezione di quelle usate come aromatizzanti. Gran parte del materiale di propagazione utilizzato è di provenienza extranazionale. Si tratta di sementi provenienti da situazioni pedoclimatiche differenti dalle zone di coltivazione italiane, e quindi poco adattabili, oltre ad essere spesso materiale geneticamente non puro e di scarsa germinabilità.
Oltre ai problemi sopra citati è da aggiungere anche la difficoltà nel recuperare da parte degli agricoltori materiale di propagazione a costi contenti.
Pertanto, su sollecitazione delle aziende agricole e degli operatori del settore vivaistico, l’ALSIA ha iniziato, da circa tre anni, un progetto di ricerca, di recupero e di valutazione di materiale autoctono da utilizzarsi come materiale di propagazione.
Dopo la raccolta nell’area del Pollino o in ambienti costieri di materiale spontaneo, si procede alla sua valutazione agronomica ed selezione in uno specifico campo sperimentale allestito presso l’Azienda Pollino di Rotonda. Sino ad oggi sono state raccolte e valutate accessioni spontanee delle specie di salvia officinale, iperico, finocchietto selvatico, meliloto, timo, genziana, ect. Per alcune specie è stata effettuata la caratterizzazione bioagronomica secondo le schede morfologiche UPOV, oltre a prove di essiccazione per la determinazione della resa e del contenuto di principi attivi.
Il materiale così selezionato, i semi, è conservato nella locale banca del germoplasma “Franco Sassone” in attesa dei diversi usi (collaudo, miglioramento genetico, registrazione e diffusione).
E’ prevista nei prossimi anni la realizzazione dei primi campi di collaudo, anche presso aziende private, di salvia officinale, iperico, finocchietto, menta puleggio ed elicriso per la verifica dell’adattabilità alla coltivazione e alla raccolta meccanica.
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