"Occhio di pavone", aprile-maggio per un eventuale secondo trattamento negli oliveti
L'importanza di una corretta diagnosi precoce, per verificare il superamento delle soglia di danno
Data : Thu Apr 29 13:24:00 CEST 2021
Aprile-maggio potrebbe essere il momento giusto per un nuovo intervento contro l' "occhio di pavone" negli oliveti. L’occhio di pavone, malattia causata dal fungo Spilocaea oleagina, che attacca specialmente le foglie ma anche i frutti ed i giovani rametti di olivo, provoca la caduta precoce delle foglie infette. I danni risultano di una certa entità quando la percentuale di foglie infette è molto elevata, ovvero del 30-40%, poiché determinano una riduzione della funzione vegetativa, che si ripercuote sulla differenziazione delle gemme a fiore, con conseguente riduzione della produzione.
Se il monitoraggio mediante osservazione diretta delle foglie indica il superamento della soglia suddetta, si consiglia di intervenire con trattamenti prima del risveglio vegetativo, ovvero a febbraio. In caso di necessità, si può ancora intervenire per contrastare l’infezione di nuova vegetazione con un secondo trattamento (o primo per chi non lo avesse fatto) da posizionare alla fase fenologica di formazione del 3-4 nodo fogliare (aprile-maggio). Le eventuali infezioni che si verificano in questo periodo, e che si manifesteranno in settembre, potranno essere preventivamente diagnosticate in luglio-agosto.
La “diagnosi precoce” consiste nell’immergere il campione di foglie in una soluzione di soda caustica (NaOH) al 5% per 2-3 minuti a temperatura ambiente per le foglie giovani, e alla temperatura di 50-60 °C per le foglie vecchie. In presenza di attacco, si noteranno sulla pagina superiore delle foglie delle macchioline scure (dovuto all’effetto della soda che penetra più facilmente nel mesofillo fogliare dove la cuticola è danneggiata) che possono comparire anche in caso di presenza di ferite sulla foglia, per cui è necessario osservare le foglie in controluce. In caso di infezione le macchie sono scure, circolari di dimensioni di 1-3 mm in base al periodo di incubazione trascorso. Le macchie di forma irregolare e di colorazione chiara non devono invece preoccupare poiché non sono indicatori di infezione. In caso di esito positivo, dopo le prime piogge di fine estate bisognerà attendere la comparsa delle macchie sulle foglie (settembre) ed effettuare eventualmente un terzo trattamento.
Antonio Buccoliero
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