La salute del suolo. Una pratica per migliorarla
Il ricorso all’introduzione delle micorrize è possibile grazie alla disponibilità di vari formulati presenti in commercio
Data : Thu Feb 02 12:00:00 CET 2023
La costante riduzione della fertilità dei suoli è una delle maggiori emergenze che preoccupa l’agricoltura. Pratiche agricole come l’aratura, le concimazioni minerali, la monocoltura, la fumigazione e l’uso di pesticidi e diserbanti contribuiscono fortemente ad alimentare questo problema. Studi scientifici hanno rilevato che nei terreni così sfruttati si riduce fortemente la presenza di micorrize.
Le micorrize sono associazioni simbiotiche che si stabiliscono nel terreno tra un fungo ed una pianta. Il fungo colonizza le radici da cui ottiene i carboidrati prodotti dalla pianta e, in cambio, la pianta aumenta significativamente la sua capacità di assorbire l’acqua e i nutrienti minerali.
I vantaggi delle micorrize sono notevoli: aumentano in modo significativo la superficie di assorbimento delle radici e il volume del terreno esplorato, la disponibilità di acqua e nutrienti, l’assorbimento dei macroelementi quali fosforo, azoto e potassio e di micronutrienti (Zn, Cu, B); proteggono la pianta da funghi e nematodi parassiti; aumentano la velocità di crescita della pianta, la resistenza a stress idrici e siccità e migliorano la qualità del prodotto. Infine diminuiscono la necessità di fertilizzanti, acqua, pesticidi e migliorano la stabilità e la struttura del suolo.
Da qualche anno le micorrize sono disponibili in commercio sia in formulazione disperdibile in acqua per il trattamento delle radici, sia in formulazioni specifiche per il trattamento dei semi. La simbiosi tra fungo e pianta si instaura in maniera duratura favorendo la radicazione e lo sviluppo. Si possono applicare al trapianto, alla semina, al taleaggio od al rinvaso di molte specie agricole e su tappeti erbosi. Non si utilizzano su brassicacee, chenopodiacee, nocciolo, castagno, fagacee, pinacee e tiliacee perché non riescono a colonizzarle. Si possono utilizzare anche per la rigenerazione di alberi che presentano una salute cagionevole in quanto piantati su terreni pesanti o calcarei o acidi, e sono consentite in agricoltura biologica.
Michele Troiano