La riserva dei Calanchi compie nove anni

A Montalbano Jonico il punto in un convegno di Legambiente sul sistema di governance delle aree naturali protette della Basilicata

La Riserva regionale dei Calanchi di Montalbano Jonico

La Riserva regionale dei Calanchi di Montalbano Jonico

Data : Tue Feb 11 09:49:00 CET 2020

La “Riserva regionale dei Calanchi di Montalbano” ha festeggiato i nove anni dalla sua istituzione con un incontro promosso da Legambiente  Basilicata.  Un’occasione per fare il punto sulla situazione della più estesa e giovane Riserva regionale della Basilicata e, più in generale, per discutere del sistema di governance delle aree naturali protette dell’intero territorio lucano.

Sono intervenuti Piero Marrese, presidente della Provincia di Matera, ente gestore della Riserva, Enrico De Capua, direttore del Parco regionale delle Chiese rupestri, che ha illustrato il progetto di cattura dei cinghiali in un’ottica di gestione integrata del territorio lucano, e Antonio Nicoletti, responsabile nazionale di Legambiente per le aree protette. Sue le conclusioni dei lavori con un’analisi della normativa e della gestione delle varie tipologie di aree naturali tutelate a livello europeo, nazionale e regionale.

Ad aprire l’incontro è stato l’emozionante “racconto fotografico” curato da Filippo Viggiani, testimone diretto e divulgatore della valenza storica e paesaggistica dei calanchi.  Poi gli interventi del presidente regionale di Legambiente Basilicata, Antonio Lanorte, il presidente del circolo locale Maurizio Rosito, insieme agli altri hanno sottolineato l'importanza dei Parchi e delle aree protette nei progetti di conservazione e di sviluppo regionale.

Per quanto riguarda la Riserva dei Calanchi tante le “luci” di questa straordinaria area geologica che, per estensione e varietà di ambienti, si configura quasi come un piccolo parco,  ma altrettante le “ombre” come i ritardi dei tempi di attuazione del piano di gestione e iniziative sbilanciate più sulla fruizione “mordi e fuggi” che sulle valenze ecologiche da tutelare.

Tutte le osservazioni,  emerse nel corso dell’incontro, sono state formalizzate in un documento da sottoporre all’attenzione delle istituzioni che della Riserva si occupano.  Legambiente propone che, attraverso un approccio di programmazione e gestione partecipata dal basso, siano programmati interventi per la tutela (monitoraggio dei versanti, del sistema idrografico e della fauna), per la valorizzazione (fruibilità e didattica, accessibilità, rimozione dei detrattori ambientali, sentieristica, produzioni tipiche e locali),  e per la gestione e promozione (sito web e Centro visite della Riserva, manutenzione ordinaria, vigilanza).  Un percorso che deve ora vedere un’accelerazione per  fare della Riserva geologica dei Calanchi  un attrattore ed un volano per l’economia sostenibile dell’area.

Margherita Agata

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