La ricerca sul paleofrantoio di Ferrandina su Archeo e Current World Archaelogy

Il progetto FArch continua a suscitare l'interesse delle riviste internazionali di archeologia

Data : Wed May 06 11:32:00 CEST 2020

Il progetto “FArch – Ferrandina Archeologica”, nato dalla collaborazione tra Unibas-DiSu,  Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e Comune di Ferrandina, che ha fatto emergere da recenti scavi i resti di un paleo frantoio risalente al IV secolo a.C, continua a catturare l’interesse delle più prestigiose riviste nazionali e internazionali.

Dopo la pubblicazione di un breve estratto del lavoro svolto in agro di Ferrandina su Current World Archaeology, una delle riviste di divulgazione archeologica più conosciuta a livello mondiale e sulla homepage del relativo sito web, la ricerca condotta  dall’equipe guidata da Antonio Pecci e Fabio Donnici sotto la direzione scientifica della professoressa Maria Chiara Monaco,  è finita anche sulle pagine del mensile Archeo.

Nel corso della recente campagna di scavi, ricordiamo, sono state individuate in maniera chiara: la cella olearia costruita con muretti a secco, le presse, una canaletta in pietra terminante in una vaschetta per la decantazione e la raccolta dell’olio.  Ma a rendere la scoperta del paleo-frantoio in agro di Ferrandina ancora più eccezionale è  la presenza, nello stesso sito, di alcuni “carporesti” di Olea Europaea in ottimo stato di conservazione.  Un ritrovamento che apre nuovi interessantissimi scenari di ricerca, allargando il campo dall’archeologia alla Paleobotanica. L’esame delle olive “fossili” potrebbe rivelare, infatti,  informazioni decisive sulla tipologia di cultivar e far luce sull’origine della Majatica, l’oliva tipica di Ferrandina.

M. Agata

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