Interventi invernali contro le avversità delle pomacee

Una accurata potatura deve precedere o comunque accompagnare i trattamenti fitosanitari

Cancro da Nectria su melo

Cancro da Nectria su melo

Data : Wed Feb 22 09:50:00 CET 2023

Il periodo invernale è un tempo prezioso per la frutticoltura, oltre che per effettuare i trattamenti fitosanitari invernali, anche per effettuare operazioni volte a eliminare i patogeni svernanti: le operazioni di potatura che si effettuano in questa stagione possono servire anche a tale scopo. Pertanto i trattamenti fitosanitari devono essere preceduti o comunque accompagnati da una accurata potatura.

L’equilibrio della pianta che si raggiunge con la potatura consente infatti da un lato di avere un migliore controllo dei patogeni attraverso l’eliminazione di rami e branche infette (potatura di risanamento), dall’altro di creare un microclima più idoneo, favorendo l’areazione della chioma ed evitando i ristagni di umidità.  

Molti agenti patogeni svernano sui tessuti vegetali che si sono infettati durante la stagione vegetativa precedente diventando così fonte di inoculo per la stagione successiva. Un’attenta ispezione del frutteto consente pertanto di eliminare i rametti dell’anno infetti, durante la fase di potatura.

Tra le avversità delle pomacee che è necessario controllare in questo periodo abbiamo i cancri rameali dovuti a funghi patogeni da ferita, molto comuni (Nectria galligena, Sphaeropsis malorum, Phomopsis mali, Valsa ceratosperma), che penetrano nella pianta in corrispondenza di lesioni da grandine o tagli di potatura non opportunamente cicatrizzati. A questi patogeni si aggiungono, in Alta Val d’Agri, gli agenti della “moria o deperimento del melo” con sintomi caratterizzati da sfogliature della corteccia, cancri estesi localizzati principalmente nella parte bassa della pianta e fenomeni di carie per cui le piante subiscono un lento deperimento seguito da morte a volte anche repentina. Tra i funghi responsabili di tale malattia è stato individuato il pericoloso agente di cancri Neofusicoccum parvum. Per combattere la moria del melo, è necessario effettuare trattamenti con sali di rame in fase di “caduta foglie” ed all’inizio della primavera. È inoltre indispensabile potare separatamente o per ultime le piante colpite dalla moria e disinfettare gli attrezzi da potatura quando si passa da una pianta infetta ad un’altra.

Un’attenta osservazione del meleto può portare anche ad escludere la presenza di cancri prodotti dal batterio Erwinia amylovora, agente del colpo di fuoco batterico, malattia fortunatamente mai riscontrata nella nostra regione che risulta, pertanto, “area indenne” da questo pericoloso patogeno. Tuttavia, è sempre bene vigilare per individuare eventuali focolai nelle fasi iniziali ed intervenire tempestivamente con azioni eradicanti.

Il cancro causato da E. amylovora, in seguito a una scortecciatura si presenta, rispetto a quello provocato da Valsa, con un margine indefinito e senza netta distinzione tra tessuti sani e tessuti malati. Nel caso del colpo di fuoco, l’individuazione e l’eliminazione tempestiva dei cancri, previa segnalazione al servizio fitosanitario regionale, è fondamentale per eliminare l’inoculo e preservare la sanità di tutto il frutteto. Con le operazioni di potatura, inoltre, è necessario eliminare i rami rotti e le “mummie” (i frutti mummificati dalla moniliosi), mentre è possibile procedere al risanamento delle porzioni di tronco attaccate da Cossus cossus (togliendo la parte colpita nel caso non abbracci l’intero tronco) o eliminare le piante morte a causa di danni da roditori alle radici.

Se all’opera del potatore specializzato viene poi affiancato lo sguardo esperto del fitopatologo durante i monitoraggi invernali, è possibile intervenire anche per ridurre la pericolosità di altre avversità meno evidenti all’occhio meno esperto. È quindi possibile individuare ed eliminare i rametti colpiti da oidio su melo, da ticchiolatura su pero e melo o dal batterio Pseudomonas syringae pv. syringae, agente della necrosi delle gemme del pero. Il monitoraggio invernale del frutteto consente poi di individuare eventuali colonie di afide lanigero o di cocciniglia di San Josè o ovideposizioni di ragnetto rosso, contro i quali può essere programmato un trattamento con olio minerale a gemme ferme.

Sui tagli di potatura, specialmente sulle branche e sui rami principali, si raccomanda l’applicazione di paste cicatrizzanti e la disinfezione degli attrezzi di taglio con ipoclorito di sodio o sali quaternari di ammonio. Dopo la potatura è necessario provvedere alla raccolta delle ramaglie, che possono ospitare i microrganismi dannosi. Si tratta di materiale che potrebbe essere compostato ma che, in presenza di malattie fungine nel frutteto, va allontanato dal campo e smaltito secondo la normativa vigente.

Camilla Nigro

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