Fieragricola 2022, agricoltura 4.0 e digital farm protagonisti della terza giornata

I "big data" interessano sempre di più gli operatori, e c'è spazio per ulteriori investimenti su raccolta, analisi e condivisione dei dati

L'Area Forum Digital Farming, Padiglione 12, Fieragricola 2022

L'Area Forum Digital Farming, Padiglione 12, Fieragricola 2022

Data : Fri Mar 04 10:19:00 CET 2022

Agricoltura 4.0 e Digital Farm saranno i focus della terza giornata di eventi, il 4 marzo, per Fieragricola 2022, la fiera internazionale dell'agricoltura in corso a Verona dal 2 al 5 marzo.

Droni, rilevatori di umidità, centraline meteo, strumenti in grado di “leggere” il terreno e capire il reale fabbisogno di fertilizzanti, nutrienti o mezzi tecnici, ma anche tecnologie che mappano le colture in campo e sono in grado di dire quanto si è prodotto in ogni singola particella. I «big data» appassionano gli operatori, che sempre più apprezzano e valorizzano l’utilizzo di dati e software per la gestione del settore, dall’operatività degli operai, al marketing passando per l’andamento climatico.

E Fieragricola 2022 ha risposto a questa crescente esigenze ospitando al padiglione 12 del quartiere fieristico un apposito Salone del Digital Farm. Andrea Bacchetti, direttore dell’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia, afferma che “quello dell’agricoltura digitale è un segmento in espansione, che nel 2020 ha raggiunto in Italia il fatturato di 540 milioni di euro e che sta proseguendo la propria corsa. Nel 2021 – ha dichiarato – abbiamo assistito ad una significativa crescita del mercato dell’Agricoltura 4.0, favorita anche dalla diffusione di incentivi fiscali che hanno permesso alle aziende agricole di anticipare, effettuare o addirittura intensificare investimenti in soluzioni 4.0”.

Ivano Valmori, fondatore e amministratore di Image Line, partner di Fieragricola per la realizzazione del salone del Digital Farm, rileva con soddisfazione come “l’agricoltore si sia finalmente accorto del valore dei dati in agricoltura e delle opportunità offerte da una loro lettura e interpretazione, per cui ha cominciato ad investire non soltanto in beni reali come i trattori, le attrezzature, i mezzi tecnici, ma anche in beni immateriali come i sistemi per la gestione dei big data”. Una crescita interessante, per Valmori, hanno avuto anche i Decision Support System o Dss, i sistemi che sulla base dell’andamento climatico, della fisiologia della coltura e dell’evoluzione dei parassiti, suggeriscono quando intervenire e dove posizionare i diversi trattamenti come irrigazione, fertilizzazione, semina, difesa fitosanitaria, così da operare in maniera corretta e senza sprechi.

Secondo Chiara Corbo, direttrice dell’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia, vi sono margini di ulteriore crescita, perché “il mercato non ha comunque ancora raggiunto il suo massimo potenziale: stimiamo una crescita degli investimenti in soluzioni che abilitano la raccolta, l’analisi e la condivisione dei dati, perché continua ad aumentare la consapevolezza del mondo agricolo sull’importanza della loro valorizzazione, a beneficio di tutta la filiera”.

S. Gallo

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