FArch: nuovi scavi nell'area dei resti del frantoio del IV secolo a.C.
In corso anche l'esame delle olive "fossili" ritrovate nel sito dal team di ricerca dell'Unibas
Data : Mon Aug 31 11:23:00 CEST 2020
Il progetto “FArch – Ferrandina Archeologica”, nato dalla collaborazione tra Unibas-DiSu, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e Comune di Ferrandina, che ha fatto emergere da recenti scavi i resti di un frantoio di età lucana risalente al IV secolo a.C, continua.
Dopo gli interessanti ritrovamenti effettuati nell’ultima campagna di scavi, l’equipe guidata da Antonio Pecci e Fabio Donnici sotto la direzione scientifica della professoressa Maria Chiara Monaco, torna in agro di Ferrandina per proseguire gli scavi nell’area in cui sono state individuate in maniera chiara: la cella olearia costruita con muretti a secco, le presse, una canaletta in pietra terminante in una vaschetta per la decantazione e la raccolta dell’olio.
La nuova missione è stata programmata e pianificata nel rispetto scrupoloso delle norme anti-Covid-19 e di tutti i problemi logistici che ne sono direttamente derivati.
In parallelo, prosegue anche l’esame di alcuni “carporesti” di Olea Europaea ritrovati nello stesso sito in ottimo stato di conservazione. Per l’esame delle olive “fossili” è stata consultata anche l’Alsia. Si tratta di un’indagine su genotipo e fenotipo che potrebbe rivelare, informazioni decisive sulla tipologia di cultivar e far luce sull’origine della Majatica, l’oliva tipica di Ferrandina, che aggiunge ulteriore valore al progetto FArch.
M. Agata