Officinali in Basilicata, il successo non è frutto del caso
Dal 2012-13 è stato fondamentale il ruolo dell'ALSIA per far crescere e consolidare le filiere, vera ossatura del comparto
Data:11 Jul 2021
Ci si meraviglia, a volte, per come certi fattori si combinino favorevolmente, e facciano funzionare un progetto. Ma non stupiscono i bei risultati delle iniziative intraprese dall'ALSIA con gli imprenditori lucani sulle piante officinali, perché sono state studiate per tempo e con cura in tutti i passaggi.
Non è frutto del caso, quindi, che dal 2012-13, da quando cioè l'ALSIA ha cominciato a promuovere il comparto "tastando" letteralmente il terreno e i mercati con i primi campi dimostrativi, selezionando - attraverso avvisi pubblici - imprenditori volenterosi che volessero cimentarsi nel coltivare le specie officinali, sia cresciuta la sensibilità, l'attenzione degli operatori al comparto. Non solo le superfici in meno di 10 anni si sono quasi decuplicate, ma soprattutto le iniziative hanno trovato solido appoggio nelle filiere, che hanno fornito sicuri sbocchi commerciali in un mercato locale e - soprattutto - nazionale in forte crescita.
Oggi le specie coltivate sul territorio regionale sono 55 su 210 ettari, per l'85% delle superfici in provincia di Potenza. E l'occhio è sempre puntanto ai mercati e alla valorizzazione della biodiversità di interesse agrario, quando i tecnici dell'Agenzia colgono l'interesse crescente del territorio per alcune piante. Come per il luppolo, utilizzato per la birra artigianale, al momento prodotto solo su 5.000 metri quadrati ma che offre spunti tutti da esplorare con alcune varietà locali.
Agrobiodiversità e piante officinali, insomma, per due comparti di grande valore in Basilicata sui quali l'ALSIA arriva sempre puntuale all'appuntamento.