La gestione irrigua in un campo di actinidia nel Metapontino
La prova ha previsto l'intervento irriguo quando il contenuto idrico del suolo si avvicinava alla soglia inferiore dell’acqua facilmente disponibile
Data:06 May 2021
Lavoro svolto nell’ambito del PSR Basilicata 2014-2020 sottomisura 16.1 – TRAS.IRRI.MA. (TRASferimento di tecnologie e protocolli di gestione IRRIgua MAturi per l’ottimizzazione dell’irrigazione) (Clicca qui per saperne di più)
Il Progetto TRAS.IRRI.MA ha l’obiettivo di diffondere presso le aziende agricole le conoscenze già mature, favorendo l’implementazione di una gestione innovativa della risorsa idrica, integrando alla compilazione del bilancio idrico informazioni aggiuntive quali la definizione del volume di suolo interessato dall’intervento irriguo e le caratteristiche idrologiche del campo, al fine di quantificare l’acqua contenuta nel volume di suolo interessato dall’irrigazione e, soprattutto, avvalersi di strumenti di monitoraggio dell’umidità che consentano di correggere eventuali errori di gestione.
Descrizione del sito
Nella presente nota si riporta l’esperienza di gestione irrigua di un campo di Actinidia chinensis in piena produzione, sito in agro di Bernalda (MT).
L’actinidieto è allevato su struttura a tendone con antigrandine, la forma di allevamento è il monocordone. Le piante sono disposte a 2 metri sulla fila e a 5 metri tra le file, con un investimento complessivo di 1000 piante per ettaro. Il frutteto è servito da doppio impianto irriguo, doppia ala gocciolante disposta a 50 cm su ciascun lato del filare ed un mini-irrigatore auto compensante da 40 L/ha, utilizzato quasi esclusivamente per climatizzare nelle giornate con alte temperature.
Acquisizione dei dati climatici
I dati climatici, ed in particolare pioggia (P) ed evapotraspirazione di riferimento (ET0), sono stati acquisiti dalla stazione dell’ALSIA n° 39 sita nell’AASD Pantanello. Nella tabella 1 si riportano i dati mensili di Pioggia ed ET0 da cui risulta un deficit evapo-traspirometrico annuale di 562,5 mm.
- Nel corso della stagione irrigua che, per l’actinidia nel Metapontino, si può ricondurre al periodo aprile-ottobre (inizio ripresa vegetativa sino alla raccolta), il deficit evapotraspirativo ambientale, misurato come differenza tra l’evapotraspirazione di riferimento (ET0) e la pioggia (P), risulta essere di 662,4 mm (Tabella 1).
Nel mese di luglio si registrano temperature che superano anche i 40 °C (Fig. 2) per cui, commettere errori di gestione idrica per una coltura idro-esigente in un contesto ambientale così descritto, comporterebbe danni alla produzione e non meno alla coltura, con brusone fogliare (foto 1) o nei casi più gravi filloptosi. Dalla Figura 1 si evidenzia che le perdite per evapotraspirazione nel mese di luglio in più giorni raggiungono la soglia di 7,5 mm, mentre le precipitazioni si concentrano in prevalenza nel periodo autunnale seppur nell’anno 2020 il mese di giugno è risultato eccezionalmente piovoso (167 mm), seppur concentrati in tre abbondanti eventi piovosi che hanno attivato fenomeni di drenaggio.
Caratterizzazione del sito
Preliminarmente alla gestione dell’irrigazione attraverso la compilazione del bilancio idrico è opportuno acquisire informazioni generali del frutteto quali varietà colturale, età e sesto di impianto, caratteristiche dell’impianto di irrigazione (tipologia, portata e numero erogatori). Le caratteristiche del sito sperimentale sono riportate nelle tabelle n 2 e 3.
Partendo dall’area bagnata dal singolo erogatore e dalla profondità di bagnatura, si risale alla stima del volume di suolo bagnato dall’irrigazione e conseguente definizione dei contenitori: Contenitore 1 (volume di suolo interessato dall’irrigazione) e Contenitore 2 (volume di suolo non interessato dall’irrigazione, così come riportato nella Tabella 4.
Riassumendo:
- Contenitore 1= Volume di suolo interessato dall’irrigazione V1=A x P x L (m3/ha) dove A =area bagnata singolo erogatore; P = è la profondità del profilo bagnato; L =lunghezza fascia bagnata e/o n° erogatori.
- Contenitore 2= Volume di suolo non interessato dall’irrigazione V2=Vtot-V1 (m3/ha). Il contenitore 2 rappresenta un importante serbatoio per l’accumulo di acqua piovana ed ospita radici strutturali.
Definito il volume di suolo interessato dall’intervento irriguo e utilizzando le caratteristiche idrologiche del suolo (curva di ritenzione idrica) determinate, in questo caso, presso laboratorio accreditato (figura 3), è possibile definire la soglia di acqua disponibile (AD) e di acqua facilmente disponibile (AFD) all’interno del volume di suolo considerato (Tab. 5), che risulta essere rispettivamente di 242 m3/ha (AD) e di 121 m3/ha (AFD).
Il limite di AFD è stato posto al 50% dell’AD, ossia ad un contenuto idrico di circa il 21% (p/p), che rappresenta l’acqua trattenuta nel suolo con un potenziale di matrice inferiore a 100 kPa e, quindi, acqua facilmente utilizzabile dall’actinidia (Figura 3).
Bilancio idrico del volume di suolo irrigato e gestione degli interventi irrigui
Per la gestione degli interventi irrigui è stato utilizzato un DSS molto semplice implementato in ambiente microsoft excel, che permette di eseguire il calcolo del bilancio idrico del volume di suolo interessato dall’irrigazione, mettendo a sistema tutte le informazioni determinate in precedenza: ambientali (ET0 in mm e piovosità in mm), del frutteto (tipo impianto irriguo, sesto di impianto, etc.) e del suolo (struttura e caratteristiche idrologiche, umidità, volume irrigato).
La gestione idrica prevede l’aggiornamento settimanale dei dati di piovosità ed ET0 all’interno del foglio di calcolo; i valori dei coefficienti colturali (Kc) adottati e specifici per il frutteto in questione sono quelli riportati nel Quaderno 66 della FAO. Il principio guida del DSS considerato è quello di calcolare l’intervento irriguo nel momento in cui il contenuto idrico del suolo interessato dall’irrigazione approssima la soglia inferiore dell’acqua facilmente disponibile (AFD), in modo da riportare il contenuto idrico a valori prossimi alla capacità idrica di campo (CIC). Implementando i dati di input nel foglio di calcolo è stato possibile determinare il deficit idrico del volume di suolo interessato dall’irrigazione e definire gli interventi irrigui e i turni di adacquamento. Il foglio di calcolo determina anche l’eventuale drenaggio conseguente ad apporti idrici eccessivi e/o a piogge abbondanti.
Per l’annualità 2020 a partire da un deficit idrico ambientale di 662,4 mm nel periodo aprile-ottobre, applicando i Kc della FAO ne consegue un ETc di circa 892 mm, compensato in parte dalle precipitazioni del periodo 350 mm, di cui 183 mm di Pioggia utile e il resto è stato necessario integrare con gli interventi irrigui.
La gestione efficientata con le informazioni sopra menzionate porta ad un volume teorico di 7487,27 m3 (Fig. 4). Durante la stagione irrigua i volumi irrigui suggeriti dal DSS sono stati aumentati o diminuiti in relazione alle variazioni del contenuto idrico dei diversi profili di suolo (Figg. 5 e 6). Il volume irriguo stagionale apportato secondo questa integrazione è stato di 6800 m3, di cui circa un 20% distribuito con il sistema ad aspersione per climatizzare il frutteto. Questo rappresenta una buon risultato in termini di trasferimento delle metodologie innovative di gestione irrigue, ma certamente l’obiettivo su scala territoriale è quello di rendere sistematico l’applicazione di strumenti di controllo e supporto alla decisione irrigua.
Monitoraggio umidità del suolo e supporto all’irrigazione
I valori di acqua disponibile determinati dal bilancio idrico sono stati verificati con quelli derivanti dalla misura dell’umidità del suolo monitorata attraverso sensori (Foto 2). In caso di scostamento tra i valori, si è operata una correzione dei volumi del bilancio idrico.
In Figura 5 è riportato l’andamento d’umidità rilevato dalle sonde alle tre profondità nel corso dell’intero anno 2020. I valori registrati durante il periodo invernale ed in corrispondenza di abbondanti precipitazioni sono molto utili per comprendere il valore soglia di CIC. Difatti, i valori di umidità registrati dalle sonde, possono differire tra loro in relazione anche alla composizione del profilo di suolo: pertanto non sono utilizzati in valore assoluto ma in relazione a questi valori massimi registrati considerati CIC. La soglia inferiore di PA è stata fissata a partire dall’AD analiticamente determinata (Tabella 5) e l’AFD a 40% dell’AD (Fig. 6).
I risultati riportati nelle figure 5 e 6 rivelano che l’umidità nei primi 40 cm di profondità (Figg. 5 e 6), tranne in alcuni periodi, si è mantenuta entro l’intervallo di AFD.
Componenti del Gruppo di ricerca di Frutticoltura AGR/03 impegnati nelle attività del progetto TRAS.IRRI.MA: Bartolomeo Dichio, Vitale Nuzzo, Giuseppe Montanaro, Alba Mininni, Francesco Reyes, Angelo C. Tuzio, Domenico Laterza; Roberto Di Biase