I prati permanenti nella PAC 2015-2020

Le procedure definite nel 2018 con la Circolare Agea n. 35573 hanno reso operativo il Registro dei prati permanenti sul SIAN
didascalia.

.

Data:Mon Nov 25 01:00:00 CET 2019

La nuova PAC 2021-2027, come è noto, tarderà ad entrare in vigore, non prima del 2022 secondo le recenti previsioni più ottimistiche o nel 2023 secondo i meno ottimisti. Per cui bisognerà continuare a confrontarsi con regole e aspetti applicativi dell’attuale PAC 2015-2020 almeno per i prossimi 2 o 3 anni.

Un tema spesso poco conosciuto da parte degli agricoltori è il mantenimento dei prati permanenti. La definizione comunitaria di “prato permanente” è contenuta nell'art. 4, paragrafo 1, lettera h), del regolamento (UE) n. 1307/2013. Il Decreto Ministeriale n. 6513 del 18 novembre 2014 ha individuato due elementi chiave per classificare le superfici agricole come prati permanenti:

  • le piante presenti sono classificate come “erba o altre piante erbacee da foraggio” e sono tutte tradizionalmente rinvenute nei pascoli naturali o solitamente comprese nei miscugli di sementi per pascoli o prati nello Stato membro, utilizzati o meno per il pascolo degli animali (art. 4, paragrafo 1, lettera i) del reg. 1307/2013);
  • la successione per 5 anni consecutivi fuori rotazione.

Va ricordato che, a norma dell’art. 43 del reg 1307/2013, il mantenimento dei prati permanenti, rispetto alla situazione del 2015, è uno dei tre impegni, insieme alla diversificazione delle colture e alle aree di interesse ecologico, che gli agricoltori devono rispettare per avere diritto al pagamento per le pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente. SI tratta del cosiddetto greening o pagamento per l’inverdimento, corrispondente a circa il 50% del pagamento di base.

Nello spirito della PAC 2015-2020, il mantenimento dei prati permanenti ha il fine di salvaguardare superfici considerate estremamente importanti dal punto di vista ambientale, in particolare per il sequestro di carbonio. Per questo motivo nelle zone sensibili della rete “Natura 2000” vige il divieto assoluto di conversione dei prati e pascoli permanenti in altri usi.

Il registro dei prati permanenti

La piena applicazione delle previsioni comunitarie riguardo al mantenimento dei prati permanenti si è realizzata in Italia solo nel 2018, con la Circolare Agea n. 35573 del 24 aprile, la quale ha reso operativo il Registro dei Prati Permanenti.

Il rispetto del mantenimento del rapporto tra prati permanenti e superficie agricola totale viene calcolato e monitorato a livello nazionale rispetto al dato del 2015 e fino ad ora non si è mai verificato il caso di riduzione del rapporto in misura maggiore del 5% tale da imporre misure correttive, anche a carico degli agricoltori.

A livello di singolo agricoltore vige invece l’obbligo di chiedere autorizzazione preventiva alla conversione dei prati permanenti in altri usi, sia agricoli che non agricoli, previsto dall’art. 44 del Regolamento di attuazione n. 639/2014. In caso di conversione senza preventiva autorizzazione, infatti, tutta la superficie convertita è considerata non conforme, comportando il rischio di riduzione del pagamento di inverdimento come sanzione ai sensi dell’art. 25, paragrafo 2 del reg. n. 640/2014.

Si consideri che nella gestione degli ordinamenti colturali durante il periodo di applicazione della PAC, le superfici a prati permanenti a livello aziendale possono facilmente aumentare se le colture non vengono avvicendate per 5 anni o i terreni sono messi a riposo per 5 anni consecutivi, per cui il caso di dover procedere alla conversione non è infrequente e gli agricoltori devono porre attenzione a questi aspetti applicativi che, in caso di controlli, comportano il mancato riconoscimento del pagamento per il greening sulle superfici convertite senza autorizzazione.

Procedura di autorizzazione

L’agricoltore che si trovi in area non sensibile e che intende richiedere l’autorizzazione preventiva alla conversione dei prati permanenti deve presentare una domanda avvalendosi delle funzionalità predisposte da Agea nel Sian, a partire dal Registro dei Prati Permanenti.

Il richiedente dovrà selezionare, tra le superfici aziendali risultanti a prato permanente nel registro, tutte quelle per le quali intende procedere alla conversione.

La domanda, trasmessa telematicamente ad Agea, viene istruita e riceve immediatamente un’autorizzazione o un diniego, in base al rapporto nazionale tra superficie a prato permanente e superficie agricola totale.

Agrifoglio n. 90 -  

Temi
Autori
Nicola Liuzzi

Le donne vittime di violenza e stalking attraverso il numero verde 1522, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le pari opportunità, attivo 24 ore su 24 e accessibile da tutto il territorio nazionale, possono chiedere aiuto e sostegno nonché ricevere informazioni. L'assistenza telefonica consente un graduale avvicinamento ai servizi con assoluta garanzia di anonimato.
Il Comitato Unico di Garanzia dell' ALSIA