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Bacini idrici lucani, è crisi per la stagione senza piogge

Milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto allo scorso anno nelle dighe della Basilicata, dopo mesi senza precipitazioni
didascalia.

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Data:Fri May 22 11:30:00 CEST 2020

Una stagione senza piogge. Grandi emergenze ambientali, come grandinate e alluvioni, ma senza che questi eventi abbiano influito sugli accumuli degli invasi lucani. E' questa la situazione che si deve affrontare in Basilicata, e che registra numeri record in termini di mancanza d'acqua. A indicare la portata del fenomeno è in particolare la diga di Monte Cotugno, che segna una riduzione di oltre 52 milioni di metri cubi sul totale della capienza. La diga è considerata la più grande d'Europa, ed è stata costruita fra il 1970 e il 1982.

Secondo i dati diffusi dall'Autorità di Bacino, nello stesso periodo dello scorso anno si è passati da un volume invasato di oltre 240 milioni di metri cubi d'acqua agli oltre 187 mila di quest'anno, con una differenza che segna indissolubilmente una carenza con cui sarà necessario fare i conti nei mesi più caldi dell'anno.

Difficile anche la situazione della diga di San Giuliano, alle porte di Matera, dove il volume invasato è diminuito di oltre 14 milioni di metri cubi di acqua.

Il sistema dei bacini idrici lucani, legato anche al programma di irrigazione affidato al Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto, si muove su un comprensorio molto ampio che, nel caso della diga di San Giuliano, riguarda l'area Bradano-Agri-Sinni. Complessivamente si tratta, comunque, di un territorio che si sviluppa in sette schemi irrigui per una superficie totale di oltre  62 mila ettari, ovvero il 18% dell'intera superficie consortile che gestisce il 69% della superficie attrezzata della Basilicata e il 77% di quella effettivamente irrigata. I sette schemi principali sono: Bradano-San Giuliano, Agri-Gannano, Sinni-Monte Cotugno, Basentello, Schema Minore Agri, Schema Medio Basento e Schema Sarmento.

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Antonella  Ciervo

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