Focus

Albicocco e pesco, le linee di indirizzo dei programmi di breeding

Il progetto MASPES, gestito dal CRPV di Cesena, assicura materiale subito pronto perché certificato dai punti di vista genetico e sanitario
didascalia.

A sinistra ramo con albicocche, a destra ramo con pesche nettarine.

Data:Tue Aug 24 12:24:19 CEST 2021

Quando ci si accinge a brevettare, ed ancor prima selezionare, una nuova varietà, il costitutore e i partecipanti ad un progetto di breeding dovrebbero sempre considerare le caratteristiche che definiscono la qualità della innovazione proposta. Il termine qualità, spesso abusato, va considerato invece rispetto agli attori della filiera rispetto cui ci si indirizza. Se la qualità per il produttore si può ricondurre alle caratteristiche di produttività, rusticità, presenza di tolleranze e/o resistenze, oltre che calibro elevato e omogeneo, per coloro che gestiscono il prodotto nel post raccolta, caratteristiche determinanti sono la tenuta alla conservazione, la limitata presenza di scarti e sfridi, e il mantenimento degli aspetti estetici del frutto. In fondo alla catena, ma probabilmente primo per importanza, il consumatore, che deve essere soddisfatto con frutti esteticamente attraenti per pezzatura e colore, e fidelizzato all’acquisto attraverso il consumo di frutti dal buon sapore.

 

Albicocco

Le richieste del mercato, in continua evoluzione anche grazie al notevole turn over varietale, fanno riferimento a frutti di colorazione aranciata con blush esteso, pezzatura omogenea e superiore a calibro 45 mm, buon sapore dolce non eccessivamente acidulo, ed elevata tenuta in shelf life. Negli ultimi 20 anni il comparto ha visto notevoli innovazioni che vanno dalla introduzione della colorazione aranciata di fondo, tipica delle oramai datate Pinkcot, Robada e Kioto, alla estensione del mercato nei mesi di agosto e settembre con la serie Carmingo®e Augusta*. In seguito si sono poste sul mercato varietà a bassa acidità, come Orange Rubis® Couloumine* e Petra®, e negli anni recenti la capostipite Rubista* ha innovato il comparto inserendo il carattere “frutto rosso”. Non sempre queste innovazioni hanno mostrato validità estesa a livello produttivo, perché spesso si è perso il carattere di autofertilità, o in altri casi la qualità intrinseca lasciava a desiderare.

 

Pesco

Nel pesco la situazione è cambiata con l’avvento di Big Top® che ha imposto sul mercato un frutto dal sapore dolce, di elevata tenuta in pianta e post raccolta, e dall’aspetto accattivante per sovracolorazione praticamente totale. La presenza del carattere “bassa acidità” si è però spesso scontrato con una dolcezza non sempre idonea, per cui spesso le nuove introduzioni venivano considerate di medio bassa qualità. La tipologia a frutto piatto ha avuto un incremento di ettaraggi eccezionale in Spagna, circa 14.000 ettari oggi in produzione, ma non si è imposta in egual maniera in altre realtà.

 

Esistono vari progetti di breeding nel mondo, con spesso ideotipi varietali e obiettivi molto vicini. In Italia il progetto più importante è attivo in Emilia-Romagna, viene denominato MASPES, ed è gestito dal CRPV di Cesena. Il progetto è finanziato da importanti organizzazioni di produttori della regione, dalla parte vivaistica che afferisce ai tre vivai Geoplant, Vitroplant Italia e Vivai F.lli Zanzi, e si avvale della collaborazione della Università di Milano per la selezione attraverso marcatori molecolari e altre attività di ricerca di base.

Il gruppo operativo come sopra descritto è attivo dal 2017. Vengono definiti ideotipi per le due specie albicocco e pesco, e per alcuni caratteri la selezione viene svolta anche attraverso la MAS (Marker Assisted Selection). Nella specie albicocco la selezione precoce viene indirizzata verso i caratteri di autofertilità e resistenza a Sharka, mentre per quanto riguarda gli aspetti qualitativi il frutto deve avere una bella colorazione aranciata con blush esteso, la polpa deve essere dolce aromatica, con acidità media, anche di buccia. Vengono inoltre stabiliti dei livelli minimi di grado zuccherino passando dall’epoca precoce a quella molto tardiva (agosto). Nel pesco la qualità fa riferimento innanzitutto al calibro, alla sovracolorazione estesa del frutto, senza ruggine, e al sapore, che deve essere dolce ma supportato da un livello di acidità minimo e non troppo basso. Si lavora su tutte le tipologie di frutto, anche piatto, cercando di selezionare verso genotipi molto tolleranti o resistenti alle principali avversità, innanzitutto la monilia - dove il processo di selezione è molto avanzato e proporrà fra qualche anno una linea di pesche per la coltivazione biologica- e il fusicocco, ora soprattutto per le percoche ma nel medio periodo importante anche per il fresco.

Ad oggi il progetto MASPES presenta su albicocco una linea di varietà che va dal precocissimo fino a metà luglio ma a breve usciranno materiali che copriranno il mese di agosto. Nirosa 1 e Nirosa 2 maturano a fine maggio inizio giugno, con frutti di elevata qualità e buona tenuta per il periodo. Si adattano bene alle condizioni di collina e ambienti che esaltano la precocità. Ariel matura in epoca Orange Rubis, e si pone con attenzione perché autofertile, resistente a Sharka, con frutti di sapore eccezionale. Gemma, in epoca Kioto, è oggi considerata lo standard varietale per l’alta qualità, con frutti molto dolci e dalla tenuta eccezionale, autofertile, produce costantemente nelle aree settentrionali. Alissa (epoca Ladycot) è autofertile e resistente a Sharka, con frutti di elevata tenuta e dal sapore eccezionale e aromatico. A breve potrebbe essere brevettata Leda, sostitutiva di Kioto rispetto alla quale è più buona e resistente a Sharka, con il carattere dell’autofertilità.

Su pesco e nettarina il progetto si poggia su Pulchra e Bordò, pesche gialle precoci oramai note in tutta Italia, mentre per le nettarine gialle si parte con Rebus 028, precocissima, rustica e molto buona, per poi coprire il mese di agosto con le tre varietà Dulcis, Dulciva e Dulcior, tutte a polpa gialla, produttive e di calibro, si caratterizzano per polpa di elevata tenuta e sapore molto dolce. Ultima brevettata è la cultivar Maissa, pesca gialla platicarpa che ha polpa stony hard, ossia di elevatissima tenuta in pianta (anche 20/30 gg), che ne permette anche un monostacco ed una conservazione prolungata. Il sapore è dolce e la polpa molto croccante.

Il lavoro di selezione prosegue sempre in contatto e accordo con la parte produttiva e vivaistica, e ciò permette al progetto MASPES di intercettare in maniera efficiente molte delle richieste del comparto della frutta a nocciolo. La preparazione, fin dalle prime fasi, di materiale certificato geneticamente e dal punto di vista sanitario, permette alle nuove introduzioni di essere subito pronte, con notevoli garanzie per il produttore che potrà quindi immettere sul mercato prodotti rispondenti alle richieste di tutto il comparto.

Agrifoglio n. 104 -  

Temi
Produzioni agroalimentari di qualità
Autori
Stefano  Foschi

CRPV, Centro Ricerche Produzioni Vegetali

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