Vitivinicoltura, Crescenzi: "Ricerca fondamentale, e ora sentiremo produzione e associazionismo"

In videoconferenza, primo incontro tematico promosso dall'ALSIA sul comparto in Basilicata, per raccogliere il fabbisogno di sperimentazione e divulgazione

Vitigni autoctoni nell'Azienda dell'ALSIA

Vitigni autoctoni nell'Azienda dell'ALSIA "Pollino" di Rotonda

Data : Fri Oct 09 13:12:00 CEST 2020

"Abbiamo cominciato con i rappresentanti del mondo della ricerca, ma proseguiremo con i produttori e con le organizzazioni professionali, perché l'azione dell'ALSIA sia il più possibile rispondente ai fabbisogni di tutti gli attori del comparto vitivinicolo". Lo ha detto Aniello Crescenzi, direttore dell'ALSIA, nelle conclusioni dell'incontro avuto l'8 ottobre con dirigenti e tecnici dell'ALSIA e i ricercatori dell'Università di Basilicata e del CREA-VE di Turi (BA). Incontro rigorosamente in videoconferenza su piattaforma Zoom dell'ALSIA, in linea con i comportamenti dell'Agenzia improntati alla massima prudenza per rispondere all'emergenza sanitaria dovuta al covid-19.

Alla videoconferenza, alla quale hanno preso parte Angelo Caputo del CREA-VE, Vitale Nuzzo dell'UNIBAS-SAFE, Angela Capece dell'UNIBAS_SAFE, hanno partecipato anche il dirigente dell'Area "Servizi di Base" dell'Agenzia, Rocco Sileo, i responsabili delle 3 Aziende agricole sperimentali dimostrative dell'ALSIA "Bosco Galdo" di Villa D'Agri, "Incoronata" di Melfi, e "Pollino" di Rotonda, dove sono in corso attività di campo nel comparto vitivinicolo, Caterina D'Ambrosio, ricercatrice del Centro di Ricerche dell'ALSIA "Metapontum Agrobios", che segue le attività di editing genomico di Aglianico primitivo con un progetto finanziato dalla misura 16.2 del PSR Basilicata 2014-2020, e Pietro Zienna, funzionario ALSIA, che coordinata le attività di "Programmazione e Sviluppo" dell'Agenzia anche in questo comparto. 

Forte e chiara è emersa dai partecipanti la necessità che l'ALSIA sia parte sempre più attiva non solo nel coordinamento delle attività dei vari soggetti del comparto e nel trasferimento delle innovazione dalla ricerca alle imprese, ma anche come supporto alla Regione Basilicata per il sostegno agli interventi in favore di gruppi di ricerca e operatori per evitare sovrapposizioni e ottimizzare l'uso delle risorse.

"Attualmente - ha sottolineato Crescenzi - nel comparto vitivinicolo l'ALSIA sta lavorando su 4 linee strategiche principali:

  1. genetica, con l’introduzione di varietà resistenti e di varietà tipiche autoctone e modificate con le tecniche di editing genomico
  2. della agrobiodiversità, con la ricerca vecchi vitigni su tutto il territorio regionale, per la loro caratterizzazione e conservazione
  3. ampliamento della base ampelografica regionale, con il collaudo di vitigni ritenuti più interessanti e la registrazione negli appositi registri
  4. trasformazione dell’uva in vino, con gli studi sui lieviti".

"In più - aggiunge il direttore Crescenzi - col finanziamento concessoci dalla Regione Basilicata a valere sul PSR 2014-2020, partirà uno specifico progetto triennale di consulenza fitosanitaria anche alle aziende del settore vitivinicolo. Inoltre, con il Programma ALSIA 2020 approvato dalla Regione Basilicata, abbiamo già previsto che nella nostra Azienda "Incoronata" si realizzi un campo di conservazione parallelo a quello di "Bosco Galdo".

Spunti molto interessanti sono venuti da tutti i convenuti per quanto concerne la necessità di continuare la ricerca non solo sulla agrobiodiversità dei vitigni locali, con la quale si ottiene maggiore sostenibilità per il comparto, ma anche su nuovi portainnesti più resistenti ai cambiamenti climatici e sull'ampliamento della base ampelografica, con nuovi vitigni sinora non provati. Evidenziata anche la necessità di intensificare la divulgazione verso i produttori e gli operatori delle cantine. Tutte da esplorare anche le potenzialità offerte dalle variazioni clonali di Aglianico primitivo che scaturiscono nel corso dello specifico progetto condotto dal Centro di ricerca dell'ALSIA, le cui risposte in pieno campo potrebbero essere particolarmente interessanti. Senza dimenticare - hanno rimarcato i ricercatori partecipanti - che occorre richiedere alla Regione Basilicata una attenzione ancora maggiore sul piano normativo, per definire nuove norme tecniche, a volte non appropriate rispetto ad una ricerca che va più veloce. 

"Sentiremo presto anche gli altri attori del comparto - ha ribadito Crescenzi. Intanto l'ALSIA continuerà a lavorare sul miglioramento genetico, soprattutto del materiale locale che è anche espressione di un rapporto col territorio e con la popolazione, e avvieremo lo specifico progetto di consulenza aziendale anche nel settore vitivinicolo. Non disponiamo di risorse finanziarie enormi, ma cercheremo di ottimizzare quelle disponibili, e attiveremo un nostro gruppo specializzato nella progettazione per candidare nuovi progetti anche su altri canali finanziari, interagendo con partner scientifici e tecnici, e continuando a utilizzare le nostre Aziende sperimentali, che sono strutture pubbliche, per conservare queste preziose risorse genetiche che sono patrimonio di tutti.

Sergio Gallo

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Il Comitato Unico di Garanzia dell' ALSIA