Per Farm To Fork occorrono tempo e risorse: nessun agricoltore resterà indietro

Quasi una lectio magistralis sulla nuova PAC, quella di Paolo De Castro a EIMA 2021. "Intervistatore" d'eccezione, Alessandro Malavolti, presidente FederUnacoma

L'europarlamentare Paolo De Castro

L'europarlamentare Paolo De Castro

Data : Sat Oct 23 13:26:00 CEST 2021

Quasi una lectio magistralis, quella tenuta il 22 ottobre all'EIMA 2021 da Paolo De Castro, primo vicepresidente a Bruxelles della commissione Agricoltura e sviluppo rurale della UE. Parlamentare europeo e ordinario all’Università di Bologna, De Castro ha incontrato il pubblico del salone internazionale delle macchine agricole - in corso nei padiglioni di BolognaFiere dal 19 al 23 ottobre - nel Salone del Quadriportico.

"Intervistatore" d'eccezione, Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma, associazione di settore che organizza la manifestazione emiliana. Ne è scaturita una conversazione di altissimo profilo, e di ampio respiro "europeo" su "PAC: il modello agricolo europeo e le nuove sfide", stimolata anche dal contribuito dell'attento pubblico. 

 

 

"Si discute tanto di ridurre l'impatto dell'agricoltura - ha detto Paolo De Castro - e quindi della chimica, sull'ambiente. A parte il fatto che dobbiamo tener presente che l'agricoltura incide per circa il 7,5%, e che quindi non possiamo spostare il problema solo sul settore primario, il tema è il "come" ridurre questo impatto, non il quanto".

L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sul programma comunitario Farm to Fork, il piano strategico dell’Unione Europea per la crescita sostenibile dell’agricoltura, e sulla nuova PAC, la Politica Agricola comunitaria. Secondo De Castro, per affrontare la transizione green prevista “servono tempo e risorse, e dobbiamo attendere che le nuove tecnologie che ci permetteranno di realizzare il piano siano a disposizione degli agricoltori: gli atti legislativi che seguiranno dovranno tenere conto di questo. Poi i nostri agricoltori saranno bravissimi ad adeguarsi, ma nessuno dovrà restare indietro: dobbiamo dare il tempo alla tecnologia di essere utilizzabile”.

 

 

 

Nel corso dell’incontro, su sollecitazione di Malavolti, De Castro ha ricordato che la nuova PAC porterà all’Italia, nei prossimi 7 anni, 50 dei 360 miliardi di risorse comunitarie stanziate. "Una riforma PAC che è tutto sommato equilibrata - ha affermato De Castro - tra Green Deal, economia e dimensione sociale (significativa l'attenzione data al rispetto del diritto del lavoro), ma anche dal punto di vista ambientale con l'introduzione degli ecoschemi. Una delle grandi innovazioni è la grande flessibilità data in questo modo a ciascun Stato membro, pur in quadro di controllo in quanto gli ecoschemi dovranno essere autorizzati da Bruxelles. Ma in questo modo si potrà rispondere alle esigenze di agricolture diverse. Vedremo come saranno scritti i piani strategici nazionali: questa è la grande responsabilità. In questo modo la nuova PAC – ha spiegato De Castro – sarà caratterizzata da una flessibilità che permette di dare risposte calibrate sulle tante differenze che ci sono ancora nel sistema agricolo europeo e che non hanno più senso: la nuova politica ci aiuterà a superarle. Occorre precisare - ha aggiunto - che la convergenza avrà un impatto ben superiore a quello degli ecoschemi: occorreranno allora aiuti accopiati e redistributivo, per intervenire sulla convergenza, specie per il comparto zootecnico che ha un'alta incidenza.

Altre sollecitazioni importanti sono arrivate da parte di Alessandro Malavolti su politiche dell'acciaio ed energetiche, e sulla gestione dell'informazione e dei dati per la politica dei prezzi. "In questo momento a Bruxelles - ha allora risposto De Castro - ora uno dei temi è l'acquisto dell'energia. Con una gestione collettiva degli acquisti risparmieremmo. Inoltre, i monopoli dei dati mondiali rischiano di impoverire ulteriormente gli agricoltori: ci preoccupano i grandi network. Mi aspetto dalla Commissione atti legislativi che disciplinino il settore, per regole uguali per tutti che limitino i monopoli".

E mentre restano da sciogliere tanti nodi, come quello delle macchine agricole trattate ancora alla stregua delle automobili e non come una parte del settore agroalimentare, tra le proposte scaturite dal dibattito col pubblico, quella di legare gli obblighi della taratura e controllo delle macchine irroratrici alla erogazione del gasolio agricolo. Malavolti a quel punto ha rilanciato con una proposta più "europea", da estendere anche ad altri comparti - come per esempio quello delle spandiconcime, ma con una norma più ampia che non favorisca Stati "furbetti" penalizzando solo alcuni. "Sono un europeista convinto - ha detto De Castro, raccogliendo la proposta - e questa visione più ampia mi convince: me ne farò portavoce".

 

Redazione

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